Buongiorno,
mi chiamo Marco ho 36 anni ed ho scoperto il tradimento di mia moglie con un suo collega di lavoro (collega da circa 10 anni). Siamo una coppia che sta insieme da più di 12 anni e abbiamo 2 figli di 3 e 6 anni. I soliti problemi comuni a molte coppie (mi assumo le mie responsabilità) ci ha allontanati ma non pensavo fino a questo punto.
Ho scoperto questo tradimento ad ottobre (iniziato a maggio) e sono passati ormai 3 mesi e la situazione anzichè migliorare sembra peggiorare. Mi spiego meglio: io ho espresso il mio perdono sincero capendo sia il suo errore (e anche le mie mancanze ovviamente) ma lei sente di amare questa persona e non riesce a pensar di rinunciarci anche se per assurdo non vuole abbandonare quella che ancora lei continua a chiamare la sua "famiglia". Quando stiamo insieme si ride, si scherza, c'è armonia con i bambini ma dal punto di vista affettivo da parte sua zero....un muro....anche se ancora continua a dirmi di stare male per me e volermi bene (non capisco come mi dimostri questo...). Spesso (capisco che peggioro la situazione) non riesco a reggere lo stress e le chiedo dei confronti...a volte sono aperti, spesso sereni, che a volte però volgono al peggio. Capisco che nella sua testa c'è molta confusione ma credo che nella mia ce ne sia altrattanta....non so davvero se la situazione sia recuperabile anche se capisco che dovrei solo pensare a me stesso in questo momento e rendere l'ambiente familiare il più rilassante possibile (soprattutto per i bambini) anche se a volte è davvero dura. DA parte sia ritengo ci sia un egoismo smisurato....e soprattutto non riesco a digerire il fatto che anche l'altro abbia una storia finita male con figli annessi e se ne sbatta altamente della sofferenza che potrebbero provare altre creature......consigli sul da farsi?....sperare in un miracolo......
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14 GEN 2015
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Gentile Marco,
dal suo racconto appare evidente un problema di coppia molto complesso. Allo stesso tempo però resta ancora integra la vostra capacità di confrontarvi. Per tale motivo, se entrambi volete cercare di tenere in piedi il vostro matrimonio, consiglio di consultare un terapeuta della vostra zona che sicuramente potrà aiutarvi a capire se effettivamente esiste ancora la possibilità di recuperare la vostra armonia di coppia. Parli con sua moglie di questa possibilità per capire se lei è disposta ad intraprendere questo tipo di percorso.
Le faccio i migliori auguri,
Dott. Simona Casciaro, Mirano (VE)
13 GEN 2015
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Gentile sig. Marco,
dalla sua lettera si evince che lei ha cercato di affrontare la situazione in modo non distruttivo, cercando di mantenere aperto il dialogo con sua moglie, ed un clima relativamente sereno sia con lei, sia con i bambini. E non posso non farle i complimenti per questo.
Tuttavia non è semplice comprendere quale sia il senso di ciò che sta accadendo. Lei sembra collegare il tradimento di sua moglie ai problemi di coppia ma, non sapendo quali sia la natura di questi problemi, è difficile dire se la sua lettura sia del tutto esatta.
Non necessariamente un tradimento nasce da problemi di coppia, può anche essere collegato a problemi della persona che tradisce, a un disagio psicologico o d'altro tipo.
Ma soprattutto lei ha scoperto la relazione di sua moglie da 3 mesi, quindi da poco tempo, ed è pressochè impossibile che abbiate già identificato, affrontato e risolto i vostri problemi. E' un percorso che richiede tempi assai più lunghi, ed inoltre è reso ancora più difficile dallo stato emotivo in cui vi trovate
Il consiglio che posso darle è quindi quello di farvi aiutare da un terapeuta a fare chiarezza su ciò che è realmente il vostro rapporto e su cosa rappresenta il tradimento all'interno della vostra storia, sia di coppia che individuale.
Le faccio i miei auguri
Dott.ssa Paola Grasso
13 GEN 2015
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Gentile Marco attraversare e superare una crisi coniugale non è mai cosa facile per entrambe i partner della coppia. Il tradimento è solo un sintomo di un malessere già preesistente. Dalle sue parole sembra che il dialogo tra di voi non sia interrotto pertanto ci potrebbe essere lo spazio per provare ad intraprendere una psicoterapia di coppia, ovviamente se entrambi d'accordo. In alternativa potrebbe farsi seguire in terapia individuale. Ciò le consentirebbe di avere uno spazio proprio per esprimere rabbia, dolore e tristezza, confrontarsi con la propria responsabilità personale e comprendere meglio le dinamiche relazionali che agisce.
Un caro saluto
Dott.sa Paola Laura Bonazzi
13 GEN 2015
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Gentile Michele, la situazione è piuttosto complessa e penso che senza l'aiuto di un esperto difficilmente si possa semplificare. Il mio consiglio, qualora tutti e 2 abbiate ancora dei sentimenti l'uno verso l'altro e vogliate portare avanti la vostra famiglia, è di rivolgervi a un terapeuta di coppia che possa aiutarvi, poco alla volta, a far chiarezza nei vostri sentimenti, a recuperare la fiducia e a ripartire per dare una nuova possibilità al vostro rapporto.