Scuola materna

Inviata da isabella · 8 ott 2012 Psicologia infantile

Salve, ho una bimba di tre anni che ha già frequentato due anni di nido senza mai ribellarsi.
L'entrata alla materna è stata un disastro: la bimba non mangia, non fa pipì e cacca (facendo il tempo pieno la regge 8 ore).
Ogni mattina piange disperata.
Le maestre mi hanno richiamato a colloquio questa sera dicendomi che non sanno più come fare.

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Miglior risposta 17 OTT 2012

gentile isabella.
sembra proprio che la sua bimba stia vivendo un passaggio critico che la confronta con il distacco, la perdita rendendola disorientata e spaventata. Rifletta anche come lei da genitore vive questo passaggio e quanto possa interferire sui comportamenti della piccola. A volte un breve ma efficace aiuto specialistico 'una fisiologica tappa evolutiva.
dott.annslisa orsenigo

Dott.ssa Annalisa Orsenigo Psicologo a Monza

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15 OTT 2012

Buongiorno Isabella; prima di tutto si evita di cercare colpevoli nelle maestre, scuola, compagni, LA BIMBA STESSA o qualunque altro soggetto che funga da spauracchio. La bimba ha davanti a sè il passaggio da un ambiente ad un altro con notevoli differenze (nido => materna) e pertanto è essenziale insegnare alla bimba corrette strategie di gestione che partono innanzitutto dagli adulti di riferimento che dovranno astenersi dal creare un "caso" e interrompere tutti i tentativi infruttuosi posti in atto sino a quel momento. dalla mia esperienza di oltre 10 anni di psicologia scolastica nei tre gradi di scuola, situazioni di questo tipo richiedono non più di 2/3 incontri (con gen/insegn.) per mutare radicalmente la situazione. E soprattutto si evita di cercare cause (improbabili, supposte o deleganti) - che poi si traducono in colpe! - nei genitori.

Dott. Massimo Botti Psicologo a Genova

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11 OTT 2012

Buongiorno Isabella,
comprendo la sua preoccupazione ma è abbastanza frequente che nel passaggio dal nido alla materna i bambini incontrino delle difficoltà, soprattutto quando al nido hanno vissuto una buona esperienza. La bambina deve trovare nuovi punti di riferimento tra le maestre e i compagni, questo può essere disorientante. Probabilmente si sta opponendo al cambiamento quindi bisogna avere pazienza e rispettare i suoi tempi: se non vuole mangiare, forse è meglio non insistere, mangerà quando si sentirà tranquilla; per la pipì magari si potrebbe pensare di lasciare che accompagni al bagno le compagne. Insomma, bisogna pensare a nuove strategie ma soprattutto è importante che le persone che la circondano la rassicurino e le riconoscano che i cambiamenti possono essere fonte di preoccupazione e si adeguino ai suoi tempi.
Comunque, se lei e suo marito doveste avere la sensazione di non riuscire a gestire la situazione vi consiglio di contattare uno psicologo-psicoterapeuta che si occupi specificatamente dell'infanzia.
Un caro saluto
dr.ssa Alessia Serra

Dott.ssa Alessia Serra Psicologo a Santa Maria delle Mole

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10 OTT 2012

Buongiorno gentile Signora,
la sua bambina sta lanciando un messaggio importante che probabilmente riflette qualcosa che sta avvenendo nella vostra famiglia e nell'equilibrio familiare che così come finora è stato non funziona più sopratutto per la piccola. Inoltre, sta vivendo un forte stress che potrebbe ripercuotersi nei suoi ritmi vitali se non si corre ai ripari. Oltre agli importanti suggerimenti dei miei colleghi prima di me vorrei porre in attenzione l'importanza per lei come madre di chiedersi se veramente non ha nessuno in grado di sostenerla praticamente nell'accudimento della piccola. Può capitare che ci si rivolga verso il mondo e verso gli altri in modo oppositivo e sconfortante ma quando si hanno dei figli diventa necessario rivedere le nostre posizioni e diventare flessibili per amor loro.
Cordialmente
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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9 OTT 2012

So che per una bimba cosi piccola 8 ore a scuola sono molte ma non abbiamo nessuno che ci aiuta.
Lavoriamo a tempo pieno entrambi.

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9 OTT 2012

Gentile Isabella,

il distacco e l'ingresso al nido puo' essere un momento critico per figlio/a e mamma. Se sua figlia sta vivendo male questo momento, può "accompagnarla" gradualmente nel distacco permettendole di adattarsi. Per esempio, la lasci meno ore al nido e all'inizio della mattinata stia un pò con lei. Ciò consentirà a sua figlia di assumere come familiare il nuovo luogo, perché c'è lei che rappresenta un' associazione mentale positiva che potrà trasferire anche quando si troverà da sola.

