Separazione dalla mia famiglia

Inviata da Arianna · 8 ott 2021

Salve, ho 25 anni e tra poco andrò a vivere con il mio ragazzo nel suo paese di origine, ciò significa trasferirmi a più di 1000 km dai miei cari. Premetto che ho tanta voglia di andare a vivere lì perché avrei più opportunità di trovare un lavoro e realizzarmi, cosa che qui non riesco a fare a causa della mancanza delle opportunità. Il posto mi piace e mi piace immaginare di riuscire a costruire lì qualcosa e realizzarmi. Il problema è che ho tanta paura di allontanarmi dai miei cari. Sono tanto legata a loro e non riesco ad essere felice all'idea di andare via perché la loro mancanza mi mette tristezza. Ho paura perché l'idea della convivenza dopo anni di relazione a distanza dovrebbe mettere felicità, serenità, e invece non riesco a vivere in modo positivo questo passo perché penso a quanto mi mancherà la mia famiglia. Questa cosa mi tormenta talmente tanto che anche quando vado a trovare il mio ragazzo per qualche giorno ho dei momenti di tristezza perché mi manca la mia famiglia. Vorrei essere più serena e forte. Come già detto l'idea di trasferirmi mi piace oltre che per i motivi sopra citati anche perché così facendo avrei modo di crescere, di diventare più forte, di conoscermi meglio. E poi sono consapevole del fatto che oggi per fortuna esistono le videochiamate, i voli low cost quindi potrò comunque sentire sempre i miei cari e vederli ogni volta che potremo. Ho dei periodi in cui sto male e ho paura di andare via, e altri in cui cerco di stare tranquilla e penso alle cose positive. Vorrei un aiuto e un incoraggiamento da parte vostra. Grazie mille per l'ascolto

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Miglior risposta 10 OTT 2021

Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo e comprendo quanto possa essere complesso per lei questo momento di cambiamento. Consideri la possibilità di crearsi un suo spazio di ascolto psicologico che possa esserle di supporto e che la guidi nell'elaborazione dei suoi pensieri e vissuti emotivi.
Cordialmente, Dott.ssa FM

Dott.ssa Francesca Moscetta Psicologo a Roma

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9 OTT 2021

Cara Arianna,
posso immaginare il suo disagio e confusione, non deve essere semplice da gestire.
Non vorrei esprimermi senza averla conosciuta, ma da queste importanti info che ha fornito ritengo che ci sia un disagio in lei che può essere legato a paure o ansie. Le consiglierei di comprendere questi "nodi" per poi scioglierli magari con la guida di un professionista che possa guidarla in questo momento delicato, per ritrovare una qualità di vita e benessere che tanto merita per affrontare la sua nuova esperienza.

Resto a disposizione e la tengo aggiornata,
Un caro saluto, le auguro il meglio..
Dott.ssa Monteleone -disponibile anche online.

Dott.ssa Monteleone Maria Alessia Psicologo a Palo del Colle

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9 OTT 2021

Ciao Arianna, la tua è un’età in cui si affrontano passaggi di vita importanti, spesso condensati in pochi anni o a volte contemporanei: l’uscita dalla casa della propria infanzia, l’aumento della distanza dalla famiglia di origine, la costruzione di una nuova famiglia, l’autonomia economica e abitativa.
Le incertezze che questi cambiamenti implicano porterebbero chiunque a vivere incertezza, ansia per come ci troveremo nel futuro, tristezza per gli affetti e le abitudini che si “lasciano”. Le emozioni che provi sono fisiologiche, come lo è quella commistione tra i tuoi desideri di autonomia e autorealizzazione da un lato, e l’attaccamento alla famiglia dall'altro. In questo senso, non è per nulla strano né patologico sentire “spinte” che ti conducono in direzioni opposte.

Detto questo, aggiungo un paio di considerazioni.

La prima è che l’ansia, che tipicamente nasce dalla valutazione di un evento o scenario futuro come “minaccioso”, condiziona il nostro modo di pensare: ad esempio, aumentando la drammaticità degli eventi temuti (es. penso che quando sarò lontana i miei mi mancheranno in modo insopportabile, che non riuscirò a adattarmi alla nuova lontananza, che sarò sempre triste per questo…); o trascurando elementi contrari all’ipotesi più temuta (es. non penso che nel mio passato molte volte ho superato delle sfide che sembravano insuperabili, mi sono adattato...).
Restare bloccata per evitare un possibile rischio connesso a una scelta non ti aiuterà di certo a scoprire se le cose andranno davvero così, a conoscerti, a perseguire i progetti di vita che scrivi e a cui tieni.

La seconda è che a volte, quando si soffre “troppo” per l’allontanamento dalle figure familiari, è la relazione di attaccamento che potrebbe essere problematica: ad esempio si può aver sviluppato fin dalla prima infanzia con un genitore un attaccamento insicuro che porta a vivere con molta ansia l'allontanamento o l'abbandono; un rapporto invischiato in cui ci si sente fusi inestricabilmente con un genitore; si può essere cresciuti con l’idea di essere incapaci di prendersi cura di se stessi senza una figura a cui appoggiarsi; …
Se senti che potrebbe essere il tuo caso, oltre al supporto che puoi ricevere dalle persone attorno a te dovresti chiedere aiuto a un professionista per valutare quali sono le variabili che generano questa sofferenza e affrontarla nel modo migliore.
A disposizione, e buona fortuna per il futuro!

Dott. Michele Storti

Dott. Michele Storti Psicologo a Osimo

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9 OTT 2021

Cara Arianna,
se quel che senti davvero è trasferirti per stare più vicina al tuo fidanzato e avere maggiori opportunità di lavoro e, nonostante la distanza dai tuoi genitori, avere comunque la possibilità di sentirli e vederli spesso, tutto ciò dovrebbe rasserenarti e tranquillizzarti. Quello che percepisco dalle tue parole è però malinconia e difficoltà ad "abbandonare" la casa genitoriale e questo potrebbe voler dire tante cose: quel che posso consigliarti è di affidarti in questo grande periodo di cambiamenti a un professionista che possa supportarti nelle scelte e contemporaneamente andare a comprendere meglio quali possano essere le difficoltà interiori.
Sono disponibile ad ascoltarti,

Dott.ssa Michela Dicosta

Dott.ssa Michela Dicosta Psicologo a Cantù

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9 OTT 2021

Cara Arianna,
È normale avere timore in quanto è il primo vero distacco dalla famiglia.
Un distacco fisico ed emotivo.
Vi è una distanza importante anche da gestire geograficamente.
Ti consiglierei di intraprendere un percorso psicologico per cercare di gestire al meglio questa situazione che ti fa soffrire emotivamente.
Resto a disposizione anche online se vorrai cercare di parlarne.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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9 OTT 2021

Buongiorno Arianna,
il disagio della separazione che avverti sembra essere un po' sopra le righe; varrebbe la pena lavorarci per l'età che hai.
L'ansia di averli lontani può essere generata da uno stile di attaccamento sviluppato in età infantile.
Un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarti a vivere con normalità e agio il distacco dalla famiglia, senza lacerazioni che incidono sul tuo umore e sulla tua relazione.
TI auguro il meglio e resto a disposizione
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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