sentirsi abbandonati

Buongiorno. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Se ci sono voluti degli anni per determinare una sofferenza psicologica, non può certo bastare una mail per risolverla. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Qualora lei fosse una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio sensato che potrei darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato. Per quel che mi riguarda, le do la mia disponibilità (anche online).

Salve Valentina, alle volte "si scappa" dalla famiglia pensando che sia una soluzione a tutto. Ma per "differenziarsi" è necessario "appartenere" quindi produce l'idea di abbandono. Le consiglio un percorso sistemico familiare per approfondire la sua realtà.
Le auguro il meglio
Resto a disposizione
Dott.ssa Fabiana Marra

Buongiorno Valentina,
Ogni cambiamento comporta un riadattamento e quindi un perdere alcune certezze e cercarne di nuove. Probabilmente ha bisogno di un tempo in più per ritrovare la sua collocazione. Avere il ragazzo come punto fermo è un buon punto di partenza. Día più fiducia a se stessa e vedrà che riuscirà a trovare le persone giuste che le staranno affianco.
Se avverte che il disagio è più profondo e non immediatamente superabile può chiedere un aiuto più strutturato ad un terapeuta che la saprà certamente orientare.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Gentile Valentina, credo che potrebbe esserle utile passare da un senso di colpa ed abbandono ad un senso di responsabilità, un cambio di mentalità che invece di farla sentire biasimata e passiva, le consenta di concepirsi come attiva e propositiva. Sarebbe utile pensare a quali sono stati gli errori commessi nel passato, ma soprattutto cosa si può cambiare nel presente per recuperare il rapporto con le sue vecchie amicizie. Anche se la sua parte adulta si riconosce delle responsabilità, in quel senso di abbandono, mi sembra di intravedere un po' di rabbia, verso chi credeva amici. Se non ho capito male lei è tornata nella città del suo ragazzo dopo qualche tempo (sarebbe opportuno quantificarlo): beh io credo che i suoi amici non l'abbiano abbandonata, semplicemente sono andati avanti con la loro vita e probabilmente lei ha fatto altrettanto fino al trasferimento. Le relazioni vanno coltivate, tutte e soprattutto quelle a distanza. Se è alla ricerca di un'indicazione su come stare meglio e migliorare le sue relazioni, amicali e sentimentali (nessun rapporto di coppia può dare tutto e l'amicizia è fondamentale anche come nutrimento di quest'ultimo) posso suggerirle di lavorare in un percorso terapeutico, sulla sua bambina interiore arrabbiata che si sente abbandonata. Il fine a mio modo di vedere dovrebbe essere quello di arrivare a concepire se stessa come una persona adulta che si relaziona agli altri alla pari con responsabilità reciproche rispetto al nutrimento dell'amicizia. Se questo non le dovesse consentire di recuperare le vecchie amicizie, sicuramente le potrà essere d'aiuto per allacciarne di nuove.

Gentile Valentina,
forse le sue aspettative di felicità e benessere "totalizzante" sono eccessive specialmente se dipendenti dalle relazioni amicali; tra l'altro, sembra che si riconosca qualche responsabilità caratteriale per il fatto che le sue vecchie amicizie si sono allontanate ed ammette di avere qualche difficoltà a farsene di nuove ma traspare anche una sorta di "effetto alone" sul suo umore e sulla sua autostima.
Pertanto potrebbe cogliere l'occasione di conoscersi meglio e acquisire allo stesso tempo un sufficiente livello di autostima e competenze sociali tramite un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Cara Valentina, sentirsi abbandonati e rifiutati da persone su cui si nutre l'aspettativa di ricevere amicizia e accoglienza è un'esperienza dolorosa, che può farci sentire fragili e vulnerabili, soprattutto se coincide con altri cambiamenti nella nostra vita e quotidianità. E' bello che tu riconosca nel tuo ragazzo una risorsa preziosa capace, con la sua vicinanza, di arginare le insicurezze e le preoccupazioni. Mi sembra però un'occasione preziosa a riconoscere quali altre risorse puoi mettere in gioco per vivere al meglio questo periodo di cambiamento e per fare in modo che sia un momento non subito passivamente ma vissuto con consapevolezza e con la voglia di trovare ciò di cui hai realmente bisogno. Iniziare un percorso con uno psicologo può aiutarti a trasformare quella che chiami "colpevolizzazione" in un senso di responsabilità, soprattutto nei confronti della tua felicità.

