Sensi di colpa verso mio figlio

Inviata da Emilia · 29 set 2017 Psicologia sociale e legale

Salve,sono un medico fisiatra. Ho un bimbo di 3 anni( intelligente e vivace) e un marito ( poco collaborativo psicologicamente). Viviamo a 80km dai miei genitori e a 30 km fai miei suoceri.Il mio lavoro mi porta a spostarmi spesso e,per questo,mio figlio sta a volte con i nonni materni e a volte con quelli paterni. Anche quando mio marito è a casa tende sempre a portare il bimbo dai suoi perchè teme che con lui non stia buono. Ultimamente vedo il bimbo molto molto attaccato a me e temo soffra questa mia condizione lavorativa(il fatto di andare dai nonni quando io vado a lavoro). In tutto ciò non considera proprio il papà,cerca sempre me. Sto soffrendo parecchio(anche perchè mio Marito non mi da un minimo sostegno psicologico). In cosa sbaglio? Mi aiuti a capire. Grazie davvero.

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Miglior risposta 1 OTT 2017

Cara Emilia, i miei colleghi hanno già ben inquadrato la sua tematica e datole già tante preziose indicazioni. Mi sento di aggiungere qualcosa...mi ha colpito il passaggio in cui parla della sofferenza di suo figlio ("temo soffra")...e poi della sua ("sto soffrendo parecchio"). Le chiedo di riflettere sulla seguente domanda "perchè non dovreste soffrire per questa situazione?". A volte le nostre sofferenze non sono tali solo per quello che obiettivamente succede ma perchè non le accettiamo. In realtà è normale (direi giusto) che suo figlio soffra per la sua assenza...quello di cui lui ha bisogno invece è di dare un senso alla sua sofferenza, di farsene una ragione....mutadis mutandis, il discorso dell'accettazione vale anche per lei. Se riuscirà a lavorare sulla sua accettazione potrà aiutare anche suo figlio. Oltre a ad un consulto psicoterapeutico le consiglio una lettura: Genitori Efficaci. Ed. La Meridiana.

Psicologo Dott. Raffaele Farina Psicologo a Ostuni

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1 OTT 2017

Salve Emilia!
Le faccio intanto i complimenti per la sua premura come mamma. Ritengo che la sua paura sia fondata e che il bambino stia richiedendo maggiore attenzione. Per i bambini la figura dei nonni è importante e preziosa ma il bisogno maggiore è quello di trovare nei genitori un punto di riferimento solido e stabile. Credo possa essere molto utile per lei e per suo marito fare un percorso di sostegno alla genitorialita. Non perché voi non siate genitori adeguati ma perché essere genitori ed esserlo insieme in armonia rappresenta un impresa assai complessa. L'obiettivo di un percorso sarebbe quello di valorizzare le vostre risorse genitoriali, migliorare il funzionamento riflessivo, comprendere i bisogni profondi del bambino e riconoscere i momenti critici per porvi rimedio. Se ha la possibilità cerchi nella sua zona qualche professionista che tratti queste tematiche. Nel frattempo la invito a leggere il libro sul circolo della sicurezza. Lo trova facilmente su internet. Spero di averle dato qualche spunto interessante.
Cordiali saluti
Dott.ssa Barbara Zedda

Dott.ssa Barbara Zedda Psicologo a Cagliari

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1 OTT 2017

Gentile Emilia,
la sua situazione è condivisa da molte donne che lavorano ed hanno figli piccoli.
I nonni, per quanto siano un 'ottima risorsa, non possono esplicitare il ruolo dei genitori.
Il suo bambino cerca di avere tutta per sé la mamma, nei momenti in cui è presente. Ma questo non deve farla sentire in colpa.
Sarebbe opportuno che il papà cercasse di stabilire un maggior contatto con il bimbo.
Valutate l'opportunità di un percorso psicologico di sostegno alla genitorialità, considerando il prossimo ingresso del piccolo nella scuola dell'infanzia.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga

Dott.ssa Braga Vanda Psicologo a Rezzato

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30 SET 2017

Buonasera Emilia, le mamme sovente hanno sensi di colpa in assenza di una sofferenza psicologica rilevante del bambino. Anche il ruolo paterno e' importante e non va sottovalutato. Il bambino puo' essere valutato in modo assolutamente non invasivo , io sono anche Psicologo Forense e mi occupo spesso della valutazione del minore. Se lei abita lontana posso indicarle dei colleghi competenti. Cordiali saluti