Dott.ssa Roberta De Bellis Psicologo a Gallarate

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9 OTT 2012

Gent.le mamma,
l'entrata alla scuola materna è spesso vissuta dai bambini come un passo verso il "diventare grandi" ed è molto comune in tale passaggio riscontrare delle piccole regressioni: il numero delle educatrici al nido è di solito in proporzione maggiore rispetto al numero dei bambini, per cui questi ultimi si sentono più accuditi e rassicurati. Entrare in una nuova scuola comporta delle novità che spesso richiedono ad ogni bambino i suoi tempi e le sue modalità di adattamento: nuove maestre, tanti bambini in una stessa classe, nuovi compagni, nuovi giochi, nuovi ambienti, nuovi orari (di solito alla scuola materna non è previsto per esempio il momento della nanna al pomeriggio), non è consentito l'uso del ciuccio o del pannolino e via dicendo...
Insomma si richiede al bambino un grande cambiamento, delle regole più rigide e un adattamento a un nuovo contesto.
Da parte sua può tranquilizzare la bambina, portando pazienza e avendo fiducia nel fatto che questo è solo un momento di passaggio!
In bocca al lupo!
Dr. ssa Valentina Segato

Dr.ssa Valentina Segato Psicologo a Trieste

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9 OTT 2012

Gentile signora Isabella,
ritengo sia da intervenire subito: la bimba reagisce verso qualcosa (solitamente maestre) che non le va a scuola. Trattasi di un modo di ribellarsi verso situazioni scolastiche non gradite. Solo un bravo psicologo dell'età evolutiva potrà capire che cosa a scuola non va e porvi rimedio
dr paolo zucconi, psicoterapeuta e sessuologio comportamentale a Udine

Dr. Paolo G. Zucconi (sessuologia clinica & Psicoterapia) Psicologo a Udine

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9 OTT 2012

Cara mamma.
I bambini esprimono spesso una loro difficoltà attraverso alcuni comportamenti insoliti e che attirano l'attenzione dell'adulto.
Probabilmente la sua bambina sta attraversando un momento difficile, in cui ha bisogno che gli adulti si focalizzino su di lei per aiutarla.
Mi domando se sua figlia abbia vissuto dei cambiamenti come pesanti e/o negativi: una nuova classe, dei nuovi compagni di classe, la perdita di vecchi compagni e/o di vecchie educatrici, una nuova scuola.. ma anche cambiamenti interni alla famiglia quali la nascita di un fratellino, difficoltà riguardanti i genitori o i nonni, momenti difficili di qualche fratello.
Questi comportamenti di sua figlia avvengono solo a scuola, oppure anche a casa? E inoltre, a casa mostra altri comportamenti insoliti o degni di attenzione, poichè differenti dal passato?
è importante sostenere e monitorare la bambina, in quanto la sua è una richiesta di aiuto.
Il mio suggerimento è di interpellare uno psicologo esperto dell'età evolutiva, presente nella sua zona, se è di Roma può contattarmi tramite questa stessa guida.
Dott.ssa Marianna Vallone. Roma

Marianna Vallone Psicologo a Modena

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9 OTT 2012

Cara Isabella,
innanzitutto prova a vedere cos'altro può essere cambiato nella vita di tua figlia che può destare così tanto turbamento.
Poi, se ritieni che il problema sia solo il distacco prova a raccontarle la storia di un animeletto, una farfalla, uno scoiattolo, un animale che a lei piace, che deve andare all'asilo con le altre farfalline perchè la mamma deve andare a lavoro. Nella storia puoi parlare della farfallina che soffre descrivendo i comportamenti della bimba (che piange, che non fa pipì e la cacca, ...) e della mamma farfalla che è tanto preoccupata perché pur volendo tanto bene alla figlia deve andare al lavoro (e qui parli di te e di cosa provi, attenta a non colpevolizzare la bambina). Guarda che reazione ha alla storia, se ti fa domande, cosa ne pensa. Lo so che è molto piccola e farà fatica a verbalizzare le sue emozioni ma in questo devi aiutarla te a dare un nome e un senso a quello che sta provando.
Buon lavoro
Dr.ssa Federica Parri

Dott.ssa Federica Parri Psicologo a Trieste

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9 OTT 2012

Gentile signora chieda una consulenza. Sicuramente ci sono dinamiche da vedere, capire e sostenere. E' chiaro che una bimba così piccola non può continuare a trattenersi per 8 ore a lungo non va bene. bisogna risolvere la situazione.

Dott.ssa Silvia Tonelli Rimini

Studio Dott.ssa Silvia Tonelli Psicologo a Rimini

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9 OTT 2012

Gentile Isabella,
dalle sue parole si percepisce la preoccupazione che sta provando per la sua bambina, la quale sicuramente esprime un disagio che va compreso e accompagnato; ogni bambino ha delle proprie modalità di manifestare il disagio, come ogni famiglia ha delle proprie strategie per farvi fronte; le consiglio di rivolgersi ad un professionista con cui affrontare questa situazione nel modo più adeguato e competo possibile, cosa che si può fare solo conoscendovi direttamente e discutendo di queste problematiche. Se lo desidera può utilizzare questo sito per contattarmi o per cercare uno psicologo nella sua zona. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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