Situazione ingarbugliata con ex (problemi sessuali) che non riesco a sbloccare
Salve, la mia situazione sembra davvero senza soluzione e sono disperata.
Ho 30 anni, a 21 anni cominciai una storia con il mio ragazzo storico, durata 6 anni e interrotta per due volte. La prima volta siamo stati separati 4 mesi, l'ho lasciato io al quarto anno di relazione perché infatuata di un altro. Decidiamo di riprovarci dopo qualche mese, stiamo insieme altri due anni ma poi lo lascio di nuovo, infatuata di un altro ancora. A 21 anni ho cominciato una psicoterapia per ansia e attacchi di panico, la stessa terapeuta ha poi inserito nella mia terapia il mio ex ragazzo, facendomi fare contemporaneamente terapia individuale e di coppia; infine, lei ha preso a fare terapia anche lui (quindi, ricapitolando: con lei eravamo in terapia io singola, lui singola e noi due insieme di coppia).
Io con questo ragazzo ho avuto una storia d'amore intensa e bellissima, eravamo compatibili quasi in tutto, lo amavo profondamente, non ho mai avuto dubbi. sul mio amore per lui. Lui mi ha sempre capita, aiutata, non ho mai visto nessun altro nel mio futuro. Purtroppo, il grande problema della nostra relazione è sempre stato il sesso. Io ho iniziato ad avere rapporti con lui semplicemente perché in coppia è una cosa che si deve fare, prima di lui avevo avuto solo un'altra esperienza ma non mi sono mai sentita realmente coinvolta e appagata. La relazione col mio ex è diventata come quella tra fratello e sorella, non lo desideravo, non lo vedevo come "amante", non mi faceva sentire donna. Nel 2019, quando ho conosciuto "l'altro," ho conosciuto il sesso, quello come lo volevo io, libero, istintivo, passionale, e ho capito di non avere nessun problema sessuale in particolare (pensavo di essere frigida o di soffrire di vaginismo).
La terapeuta voleva che andassimo in fondo a quella terapia che era diventata un incubo per me, io non riuscivo più a stare col mio ex, non lo vedevo a livello sessuale, mentre lei voleva darci degli esercizi da fare in camera da letto, cosa che io non volevo fare. Quella terapeuta mi ha fatto dei ricatti morali molto pesanti, per cui ho lasciato tutto, terapia e ragazzo. Quella terapia durava da sei anni e il problema sessuale, in tutti quegli anni, non è mai stato affrontato, né ha ricevuto una spiegazione opportuna, e la mia frustrazione era arrivata a livelli esasperanti. Tutto questo tre anni fa.
Da un anno a questa parte, ho fatto un'altra terapia, mi ha resa molto autonoma rispetto alle mie dipendenze affettive, credo di aver risolto gran parte dei problemi che mi affiggevano. Purtroppo, quello che è rimasto è un pensiero fisso al mio ex ragazzo, non c'è stato un solo giorno in cui io non l'abbia pensato, per tutti i tre anni abbiamo continuato a scriverci, qualche volta a vederci; nel frattempo, siamo anche stati con altri, ma non siamo riusciti a dimenticarci l'uno dell'altra. Due settimane fa, decidiamo di prendere la situazione in mano e di riprovarci. Non passa molto tempo che ricado nella frustrazione, perché non sento alcuna spinta nei suoi confronti, allo stesso tempo non riesco a lasciarlo andare.
Cosa si fa in questi casi? Io sono disperata, vorrei una vita normale, vorrei rifarmi una vita e non ci riesco. Abbiamo considerato l'ipotesi di una nuova terapia di coppia con un altro specialista ma io non me la sento, mi sento appesantita, sono 9 anni che faccio terapia, e in particolare quella di coppia nella mia esperienza è stata massacrante. Non me la sento di tornare a forzare le cose, addirittura a pensare di dovermi forzare a fare degli esercizi per creare una passione e un desiderio dal nulla. Allo stesso tempo, abbiamo entrambi bisogno di capire come andare avanti, non sappiamo come fare. Vi prego, aiutatemi.