Buonasera, pongo questa domanda perché spesso in momenti casuali, come quando guido, quando sono in mezzo a tante persone e al frastuono , o mentre sono al ristorante ecc, ( da solo o con amici o familiari) mi sale un fortissimo senso di ansia (tachicardia e fiato corto) che mi porta a pensare di poter star male come vomitare o svenire , portandomi in uno stato di stallo dove mi di accorcia il respiro e cerco di tenere sotto controllo la situazione. Questo mi porta a cercare sempre una via di fuga dove nessuno possa vedermi oppure a dover proprio andar via “il prima possibile” da quella situazione o luogo, mi porta anche a bere molta acqua in quanto mi fa stare meglio. Non arrivo mai ad un vero attacco di panico e non sono mai arrivato, fino ad oggi, a star male veramente secondo le mie paranoie.
Volevo chiedere dunque se poteste consigliarmi qualche cosa pratica da potre fare per evitare o bloccare queste sensazioni. Mi stanno tornando in questo momento , non le avevo da più di un anno.
Ringrazio anticipatamente per le risposte che potranno aiutarmi.
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12 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Buongiorno Matteo,
mi sento di dirti che il tuo racconto andrebbe approfondito per poter dare una risposta più precisa ma credo che attua verso alcune tecniche come la CFT abbinate a un buon percorso con un professionista potresti riuscire a uscire da questo momento di difficoltà. Non avere paura di chiedere aiuto, hai già fatto il primo passo scrivendo questo messaggio,
Io resto a disposizione
Buona giornata
Federica Cantrigliani
20 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Matteo, mi spiace molto per la situazione spiacevole che stai vivendo, e ne capisco il disagio. Il mio consiglio è di rivolgerti ad uno specialista, in modo da poter cominciare un percorso per capire insieme ed elaborare quelle che sono le cause del tuo disagio. Sono a tua disposizione nel caso ti facesse piacere!
cordiali saluti
AV
12 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Salve Matteo, io non mi domanderei se ci fosse una pratica per evitare di farli venire, ma cosa ha riportato a farli ripresentare. Mi spiego meglio, l'ansia è un segnale amico che ci indica che qualcosa (che ha sempre funzionato in un modo) non va più nel verso giusto. Perché lei dovrebbe arrivare a capire il suo segnale e conoscerlo.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Fabiana Marra
12 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Matteo,
resto disponibile se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto per gestire al meglio questa situazione che ti fa soffrire emotivamente.
Cordiali saluti.
12 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Matteo, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, immagino le difficoltà. Nei momenti in cui ci troviamo di fronte a un pericolo (o percepiamo una minaccia), il nostro corpo si attiva in una risposta di attacco o fuga per metterci in salvo. Sarebbe interessante capire quali sono gli stimoli (trigger) che portano a questa sua intensa attivazione, e la terapia cognitivo comportamentale potrebbe esserle molto utile in questo perché esplora la connessione tra pensieri-emozioni-comportamenti e fornisce degli strumenti utili a gestire le convinzioni negative (es: percepisco una minaccia —> potrei morire) e i comportamenti, al fine di ripristinare il benessere psicofisico.
Sul piano comportamentale potrei consigliarle degli esercizi di respirazione ma talvolta non sono sufficienti da soli a risolvere la problematica.
