Soffro davvero di depersonalizzazione?
Ho 25 anni e, negli ultimi anni, ho dato sempre più per scontato di soffrire di depersonalizzazione in maniera cronica.
Il mio primo psicoterapeuta (avuto dai 18 ai 20 anni) e quello in cui sono da qualche mese, non hanno mai voluto dare nomi ai miei "disturbi", credo per evitare che io mi identificassi in essi, ma non hanno neanche mai smentito la mia auto-diagnosi.
Fin da piccola (4 anni, età in cui sono stata adottata) ho sempre perennemente sentito di vivere coi tipici disturbi della depersonalizzazione (vivere come se fossi un automa, come se non riconoscessi i pensieri e le decisioni elementari prese un attimo prima, come se mi guardassi dall'alto; non riuscire a riconoscermi nelle foto, periodiche sensazioni che le mani o tutto il corpo sia staccato ad altezza del collo; soprattutto quest'ultima: ho sempre sentito il corpo come se me lo avessero appiccicato ma non fosse il mio) ed inoltre ho sempre vissuto molto nella mia mente e poco nella realtà.
Nell'adolescenza ho anche cominciato a fare uso di alcool ed a provare altre sostanze per poter uscire da questo mio stato normale che di normale non ha un bel niente.
Il punto è che, però, tendenzialmente mi rendo conto essere disagevole solo quando ci rifletto; tendenzialmente mi sembra quasi una fortuna essere così... "speciale?", "così riflessiva?". Possibile che la mia mente si sia abituata alla cosa perchè è cominciata quand'ero molto piccola?