Ti abbraccio

Linda

Gentile Valentina,
I cambiamenti portano con sé conquiste ma anche perdite, è normale che lei si senta delusa dalle aspettative che poteva nutrire verso questo futuro. Le colpe sono chiaramente una conseguenza di ciò che prova, esattamente come i "cattivi pensieri" da cui il suo ragazzo cerca di tirarla fuori. È comprensibile che non riesca a stringere nuove amicizie in questo contesto, soprattutto quando ciò che prova per se stessa è intriso da senso di colpa.
Sarebbe opportuno indagare sul modo in cui i suoi pensieri hanno cominciato a radicarsi in lei, tenendo conto degli aspetti emotivi e relazionali.
Se ha bisogno di un confronto, non esiti a contattarmi.
Resto a disposizione.

Cari Saluti
Dott. Francesco Mangiafico

Cara Valentina, quando parla di un benessere "totalizzante" a cosa si riferisce? Intende che avrebbe voluto sentirsi bene in ogni ambito della sua vita o che avrebbe voluto sentirsi felice sempre? Quello che lei definisce abbandono è sicuramente vero, in quanto è la sua realtà percepita in questo momento; ma mi piacerebbe poterla aiutare capendo meglio cosa stia succedendo e quali soluzioni sta prendendo che magari, invece di risolvere il problema lo potrebbero alimentare.
Resto a sua disposizione se vorrà. A presto, S.

Cara Valentina,
le false aspettative possono influenzarci negativamente quando, appunto, poi non hanno una corrispondenza nella realtà.
Sembra che si carichi di sensi di colpa rispetto alle amicizie, e riporta una certa difficoltà a farsene di nuove.
Spesso i nostri pensieri influenzano le emozioni e le nostre azioni. Le convinzioni che abbiamo, in particolar modo su noi stessi, possono farci agire in funzione di esse, facendoci vedere solo una parte della realtà. Le consiglio di intraprendere un percorso mirato, così da ampliare e concedersi più visioni di se stessa, in primis, e degli altri in secundis. Sciogliere i nodi, rintracciare i suoi punti di forza e lavorare sulle sue aree di miglioramento, potrebbe aiutarla a vivere in modo più sereno e appagante.
Resto a sua disposizione.
Un caro saluto,
Dr.ssa Annalisa Signorelli (sedute anche online)

Buongiorno,
resto disponibile se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto.

Cordiali saluti

Dott.ssa Margherita Romeo

Gentile Valentina,
Cambiare città e vedere disilluse le proprie aspettative può essere un duro colpo.
Per aiutarla a elaborare questo forte senso di colpevolezza sarebbe necessario conoscerla e cercare di comprendere cosa nello specifico le accade. In questo frangente resto a sua disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Simona Delli Santi
di 'Una Stanza per sé: servizi per il benessere psicologico"

Cara Valentina,

sarebbe importante approfondire le sue relazioni significative e i nodi che paiono inestricabili da sciogliere all'interno di esse.
Al momento la sua risorsa pare essere il suo ragazzo, e non è cosa da poco, ma un percorso psicologico potrebbe aiutarla a risignificare eventi che attualmente la fanno sentire "colpevole" sotto una nuova luce.
Unitamente a questo, anche cercare di esplorare alla luce dei suoi contesti di appartenenza, da quale origine deriva questo senso di abbandono, al di là dei suoi rapporti amicali.
A questo proposito, sono a sua completa disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Salve Valentina, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL