Sono bloccata o asessuale?

Inviata da Marianna · 3 gen 2023 Problemi sessuali

Buongiorno, ho 31 anni e non credo di aver mai provato attrazione sessuale per qualcuno, quantomeno non per una persona reale presente o incontrata nella mia vita.

Probabilmente nemmeno attrazione romantica; negli anni ho avuto un paio di "cotte" un po' forzate, nel senso che credo di essermi in qualche modo autosuggestionata, per essere come le altre che avevano sempre un qualche ragazzo che catturava il loro interesse - infatti non ho mai fatto alcuno sforzo per far uscire le cotte dal reame dei miei pensieri, stavano bene circoscritte lì.

Per anni le persone intorno a me mi hanno detto che era solo questione di tempo, non avevo ancora incontrato la persona giusta.

Da un certo punto in poi ho smesso di dire che sono vergine; tutti (o quasi, qualcuno ancora sa la verità) suppongono che non sia così; è una condizione - la verginità - che trovo socialmente imbarazzante, quindi non solo non correggo chi dà per scontato che non lo sia, ma a domanda diretta - tipo conversazione in cui tutti condividono la prima esperienza - mento.

La frase della persona giusta che non è ancora arrivata risulta convincente fino a 25 anni, ma poi non lo è più...ho incontrato molte persone nella vita, possibile che non mi sia mai scattato niente?

Al tempo stesso non direi che è stato proprio niente, semmai l'opposto: scattava e scatta tuttora una reazione difensiva che, appena qualcuno dimostra il minimo interesse, mi porta a eliminare qualsiasi segnale di disponibilità e ad allontanarmi, fisicamente ed emotivamente.

Non mi manca il desiderio in generale, riesco a provare eccitazione ma per attori che interpretano personaggi per esempio, nemmeno per quegli stessi attori nella vita (mi è capitato per lavoro di incontrare un paio di loro, ma niente, reazione difensiva standard).

In un film mi capita di provare eccitazione per le scene di interazione di coppie etero, per quella di coppie gay, non invece per quella di coppie lesbiche che mi lascia abbastanza indifferente.
La pornografia - diversamente dai film- mi fa lo stesso effetto delle pubblicità di televendita, la trovo vagamente ipnotica ma solo per qualche minuto e più che altro per il senso di ridicolo che mi ispira.

Non ho problemi a raggiungere l'orgasmo con la masturbazione, ma è sempre stata non penetrativa. In un momento di sperimentazione ho provato un sex toy senza successo (non sono assolutamente riuscita a inserirlo) e ho scoperto poi con una visita ginecologica di essere affetta da vaginismo, non grave al punto da impedire la visita ma abbastanza da renderla dolorosa (dolore da estremo fastidio, non acuto).

La recente scoperta di essere affetta da vaginismo mi ha naturalmente bloccata nel primo momento in cui stavo cercando di superare questo limite di rifiuto con un ragazzo che stimo e con cui mi andrebbe bene avere una relazione, anche se non ne sono attratta. Ci sto provando perchè 1) magari la mancanza di attrazione viene dal freno a mano tirato e 2) ho 31 anni, e voglio una famiglia. Anche se il sesso non mi interessa particolarmente non è che mi faccia schifo, solo non mi attira l'idea. Non è che andare a lavorare invece mi entusiasmi, ma ci vado lo stesso senza problemi.

Quello che mi chiedo è: posso senza aver mai avuto un'esperienza sessuale con un'altra persona decretarmi asessuale? Provo una certa resistenza all'identificazione con questo orientamento, non perché trovo che non mi descriva, ma perché non vorrei fosse così. Perché essere etero o omo va bene, sei normale. Ma se non ti interessa nessuno ti chiedono se sei malata, cercano di capire cosa non va in te.

E come faccio a capire se l'assenza di attrazione è invece data da un blocco emotivo/fisico/qualcos'altro, visto che tiro il freno a mano appena esiste la possibilità di cambiare?

ok il blocco comunque c'è, anche banalmente perché mi sento indietro e piuttosto inadeguata data l'inesperienza incongruente con la mia età. Ma come lo supero?



Ringrazio per l'aiuto e premetto che non chiedo risposta alla domanda "titolo" alla quale ovviamente devo rispondere da sola: vorrei capire quale tipo di percorso potrebbe fare al caso mio, se esiste un approccio terapeutico o una tecnica più adatti di altri per la questione e su che tipo di specializzazione e/o approccio del terapeuta dovrei orientarmi.

Grazie ancora,
Marianna

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Miglior risposta 4 GEN 2023

Mumble...
Come faccio a sapere che sono astemia se non ho mai bevuto alcool?
Non può saperlo.
Come faccio a sapere che non mi piace l'alcool se non voglio assaggiarlo?
Perché non vuole assaggiarlo.
Come mai non voglio assaggiarlo se lo bevono tutti?
Perché lei non è tutti?

