soffocamento da convivenza e relazione
Salve. Un anno fa ho conosciuto un uomo di 45 anni. É stato colpo di fulmine per entrambi anche se sono stata io a fare il primo passo. Lui aveva una convivenza di 12 anni con un transgender che stava chiudendo ma da cui era continuamente ricattato e da cui lui stesso si sente attualmente ricattato di essere oggetto di piazzate a lavoro e Coi suoi. Viene a stare da me. Porta alcune suecose e compra gli armadi per metterle. Fa avanti indietro dai suoi genitori nel senso che un po sta da me un po da loro. Nelle necessità quotidiane non si occupa affatto. Presumo viziato dalla madre e dalla ex. Qualsiasi problema si presenta in casa mia lo risolve rifugiandosi a casa dei suoi. Mi fa conoscere i suoi familiari, mi invita l'estate scorsa a trascorrere una settimana con loro. Con i suoi passiamo anche il Natale. Poi a gennaio bisticciamo e lui se ne va quasi tutto il mese a casa dei suoi. Inizi febbraio torna a stare da me. Poi a s. Valentino va a casa dei suoi. Io sbotto. Gli dico che ha fatto della mia vita e della mia casa un albergo. Litighiamo, gli riporto tutte le sue cose che aveva a casa mia. Questa settimana incontrandolo a lavoro mi dice che lui nella convivenza si sente SOFFOCARE, che non é pronto, che non è in grado di darmi oracio ke chiedo. Che tra di noi c'è solo l'amore ma non abbiamo lo stesso modo di intendere la vita. Mi chiede di lasciarlo in pace, di andare via perché mi farà sempre soffrire, perché lui é una strada che non spunta, di tenermi lontana. Questo dopo un anno di pseudo convivenza. Ho dimenticato di dire che io gli avevo detto che a febbraio, cioe dopo un anno, avrei voluto sapere le sue intenzioni nei miei confronti. Prima di questa litigata mi disse ci saremmo sposati a settembre, anche se lui l'avrebbe fatto a50 anni. In altro litigio mi disse che la nostra storia non sarebbe finita fin quando non l'avessi fatta finire io. Inutile dire che sto a pezzi per avergli buttato fuori di casa le sue cose e aver ricevuto poi quelle risposte. Il mio gesto é stato di impeto e stizza senz'altro per il suo continuo andare a casa dei genitori san Valentino compreso. É possibile la sensazione di SOFFOCAMENTO nella convivenza che riferisce? Come comportarmi ora che gli ho detto che la mia casa che lui ha trasformato in albergo non é più disponibile? Inutile dire che sono innamorata di quest'uomo e che sto male senza di lui e non vorrei perderlo per aver dato l'ultimatum di febbraio ad un uomo che esce da un'altra convivenza fallimentaredurata 12 anni. Grazie per le cortesi risposte