Sensazione di ansia verso il padre
Buonasera, scrivo per una condizione di forte stress, ansia e pensieri ossessivi riguardo mio padre. Ho da sempre avuto un rapporto di amore/odio, nel senso che mi sono sempre sentita come se dovessi dimostrargli il mio valore, e un suo "brava" era (ed è ancora) uno dei complimenti migliori che possa ricevere. Questo suo modo di essere, molto giudicante (seppur sia sempre stato molto affettuoso, anche fisicamente - con baci, abbracci - verso tutta la famiglia) mi ha portata ad oggi credo a non essere sicura di me stessa al 100%. Sono comunque una persona che sa dire di no, che sa farsi rispettare, e che dice quando sta male. Ma mi rendo conto di essere troppo introspettiva, molto emotiva, attaccata alle mie emozioni (tendo a dar loro un significato fondamentale). Rimugino eccessivamente sulle cose. Sono single da due anni, ho 27 anni ed era dai 18 anni che ero fidanzata. È la seconda volta, questa, in cui ho questa paura: di essere stata abusata in passato da mio padre. Perché? Perché ho questi pensieri? Mi fanno terrore. E la paura per questo fatto non fa che incrementare la paura per il fatto stesso. Non ho ricordi specifici, anzi, direi nessuno, se non alcune sensazioni di fastidio che però reputo normali da parte di una femmina in fase di crescita nei confronti del genitore di sesso opposto - il bacio della buonanotte, troppe carezze, ecc. - Ho il terrore di aver rimosso dei ricordi. Mi viene la nausea al pensiero. Ne ho parlato con mia madre, che poverina c'è stata male e mi ha garantito che non è mai successo nulla, che mio padre mi ha sempre amata e protetta. Per non farla stare male, probabilmente reprimerei certi pensieri. Ma se li avessi repressi anche in passato, sono sicura che in qualche modo sarebbero venuti fuori ben prima. Io ho sensazioni di profondo disagio al pensieri di stare sola con lui, perché mi ritrovo sempre sotto "giudizio": e forse, visto che ormai non sono più una bambina, associo al giudizio un pensiero più "sessuale". Poi, c'è da dire che noi in famiglia siamo molto "aperti": il pudore c'è ovviamente ma fino a un certo punto, visto che siamo in famiglia fra di noi. Andiamo in bagno con la porta aperta, oppure mio papà a volte si mette la mano nelle mutande quando è sdraiato sul divano rilassato a guardare la tv e magari ci siamo anche io e mia mamma..non ci fa caso, non lo fa con chissà quale intenzione, semplicemente è normale. A me, da figlia, da un po' fastidio. Cercare di contraddirlo mi ha sempre portata a vederlo arrabbiato verso di me (questo è io ricordo emotivo che ho) e mia mamma (genitore severo ma giusto) ha sempre cercato di "difenderlo", di capirlo..anche se non è sottomessa, si arrabbia e si fa le sue ragioni quando deve. Io ora sento questo terribile disagio. La mia vecchia psicologa mi ha detto che alle volte siamo noi stessi a "desiderare" ciò che ci fa paura: se mio padre mi desiderasse, o mi avesse desiderata, significherebbe che ai suoi occhi valgo, o sono valsa, qualcosa. Una mia fantasia sessuale ricordo che è sempre stata quella di compiacere uomini adulti, a volte anche anziani. Poi, finita la fantasia, provavo ovviamente ribrezzo. Ho paura che mi guardi come "una donna", che "ci provi" con me. Allo stesso tempo a volte trovo bella la sua voce, quasi sensuale, e questo mi da fastidio. Non riesco più a capirmi, cosa mi succede? Scusate la lunghezza, grazie a chi saprà aiutarmi. Se potete, vi prego, non limitatevi a commentare di seguire un percorso di psicoterapia, grazie molte ancora.