Si possono risvegliare le emozioni e reazioni?
Buonasera,
sono una ragazza di 35 anni che oggi ha chiuso la sua ennesima storia malata con proprio ragazzo. Storia relativamente breve, 1 anno.
La domanda è su di lui ma solo per capire come me o chi come me si debba comportare in queste situazioni.
Il mio ex ragazzo è una persona doro. Ha solo 32 anni ma è ricco di valori. È solido. Sa quali sono le cose importanti della vita. È altruista. In periodi normali è attendo e servizievole e capace di coccolare e stare vicino alla sua persona. E poi ci sono momenti in cui il suo cervello va in tilt se la prende per cose futili e da quel momento smette di comunicare. Durante il lockdown sarà successo 10 volte e per interi giorni lui non parlava. Solo al mio pressing e al mio out out sul fatto che me ne andassi da casa allora reagiva e io accettavo di farmi andare bene la cosa. Da parte sua - nonostante sapesse che mi faceva male - mai uno scusa, mai una presa di coscienza.
Arriviamo a settimana scorsa. Ennesima litigata. Questa volta me ne vado di casa. Passa una settimana e neanche l'ombra di un tentativo di parlarmi o dirmi che gli mancavo o altro... mi convinco allora per l'ennesima volta di andare io da lui. Gli chiedo spiegazioni e luo non mi dice nulla. Gli chiedo se ha capito che non mi vuole più.... e nulla. Gli chiedo se ha un cuore.... e nulla. Allora me ne vado senza che da parte sua ci sia un tentativo di fermarmi. Una volta lontano gli condivido tanti pensieri scritti nella settimana di lontananza. Gli dico che sto male che ho bisogno di una sua reazione che lo amo ma che mi aspetto che lui faccia qualcosa. Gli chiedo di salvare il salvabile...... nulla. Mi risponde solo una cosa: " non riesco a reagire"
Mi chiedo..... cosa vuole dire? Cosa succede nel suo cervello? Che cosa posso fare io?????
Ma la domanda è anche sul mio atteggiamento. Come faccio ancora a sopportare e a non volere che vada via per sempre? Perche lui è gelido e io sono masochista??
Grazie mille
Mj