Le porgo i miei più cari saluti
Dott.ssa Giorgia Panzone
12 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Matteo, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
12 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno, quelli che lei definisce momenti casuali, probabilmente non lo sono. Sarebbe importante che prestasse attenzione non solo alla situazione specifica in cui l'attacco d'ansia si manifesta, ma anche ai pensieri che lo precedono o lo accompagnano e più in generale alla situazione in cui sta. Da quello che ci ha raccontato è possibile desumere 2 indicazioni:
la prima è che l'ansia di essere osservato nel momento di vulnerabilità determinato dall'ansia, le procura ulteriore ansia tanto da da dover scappare a nascondersi, quindi c'è un timore del giudizio altrui che esaspera il suo malessere;
la seconda è che non aveva più da un anno le "paranoie", come lei le definisce, e gli attacchi d'ansia, ne consegue che nell'ultimo periodo, dopo un anno di tranquillità sta accadendo qualcosa nel suo stile di vita, nelle sue relazioni o nei suoi pensieri che determina uno stato d'ansia generalizzato che la rende più suscettibile ad attacchi acuti in determinate situazioni. Generalmente, l'ansia è collegata al pensiero irrazionale di aver bisogno di aiuto e di non poterlo ricevere, perché bloccati dalla situazione o perché si riceverebbe una risposta di giudizio piuttosto che di comprensione e supporto. Il fatto che si calmi quando beve dell'acqua è dovuto probabilmente al fatto che, attraverso questo gesto, rievoca una situazione in cui ha ricevuto un supporto da qualcuno che aveva la capacità di sostenerla.
Il suggerimento è quello di rivolgersi ad un* professionista per fare il punto sulla sua situazione psicologica e approfondire questi spunti di riflessione, in un percorso che aumenti la sua consapevolezza e possa acquisire competenze metacognitive per modulare i suoi pensieri e le sue reazioni emotive. Resto a disposizione.
12 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Matteo,
immagino come una situazione simile possa essere al limite del gestibile, poiché anche quando questi momenti di forte ansia non ci sono, rimane la preoccupazione che possano arrivare e potrebbe non riuscire a godersi a pieno la vita.
Lei accenna al fatto di non essere mai stato male secondo le sue paranoie, per cui penso sia consapevole della presenza di pensieri disturbanti, per quanto questi ad oggi non l'abbiano portata ad un vero e proprio attacco di panico.
Il fatto è che questi stati ansiosi sono sempre solamente lo strato esterno del problema, ovvero il modo in cui automaticamente reagisce quando quei pensieri e quelle emozioni che stanno sotto diventano soverchianti. A quel punto le pare di doversi proteggere dal mondo stesso, isolarsi, non farsi vedere.
Per questo motivo non c'è una tecnica che può davvero funzionare da sola, ma può farlo solo all'interno di un percorso terapeutico in cui, parallelamente ad eventuali tecniche, si cerca di comprendere cosa genera quegli stati e come mai. Applicare meccanicamente una tecnica potrebbe anche recarle sollievo nel breve termine, ma sarebbe solo questione di tempo prima della sempre minor efficacia o dell'emergere di una nuova sintomatologia.
Le consiglio pertanto di provare a rivolgersi ad un professionista, anche solo per valutare meglio la situazione e avere un'indicazione più chiara.
12 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Matteo, so quanto è dura cercare di mantenere il controllo in una situazione così disagevole. Il fatto che lei riconosca ogni aspetto di questo vissuto è già un punto di partenza chiaro per iniziare un percorso. Spesso gli attacchi di panico o le crisi d’ansia sono legate ad aspetti inerenti al rapporto con le figure di riferimento principali nella nostra vita, passate e presenti. Un focus su questo, dopo aver fatto un lavoro sulla gestione del sintomo, potrebbe aiutare a capire il motivo per cui queste crisi tendono a tornare.
Resto a disposizione.
Maria Giovanna
12 AGO 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Matteo,
la situazione che descrive è di una forte attivazione del sistema nervoso in risposta a degli stimoli che per qualche ragione il suo cervello codifica come altamente pericolosi. In questi casi un trattamento di psicoterapia mirato, specialmente di stampo cognitivo-comportamentale è la cosa più indicata. Oltretutto lei riporta di aver avuto già episodi simili un anno fa, dunque un'indagine approfondita delle cause di queste sue risposte d'ansia risulta fondamentale. Tuttavia, visto che lei richiede delle strategie per gestire il momento, posso suggerirle di informarsi rispetto ad esercizi di respirazione, che però non hanno il potere di interrompere il ciclo ansiogeno ma potrebbero aiutarla a ridurrne l'impatto.
un caro saluto,
dott.ssa Alessandra Raffin