Separazione sotto lo stesso tetto

Inviata da Betta · 4 lug 2016 Terapia di coppia

Buongiorno, 3 anni fa ho perdonato o pensavo di averlo fatto un pseudo tradimento di mio marito, ho scoperto dei messaggi dove dichiarava amore eterno ad un'altra donna, io ero incinta del secondo figlio. Mi ha chiesto scusa e di perdonarlo e io in cuor mio c'è l'ho messa tutta, fino a che sono passati 3 anni e io mi sentivo sempre più vuota e non amata, dico a mio marito questo mio malessere e decido io di lasciarlo. Gli propongo la pausa di riflessione andando io da mia madre ma dopo soli 2 giorni siamo dovuti tornare a casa perché mia figlia di 7 anni sentiva la mancanza del papà. Tornata a casa abbiamo parlato tanto io e mio marito a cui ho detto che non capivo cosa provavo, che mi sentivo scombussolata, lui ha ammesso che 3 anni fa è ritornato per amore della bambina e per quello che avrebbe pensato di lui suo padre. Quindi io non volendo tenere al mio fianco una persona che non mi ama ho deciso di troncare definitivamente. Mi ha detto che dopo la rottura con me si sente con una di cui è preso ma lei è fidanzata in procinto di matrimonio. La notizia mi ha lasciata un po' sconvolta ma non male come l'altra volta che non me lo aspettavo. Con questa ragazza io non ce l'ho, sinceramente non so nemmeno che cosa provo, sento solo un forte e intenso dolore alla bocca dello stomaco. Dobbiamo condividere lo stesso tetto perché nonostante abbiamo detto a nostra figlia le nostre intenzioni lei sembra non volerne sapere. A lei abbiamo detto che siccome non ci amiamo più abbiamo deciso di separarci, ma che l'amore per lei e per l'altro nostro bambino sarà sempre più forte. La convivenza tra me e lui ha alti e bassi, mi cerca per fare sesso, ma quando gli chiedo il perché mi risponde che a lui fisicamente faccio ancora effetto. Ma che sta bene in questa condizione di separato in quando si sente libero, di poter anche messaggiare con questa persona che secondo lui non avrà futuro..... Il mio problema è: che cosa devo fare per fargli cambiare atteggiamento nei miei confronti dato che quella che non vuole sono io? Come si fa a cercare ancora me che sono la moglie ma continuare a messaggiare con un altra? Mi manderà al manicomio vi prego aiutatemi!

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Miglior risposta 4 LUG 2016

Cara Betta,
La situazione che descrive immagino sia molto difficile. Mi chiedo però lei cosa prova e sente per quest'uomo, prova ancora dei sentimenti indipendentemente dal fatto che sia il padre dei suoi figli? A questa domanda difficile bisogna rispondere con onestà e sulla base di questo fare delle scelte condivise con suo marito e portarle a termine. Vivere in un contesto confuso ambiguo, in cui non si capisce ciò che si vuole e soprattutto dove si incontrano delle richieste specifiche può disorientare tutti, figli compresi. Il primo passo sarebbe proprio fare chiarezza lei con se stessa, poi con suo marito, forse per riuscire in questo sarebbe meglio proprio prendere le distanze , andando a vivere in un altro posto . è vero che per i figli può essere molto difficile il momento della separazione dei genitori, ma diventa ancora più difficile confuso e soprattutto deleterio se ricevono messaggi ambivalenti dagli stessi genitori. Con i figli bisogna essere chiari coerenti e supportivi è chiaro che all'inizio non la prenderanno bene, ma non può essere la paura della reazione di questi figli a tenere insieme per finta una coppia. Se sente difficile questo periodo le consiglio un percorso psicologico in cui trovare il giusto supporto emotivo e che l'aiuti a fare chiarezza in merito a ciò che prova, desidera e sente e che può sostenerla anche nel suo rapporto con i suoi figli. Se poi, lei e suo marito per amore dei figli e anche di qualche sentimento che provate ancora reciprocamente, volete riprovarci potete fare affidamento alle terapie di coppia, anche qui credo però è fondamentale da parte di entrambi la chiarezza e l'autenticità di sentimenti, desideri e aspettative.

Rimango a disposizione

Cordialmente

Dott.ssa Mara Di Paolo

Anonimo-161175 Psicologo a Trento

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4 LUG 2016

Cara Betta....
lei è preda di una relazione manipolativa e distruttiva e non sa come uscirne.
Non può delegare ai suoi figli la responsabilità di decidere cosa sia meglio per lei.
Sua figlia avrà certamente un buon rapporto con il padre, può continuare ad averlo, soprattutto anche con una madre che può darle un esempio di relazione più pulito e valido, rispetto ad un tacito comune accordo in cui "l'uomo fa quel che vuole basta che non lasci la famiglia".
Lei dov'è? quanto reggerà la sua psiche in questo stato di deprivazione emotiva, di svalutazione, di gioco di potere e di questa sottomissione psicologica, fisica, affettiva, chi ne fa le spese?
Suo marito è infedele e lo sarà sempre.
Si immagini con lui senza i suoi figli.
E' questa la relazione che vuole?
In che stato d'animo lei vive in questa relazione, come si comporta poi come madre così deprivata e svalutata.
La sua dignità e la sua autostima dove sono? che messaggi passa ai suoi figli?
Non è un fattore di moralismo.
I confini nella coppia si decidono insieme. Seq uesta apertura fosse ben tollerata da entrambe, si tratterebbe solo di un concetto, di uno schema. I figli vivono bene se i genitori sono sereni con se stessi quanto più possibile.
Lei sta rimandando un atto dovuto, verso se stessa e verso i suoi figli.
Si affidi ad un percorso terapeutico mirato alla risoluzione della dipendenza affettiva e mi creda, ne gioverà moltissimo.
Lei è offuscata, confusa.
Questo tipo di uomini danno una carezza e poi gettano nebbia per offuscare la vista mentre tirano un ceffone e trascorrono gli anni, mentre lei si sta ancora chiedendo se è pazza.
La bilancia è quasi sempre para, le impedisce di prendere una decisione perchè la sua capacità decisionale è stata minata.

Le faccio un grosso in bocca al lupo
non è mai tardi per rinascere e riappropriarsi di se stesse.

Un caro saluto
Silvia Michelini

D.ssa Silvia Michelini Psicologo a Roma

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