Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni, e ho iniziato una psicoterapia con un terapeuta da pochi mesi per problemi di autostima e di relazione con gli altri.
Inizialmente le nostre sedute erano settimanali, e io aspettavo con ansia l'appuntamento per parlare con lui, mi faceva stare bene. Con le vacanze natalizie ci siamo fermati per 3 settimane e mi è veramente mancato tanto in quei giorni, tant'è che lo pensavo ogni singolo giorno aumentando così il mio affetto nei suoi confronti. Dopo l'ultima seduta mi ha detto che si può iniziare a vedersi meno frequentemente, ovvero una volta ogni due settimane. Io però ne sto soffrendo molto, il pensiero che devo aspettare così tanto per rivederlo e parlare con lui mi manda in paranoia, sta diventando un pensiero fisso per me, non riesco a stare senza di lui e senza le sue parole di conforto e aiuto. Durante l'ultima seduta mi ha fatto anche un effetto strano vederlo, mi ha suscitato dei sentimenti forti, di un affetto che poche volte ho provato nella mia vita, e non so veramente cosa possa significare. Ho paura a dirgli questo, non so cosa pensa di me e non voglio che interrompa la terapia, non potrei sopportare di allontanarmi da lui per sempre. Cosa mi consigliate? Dovrei provare a superare la mia paura e il mio imbarazzo per fargli presente cosa sento realmente nei suoi confronti? E come potrei dirglielo? Grazie
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22 GEN 2020
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Buongiorno, il consiglio più indicato è quello di riportare al suo terapeuta i suoi vissuti emozionali in modo da poterci lavorare su. La terapia altrimenti non le sarebbe più di alcun aiuto. Sì ricordi che il terapeuta non giudica, accoglie ed elabora insieme al paziente i suoi vissuti per aiutare nel suo percorso di crescita personale, fornendo un modello di figura sana.
28 GEN 2020
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Gentile EB96,
Le Sue emozioni, il suo sentire ed i suoi pensieri possono tranquillamente trovare spazio nella relazione con il suo terapeuta in modo naturale e " sano". Questo perché la relazione terapeutica richiama profonde emozioni e vissuti. Ne parli tranquillamente con il suo terapeuta, perché quello che sta provando può essere molto importante che venga ridefinito nel Vs. Spazio relazionale. Questo potrebbe rafforzare la relazione terapeutica e offrire per il suo percorso un' ulteriore spinta evolutiva.
Un saluto
Cristina Bertolin
22 GEN 2020
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Gentile EB, condivido le risposte dei colleghi. Trovo un po' strano diradare le sedute. La terapia o si fa o non si fa. Tuttavia bisogna che si rassegni, una terapia non può durare per sempre, altrimenti diventa patologizzante. Un caro saluto
LT
22 GEN 2020
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Non si preoccupi, la sua situazione è una delle possibili varianti del transfert (cerchi informazioni sull'argomento se può farla stare più tranquilla) e non è così insolita. Le consiglio di parlarne con il suo terapeuta che dovrebbe essere in grado di gestire i suoi sentimenti e utilizzarli per capire qualcosa in più su di lei e sul suo modo di entrare in relazione con le persone, ciò magari può esservi utile nel percorso.
Situazioni come questa possono essere comuni ed è importante capire che il professionista, proprio in quanto tale, può comprendere ed accogliere ciò che lei prova ma non può corrisponderlo perché questo non sarebbe un bene per lei.
21 GEN 2020
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Buongiorno è importante che racconti al suo terapeuta ciò che prova nei suoi confronti, altrimenti il percorso che ha intrapreso non l'aiuta anzi rischia di acutizzare il suo problema.
Cordiali saluti
Dr.ssa Condina