Situazione ingarbugliata con ex (problemi sessuali) che non riesco a sbloccare

Inviata da Luisa · 2 ago 2022 Terapia di coppia

Salve, la mia situazione sembra davvero senza soluzione e sono disperata.

Ho 30 anni, a 21 anni cominciai una storia con il mio ragazzo storico, durata 6 anni e interrotta per due volte. La prima volta siamo stati separati 4 mesi, l'ho lasciato io al quarto anno di relazione perché infatuata di un altro. Decidiamo di riprovarci dopo qualche mese, stiamo insieme altri due anni ma poi lo lascio di nuovo, infatuata di un altro ancora. A 21 anni ho cominciato una psicoterapia per ansia e attacchi di panico, la stessa terapeuta ha poi inserito nella mia terapia il mio ex ragazzo, facendomi fare contemporaneamente terapia individuale e di coppia; infine, lei ha preso a fare terapia anche lui (quindi, ricapitolando: con lei eravamo in terapia io singola, lui singola e noi due insieme di coppia).

Io con questo ragazzo ho avuto una storia d'amore intensa e bellissima, eravamo compatibili quasi in tutto, lo amavo profondamente, non ho mai avuto dubbi. sul mio amore per lui. Lui mi ha sempre capita, aiutata, non ho mai visto nessun altro nel mio futuro. Purtroppo, il grande problema della nostra relazione è sempre stato il sesso. Io ho iniziato ad avere rapporti con lui semplicemente perché in coppia è una cosa che si deve fare, prima di lui avevo avuto solo un'altra esperienza ma non mi sono mai sentita realmente coinvolta e appagata. La relazione col mio ex è diventata come quella tra fratello e sorella, non lo desideravo, non lo vedevo come "amante", non mi faceva sentire donna. Nel 2019, quando ho conosciuto "l'altro," ho conosciuto il sesso, quello come lo volevo io, libero, istintivo, passionale, e ho capito di non avere nessun problema sessuale in particolare (pensavo di essere frigida o di soffrire di vaginismo).

La terapeuta voleva che andassimo in fondo a quella terapia che era diventata un incubo per me, io non riuscivo più a stare col mio ex, non lo vedevo a livello sessuale, mentre lei voleva darci degli esercizi da fare in camera da letto, cosa che io non volevo fare. Quella terapeuta mi ha fatto dei ricatti morali molto pesanti, per cui ho lasciato tutto, terapia e ragazzo. Quella terapia durava da sei anni e il problema sessuale, in tutti quegli anni, non è mai stato affrontato, né ha ricevuto una spiegazione opportuna, e la mia frustrazione era arrivata a livelli esasperanti. Tutto questo tre anni fa.

Da un anno a questa parte, ho fatto un'altra terapia, mi ha resa molto autonoma rispetto alle mie dipendenze affettive, credo di aver risolto gran parte dei problemi che mi affiggevano. Purtroppo, quello che è rimasto è un pensiero fisso al mio ex ragazzo, non c'è stato un solo giorno in cui io non l'abbia pensato, per tutti i tre anni abbiamo continuato a scriverci, qualche volta a vederci; nel frattempo, siamo anche stati con altri, ma non siamo riusciti a dimenticarci l'uno dell'altra. Due settimane fa, decidiamo di prendere la situazione in mano e di riprovarci. Non passa molto tempo che ricado nella frustrazione, perché non sento alcuna spinta nei suoi confronti, allo stesso tempo non riesco a lasciarlo andare.

Cosa si fa in questi casi? Io sono disperata, vorrei una vita normale, vorrei rifarmi una vita e non ci riesco. Abbiamo considerato l'ipotesi di una nuova terapia di coppia con un altro specialista ma io non me la sento, mi sento appesantita, sono 9 anni che faccio terapia, e in particolare quella di coppia nella mia esperienza è stata massacrante. Non me la sento di tornare a forzare le cose, addirittura a pensare di dovermi forzare a fare degli esercizi per creare una passione e un desiderio dal nulla. Allo stesso tempo, abbiamo entrambi bisogno di capire come andare avanti, non sappiamo come fare. Vi prego, aiutatemi.

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Miglior risposta 10 AGO 2022

Gent. Luisa
Vedo che ha già ricevuto varie risposte dai colleghi molto sensate e centrate in particolare dal primo collega di Roma che le ha risposto e pertanto aggiungo solo poche considerazioni per non essere ripetitivo: In una terapia di coppia , come è già stato detto ,non si esclude che di tanto in tanto si facciano anche colloqui singoli ma non una terapia personale o addirittura due ; anzi a essere più precisi i nel modello sistemico-relazionale "milanese" è previsto di prassi un paio di colloqui individuali a testa per capire meglio ciò che ciascuno porta del proprio passato nella coppia ; personalmente poi se ci sono state "relazioni extra-coniugali" cerco anche di capire se queste si siano concluse o meno non solo nel senso della frequentazione ma anche dell'innamoramento in altre parole come dico ai miei pazienti nella stanza della terapia si deve essere in tre: il terapeuta e i due partners e non altri "fantasmi" che girano nella stanza o nella testa di un partner ! La relazione extra può esserci stata ma...deve essersi conclusa e qui arriviamo ad un altro punto delicato citato già da un collega e cioè il terapeuta deve capire se quella che ha di fronte è effettivamente una coppia anche se si presentano insieme! Un terzo punto importante che mi sembra manchi nelle precedenti risposte e che la terapia di coppia, mira certamente in primis al rilancio della coppia se i partners manifestano questo desiderio, ma può portare anche a rendere consapevoli i partners che ...una relazione può essere finita e basta che lo sia anche solo per uno dei due anche se l'altro non l'accetta e qui il lavoro del terapeuta non è finito ma anzi diventa più delicato perchè anche l'altro dovrà essere aiutato ..ad accettare la fine della relazione amorosa e pertanto la situazione potrebbe richiedere qualche colloquio individuale per la persona "lasciata" senza però trasformare il setting in una psicoterapia individuale addirittura parallela al percorso di coppia. La terapia individuale, se necessaria, dovrà essere intrapresa preferibilmente con altro terapeuta e sicuramente se con lo stesso non in contemporanea!. Quindi la terapia di coppia ha lo scopo anche aiutare i partners a "sciogliere" una relazione...."Impossibile" che crea prevalentemente sofferenza o sensazione di mancata realizzazione all'uno all'altro o...a entrambi i partners
Da un punto di vista sessuologico da quanto lei ha riportato sembra che le disfunzioni di cui ha sofferto non si sono presentate come generalizzate ma situazionali nel senso che quando nel 2019 ha conosciuto "l'altro" non si sono ripresentati i problemi precedenti e quindi la mancanza di desiderio sessuale e il vedere il partner come un fratello (desiderio sessuale ipoattivo) non sembra avere alla base nè problemi di carattere biologico(ormonali) nè di tipo psicogeno (rimozione delle proprie pulsioni sessuali) e quindi....mancherebbe un presupposto importante per essere coppia a tutti gli effetti a meno che entrambi (ma non mi sembra il vs caso ) come capita ad alcune coppie seppur rare diate una importanza secondaria alla dimensione sessuale
Cordiali saluti
Dr. Cesarano fernando

Dr. Cesarano Fernando Psicologo a Gallarate

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3 AGO 2022

Ma...no comment per la terapeuta che vi ha seguiti tutti e forzato a stare insieme. Potrebbero esserci gli estremi per una segnalazione all'ordine, perchè non si fa. Forse aveva bisogno di soldi. Seguire una coppia non esclude che di tanto in tanto si facciano anche colloqui singoli ma non una terapia personale o addirittura due. C'è un forte pericolo che il terapeuta segua un suo delirio di onnipotenza facendo il "burattinaio" e decidendo lui cosa è giusto e cosa è sbagliato per le persone.
Ma tornando a lei, le relazioni di coppia si formano per tanti motivi, e uno di questi è la passione. Il problema sembra che lei non voglia farsene una ragione, da quello che scrive col suo ex non c'è mai stata. Può solo accettarlo, prenderne atto e girare pagina, altrimenti è come cercare di mangiare quando non si ha fame, che gusto c'è? Come fate poi ad intraprendere una terapia di coppia se non siete una coppia? Rimanente amici che di fatto è quello che siete sempre stati e cercate, ognuno, una persona in grado di completarvi con cui riuscire a lasciarvi andare.

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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3 AGO 2022

Cara Luisa,

nelle terapia di coppi ma e/o ndividuale si dovrebbe esplorare perché è cosa vi fa rimanere insieme.
Delle volte vi sono dei meccanismi inconsci, familiari, dinamiche affettive disfunzionali che fanno da collante in una relazione disfunzionale.
Le consiglierei di intraprendere un percorso psicologico individuale ed elaborare esplorare e capire le dinamiche di questa storia a livello individuale inizialmente.
Resto disponibile.
Cordiali saluti.


Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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3 AGO 2022

Gentile Luisa, purtroppo nel suo percorso di terapia sono stati commessi molti errori metodologici a cominciare dal fatto che una terapeuta non dovrebbe iniziare una terapia di coppia con una paziente con la quale sta già conducendo una terapia singola, meno che mai prendere in terapia anche il suo partner.
Detto ciò credo che non sia il caso di fare una terapia di coppia per riattivare un sentimento che probabilmente non ha più nei confronti del suo ex. Credo che potrebbe lavorare con la sua attuale terapeuta, con la quale ha fatto un ottimo lavoro, per esplorare i pensieri e i sentimenti che prova verso il suo ex: il fatto di pensarlo tutti i giorni non significa di per sé che ha un sentimento d'amore, o almeno non amore erotico-sentimentale.
Credo che potreste lavorare sul fatto che è abbastanza normale pensare a una persona a cui si è voluto molto bene per anni. Di conseguenza credo sia opportuno lavorare sull'accettazione di questi pensieri senza pensare che essi riflettano un sentimento d'amore.
Credo che il pensiero di questo ragazzo rimarrà per tutta la sua vita: bisogna però fare spazio ad altri potenziali partner e al sentimento che si può sviluppare verso quest'ultimi, relegando ricordi, pensieri e sentimenti verso il suo ex in un ambito del passato, accettando la tristezza e la nostalgia che deriverà da questa operazione. Consideri che separarsi psicologicamente da questo ragazzo, consapevolizzando che è una storia chiusa con lui, implicherà anche separarsi da una parte importante della sua vita, della sua giovinezza. Tutto ciò per dire che la sua esplorazione dovrà comprendere sia gli aspetti sentimentali e relazionali, sia quelli strettamente personali e identitari.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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3 AGO 2022

Cara Luisa, comprendo il malessere che sta vivendo in questo momento della sua vita. Comprendo i suoi sentimenti avversi a una terapia di coppia che ha percepito come massacrante, tenga presente che la terapia di coppia non ha l'unico obiettivo di risolvere le fragilità della coppia per unirli di più, ma può essere anche un modo per affrontare vissuti irrisolti del vostro passato di coppia per supportarvi nell'andare avanti da soli. Partendo da questa prospettiva potreste trovarne giovamento.
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.

Dott.ssa Sara Manzoni Psicologo a Treviglio

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