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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4 GEN 2023

Buongiorno Marianna,
Immagino la difficoltà di confrontarsi su un argomento tanto delicato e personale, con un mondo abituato a esibire la propria sessualità.
Credo fortemente che nulla sia patologico a meno che non causi problemi nella vita di chi sperimenta qualsiasi cosa. Mi preoccupa, a questo proposito, la sua affermazione "non vorrei che fosse così", mi sembra che esprima un desiderio di cambiamento, oltre che una chiara intenzione di esplorare cause, ragioni e dinamiche della condizione attuale.
Per questo consiglio un percorso di psicoterapia psicoanalitica, che sembra sempre molto impegnativo, ma offre la possibilità di esplorare insieme al terapeuta tutto ciò che caratterizza ed ha caratterizzato la sua vita, per essere più consapevoli e innescare il cambiamento.
Rimango a disposizione,

Laura Cargnino

Dott.ssa Laura Cargnino Psicologo a Cuneo

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4 GEN 2023

Gentile Marianna, sembra piuttosto chiaro ad una prima lettura un blocco di tipo emotivo-sessuale che la vede a disagio soprattutto se si confronta con 'la norma sociale'. Personalmente mi colpisce il fatto che nn abbia parlato di innamoramento e di relazioni. Sicuramente un approfondimento le farebbe bene. Per il tipo di psicoterapia più adatto credo sia importante trovare una sintonia con la persona più che con il modello tuttavia un/a collega che sia anche sessuologo le potrebbe essere maggiormente utile. Un caro saluto e a disposizione. Dr. Maria Z.

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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Buonasera
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Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
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Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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4 GEN 2023

Buonasera Marianna, il suo racconto è interessante, ovviamente avrei delle domande da farle che qui non posso fare per ovvi motivi.
io sono uno psicologo ad orientamento gestaltico, lavoro principalmente con la corporeità ovvero con l'intenzionalità bloccata al livello fisico e che con una nuova esperienza all'interno del setting terapeutico può creare nuove condizioni esperienziali per lasciar fluire la vitalità bloccata da un adattamento creativo (sintomo) che in una situazione difficile del passato le è stato utile ma che cristallizzandosi nel presente le porta disagio. rimango a sua diposizione per un appuntamento
cordialmente
Dott Giuseppe D'Amico

Dott Giuseppe D'Amico Psicologo a Palermo

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4 GEN 2023

Gentile Marianna,
considerando innanzitutto che non è tenuta a rispondere alle domande imbarazzanti (cosa che può restituire all'interlocutore indiscreto), il fatto di mentire sulla sua verginità indica scarsa autostima e tendenza ad omologarsi.
Comunque, il nucleo centrale del problema è nella sua reazione di difesa e di chiusura quando qualcuno si mostra interessato a lei.
Dietro, poi, al sintomo del vaginismo possono esserci fobie e/o disturbi psicologici la cui origine è da indagare.
Pertanto le può essere utile un percorso di psicoterapia con un terapeuta preferibilmente esperto anche in sessuologia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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4 GEN 2023

Ciao Marianna, poni una problematica delicata che merita il giusto tatto. Mi colpisce che esprimi di provare eccitazione e desiderio rispetto alcune scene o ruoli e che raggiungi l'orgasmo tramite la masturbazione (che non lo raggiunga tramite penetrazione è irrilevante, comunissimo e di certo non è assolutamente una condizione anormale, anzi).
Mi colpisce perché se da una parte dici di non provare interesse per il sesso, sembra che del desiderio si muova tra le tue fantasie. Sarebbe molto interessante esplorare come questo desiderio si muove, come si sviluppa, in modo tale da conoscerlo e riconoscerlo meglio.
Un'ipotesi è che ad un certo punto questo desiderio venga bloccato da un'emozione, un ricordo, un'angoscia o più probabilmente una paura, magari molto profonda e implicita, difficile da riconoscere in autonomia e che ha più possibilità di emergere ed essere riconosciuta da uno sguardo terzo, professionale e privo di giudizio, che guarda dal di fuori, in modo tale da esplora con te il processo del tuo desiderio con autentica curiosità ed interesse allo scopo di conoscerlo meglio ed esserne maggiormente consapevole. Questa ipotesi tra l'altro potrebbe concordare col vaginismo di cui parlavi.
Il desiderio e l'interesse sessuale inoltre è qualcosa di dinamico, etichettare una volta per tutte può essere rassicurante perché ti attribuisce identità e riconoscimento, ma fa poco i conti con il dinamismo del desiderio, a periodi può essere maggiore, altri minore, può rivolgersi ad aspetti o generi in periodi diversi, magari conservando una certa preferenza o un certo grado di interesse più o meno stabile.
Io ritengo che un approccio fenomenologico esistenziale come quello della Gestalt, che è l'approccio col quale sono formato, possa esserti di aiuto nel lavoro detto sopra, cioè nell'esplorazione del processo del tuo desiderio allo scopo di conoscerlo e riconoscerlo aumentando la consapevolezza su di esso.

Qualora possa essere di interesse per te resto a disposizione per lavorarci su entro incontri di consulenza anche online.

Ti faccio i miei migliori auguri, un caro saluto

Dott. Davide Mancino Psicologo a Lecce

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4 GEN 2023

Cara Marianna, il suo racconto mi fa pensare che la mancanza di attrazione verso l'altro sia dovuto soprattutto a un blocco, emotivo o fisico. Quando per tanto tempo si vive in un certo modo, la possibilità di cambiare può spaventarci e farci restare fermi dove siamo, anche se non ci stiamo bene. Per superare questo blocco bisogna approfondire i vissuti che ha qui raccontato in modo da comprendere da dove nasca e riuscire cosi ad elaborare strategie per superarlo, utilizzando le sue risorse personali.
Io sono una psicologa a orientamento sistemico-relazionale, oltre a dare attenzione alla persona che si rivolge a me, mi interesso anche del suo contesto di vita e delle sue relazioni sociali.
Se ne ha piacere, resto a disposizione, anche per un consulto online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.

Dott.ssa Sara Manzoni Psicologo a Treviglio

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