Dott.ssa Fulvianna Furini Psicologo a Rovigo

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30 SET 2017

Gentile Emilia,
Comprendo la difficoltà di madre e professionista.
Mi sembra lei stia facendo il possibile per esserci con suo figlio con cui ha un buon attaccamento relazionale.
Il senso di colpa le impedisce di essere serena inoltre non riceve un adeguato supporto genitoriale da parte del padre.
Come vive attualmente la relazione con il padre? Ci sono tensioni, emozioni, vissuti non esplicitati? Riesce a coinvolgerlo maggiormente nell'accudimento con il figlio?
Un percorso genitoriale potrebbe essere proficuo e di supporto per entrambi.
Cari saluti
Dott.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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30 SET 2017

Cara signora, io credo lei sia dilaniato da vissuti di colpa. Come succede alle mamme che lavorano : al lavoro ci si sente in colpa per non essere accudenti con i bimbi,a casa per non essere abbastanza performante sul lavoro,come lo si era prima. È una vecchia dinamica che colpisce la maggior parte delle donne. Bisogna imparare ad accettarla come parte del cambiamento dovuto al nostro nuovo ruolo di madri. Inoltre sento che per lei manca un sostegno paterno: anche questo rientra abbastanza nella norma, i neopapa'sono spesso spaventati e timorosi,non per disamore , ma spesso perché si sentono esclusi dalla diadema madre-bambino,dalla fusione che c'è con il bimbo,e perché no dall'invidia di non farne parte. Bisogna rassicurali,aiutarli a non sentirsi esclusi e a ritrovare un ruolo e una sicurezza. Soprattutto far loro capire che la loro figura paterna è davvero molto importante. Parli con suo marito,lo rassicura, g li esponga le sue ansie e difficoltà, crei con lui una alleanza genitoriale,non una esclusione dove lui si sente inutile e persino di troppo. Questo forse è il suo ostacolo. Le faccio i migliori auguri. A disposizione. Dott Giulia Piana Milano

Dott.ssa Giulia Piana Psicologo a Milano

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30 SET 2017

Gentilissima Emilia,
questo problema che espone è comune a moltissime donne che devono bilanciare famiglia e lavoro e che personalmente ho battezzato "Donne acrobate".
Lei esprime due tipi di problemi:
1 il senso di colpa ed il distacco da suo figlio
2 la difficoltà che il padre ha nel gestire la relazione con il proprio figlio in maniera autonoma
Presumo dalla sua domanda, che lei voglia sentire che suo figlio non soffra il distacco da lei , sentirsi bene quando è al lavoro, fare sì che suo marito sia connesso di più al bambino e che sia più sicuro di gestire i bisogni di suo figlio quando lei non c è.
Per raggiungere questi obiettivi complessi, in quanto implicano strategie, rielaborazione emozionale e bilanciamento dei ruoli materni e paterni, è necessario seguire un percorso specifico. Nella fattispecie, non è sufficiente dare poche indicazioni, poichè, il senso di colpa non se ne va solo facendo qualcosa, ma capendo profondamente gli aspetti a cui tutte noi donne acrobate, che lavoriamo, siamo chiamate a confrontarci. È importante anche aiutarsi anche con delle tecniche genitoriali, che aiutano la mamma ed il papà ad essere più competenti nel gestire le situazioni complesse che si presentano loro, al fine di una crescita del bambino più serena e cognita. Come intervenire quindi? La sua situazione , seppur complessa per il tipo di organizzazione familiare, puó essere migliorata moltissimo capendo meglio le dinamiche tra suo marito ed il bambino, oltre alle emozioni che quest'ultimo le suscitano.
Dott.ssa Ornella Convertino

Anonimo-151407 Psicologo a Desenzano del Garda

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29 SET 2017

Buongiorno Emilia,
le sue preccupazioni e sensi di colpa sono molto frequenti nei genitori che devono spostarsi per lavoro o che devono lavorare tanto. Come lei osserva, nonostante i periodi di assenza suo figlio è legato a lei, ciò implica che avete istaurato una relazione. Purtroppo dovendo lavorare non passa molto tempo con lui però, si ricordi, che più che la quantità e importante la qualità, quando è a casa passate del tempo giocando o facendo qualche attività. Coinvolgendo anche suo marito in questo, potrà permettergli di acquisire più fiducia in sè come padre e instaurare a sua volta un rapporto più profondo col figlio, avendo la possibilità di conoscerlo meglio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Ambra Caselli (Brescia)

Dott.ssa Ambra Caselli Psicologo a Brescia

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