Buongiorno. Sono un ragazzo di 22 anni e mi sento in colpa quando mi masturbo. So che è una cosa normalissima, ma non ho recepito questo messaggio quando avrei dovuto.
A 12 anni ho saputo della masturbazione da un mio compagno di scuola. Ero super cattolico, e sono andato a confessarmi dopo le prime volte che lo facevo. Il prete mi disse "eh ma già cosi presto lo fai?"... In quel momento mi è salito il nazismo dentro, e provavo già astio per chi mi si sschierava contro in quell'argomento.
Poi mia mamma mi ha scoperto un giorno che mi strusciavo, ma ha fatto finta di niente. Io però provo un imbarazzo fortissimo e non so come gestire l'emozione. Succede ancora un'altra volta, in cui però mia mamma mi rassicura dicendo che è una cosa normale. Ma a calmare il mio imbarazzo non basata
Poi è stata la volta di mio padre, che dal nulla un giorno mi dice che è un peccato grave, mortale. E allora ancora di più la vergogna, il sudore che mi colava dall'imbarazzo.
Dopo per tutti questi anni ho fatto moltissima attenzione a tenere la cosa nascosta ai miei, per non subire altri "traumi". Ora sono in psicoterapia, e soffro anche di DOC e DAP. Potete darmi qualche consiglio, che non sia la solita frase "continua con il tuo terapeuta per una valutazione accurata"?
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12 OTT 2019
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Fabio,
la pratica della masturbazione, quando non diventa compulsiva rientra nella fisiologia e non ha nulla di patologico o di peccaminoso per cui è sbagliato farsi sensi di colpa per questo motivo sulla base di una mancata o sbagliata educazione sessuale non ricevuta o ricevuta nell'ambiente familiare o extrafamiliare.
E' auspicabile però che a partire dall'adolescenza, alla ricerca del piacere fisico solitario dovrebbe essere preferita la ricerca del piacere all'interno di una relazione eterosessuale che includa anche aspetti emozionali, affettivi e sentimentali.
Chiarito ciò, se dallo psicoterapeuta sta in terapia per DOC e DAP, ovviamente, a meno di non invalidarlo, dovrà completare questo percorso che nella mia esperienza clinica dovrebbe avere almeno la durata di un anno con regolari sedute settimanali.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
8 OTT 2019
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Fabio, non ti dirò "continua con il tuo terapeuta..." però è evidente che tutte queste cose devi avere il coraggio di affrontarle in terapia, e che noi non possiamo interferire con una cura in atto. Posso però darti qualche spunto.
Mi sembra chiaro che tu non abbia avuto una corretta educazione ed informazione in tema di sessualità in ambito familiare, e neppure fuori, forse.
In particolare la posizione di tuo padre mi sembra veramente anacronistica. Persino la Chiesa cattolica ha tolto la masturbazione dall'ambito dei peccati gravi. Il termine "mortale" fa pensare veramente al medioevo, in un' epoca in cui perfino il Papa nega che vi sia l'inferno. Bisognerebbe comprendere la personalità di tuo padre, senza giudizio. Quali elementi vi siano di bigottismo, di conformismo, autoritarismo, e così via. E' chiaro che se ancora oggi quelle sono le sue posizioni, è tempo che tu trovi la tua indipendenza e la tua vita autonoma. Ciò è doloroso e faticoso, ma a nessuno è risparmiato il compito di diventare uomo o donna maturi. A tal fine solo una terapia supportiva, volta anche a sviluppare sicurezza ed assertività, ti può aiutare.
Un cordiale saluto
dr .Leopoldo Tacchini
8 OTT 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Fabio, il titolo mi colpisce molto perché più che sessualità deviata mi sembra 'inibita' o quantomeno 'spaventata' . Per quanto riguarda la tua storia ritengo anzi che sia tardiva la scoperta della masturbazione e forse la religione cattolica è stata usata male, forse sì in modo 'deviato'. Posso dirti che probabilmente il doc e il dap possano essere connessi allo sviluppo armonico della tua sessualità e alla concezione che puoi averne tu stesso. La reazione di rabbia mi è sembrata una reazione sana perché è segno che vuoi proteggere i tuoi confini. Per questo posso solo suggerirti ad esempio di proteggere la tua intimità cercando un luogo sicuro dalle incursioni dei tuoi genitori che potrebbero esacerbare la sintomatologia.
Saluti