Io non andrò mai da un vero psicologo, temo di essere preso per pazzo, forse lo sono, forse no, ma io vedo persone morte, in continuazione, ovunque io sia, di giorno, di notte, a volte sono ostili altre volte gentili, cosa sta succedendo? Io non ce la faccio più...
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6 LUG 2015
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Gentile Nicola,
da queste due righe emerge chiaramente il suo stato di disagio e sofferenza così come l'urgenza di comprenderlo ed affrontarlo. Assecondi questa sua esigenza e non si lasci vincolare dalla paura di incontrare sulla sua strada professionisti che non possano esserle di aiuto o peggio che la giudicano. Assecondi questa sua esigenza e si lasci consigliare ed affiancare nella scelta del professionista che potrebbe esserle di aiuto. Per esempio si rivolga al suo medico di base o a strutture territoriali.
13 FEB 2016
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Caro Nicola
come si è evoluta questa sua situazione?
Forse per il suo bisogno la miglior cosa sarebbe stata rivolgersi a d uno psichiatra.
Come lei stesso dice, è molto difficile vivere in una simile condizione.
E' necessario che qualcuno si prenda cura di lei.
Penso che per questo problema siano necessarie sia cure di tipo farmacologico e sia una psicoterapia.
Perché porre questo veto di non andare mai da uno psicologo?
Ci ripensi se non lo ha ancora fatto!
Un caro saluto
Dott. Ceccucci Silvana Psicologa Psicoterapeuta
7 LUG 2015
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Caro Nicola dalle poche informazioni che ci ha scritto si legge comunque il suo stato di sofferenza; le consiglio di parlarne al suo medico di famiglia che le consiglierà a chi rivolgersi nella sua città senza timore di essere giudicato ma aiutato come qualsiasi altra patologia.
6 LUG 2015
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"Quando una persona capisce di essere sentita profondamente, i suoi occhi si riempiono di lacrime. Io credo che, in un senso molto reale, pianga di gioia. È come se stesse dicendo: «Grazie a Dio, qualcuno mi ascolta. Qualcuno sa cosa vuol dire essere me.“ Leggendo ciò che ha scritto, mi sono venute subito in mente queste parole di Rogers, noto psicoterapeuta statunitense. Penso che lasciandosi sopraffare dalla paura di essere giudicato si neghi due possibilità: quella di essere compreso (e non etichettato) e quella di essere aiutato a gestire e superare il suo disagio.
Le auguro di trovare la strada per concretizzare questa sua richiesta d'aiuto.
Dott.ssa Travia Claudia Daniela, Milano
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4 LUG 2015
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ma nessuno che và dallo psicologo è pazzo, si và dallo psicologo come se si andasse dal medico, l'unica differenza che lo psicologo ti aiuta a sciogliere quei nodi che la mente ha creato che ti fà avere la sensazione che tu stia impazzendo, quindi l'aiuto di un bravo e preparato psicologo è la prima cosa, il consiglio che le posso dare per cambiare il suo stato è quello di affidarsi ad un bravo psicologo, non ad un ciarlatano che c'è ne sono molti, buona giornata
4 LUG 2015
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Ciao Io,
ti rispondo come se rispondessi al mio 'Io' , innanzitutto perché sento fortemente la tua sofferenza nell'affrontare i tuoi penosissimi 'sintomi' e poi per comunicarti che nel ruolo di psicologa specialista in psicoterapia analitica,sono sempre a contatto con i 'fantasmi' che come tali, in ogni situazione assumono una loro forma specifica. Comunque, non vanno allontanati, questi fantasmi, mai!! Vanno accolti anche qualora debbano essere assunti dei farmaci per attenuare l'angoscia che essi procurano e che non favorirebbe la collaborazione terapeutica. Vanno accolti perché la nostra ricerca clinica ci ha fatto abbandonare il concetto di malattia lasciando finalmente spazio alla 'assordante' richiesta di attenzione da parte dell'aspetto più creativo del paziente. Solo partendo da questa prospettiva possiamo prenderci cura della parte più sana dell'altro la quale, per attirare la sua/nostra attenzione, si presenta in modo sempre più disturbante. Non so se mi sono fatta capire o meglio 'sentire'.Quello che si presenta in te come immagine di morte, è semplicemente un urlo da parte del meglio della vita! Dunque, noi addetti ai lavori la pensiamo così e pertanto, se comprendi, togliti il timore di essere giudicato da chi invece ce la sta mettendo tutta per sintonizzarsi ed empatizzare con te. Sono a tua disposizione per qualsiasi chiarimento. Ciao
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
3 LUG 2015
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Caro Io, per sapere se sia pazzo (termine che non amo utilizzare, perché la follia indica solo che si sta vivendo un forte disagio) o no, ha proprio bisogno di consultare uno psicologo che le indichi in cosa consistano le sue manifestazioni e in quale modo affrontarle.
Provi a rivolgersi al suo medico di base o cerchi uno psicologo nella sua zona.
Sono certa che saprà accogliere bene lei e le sue "stranezze" e sarà in grado di accompagnarla in questo momento difficoltoso con empatia e pazienza.
3 LUG 2015
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Buongiorno Io,
dato che queste persone morte, talora gentili, talora ostili, le stanno rendendo difficile stare bene con se stesso, sia di giorno, sia di notte...è importante fare in modo che non le veda più.
Mi corregga se sbaglio ma mi sembra che siano loro a farla "impazzire", quindi perchè non mandarle via?
Ci vuole un aiuto per essere più rapidi ed efficaci, quindi si rivolga al medico di base e si faccia suggerire il modo più adatto a lei.
3 LUG 2015
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Caro Io,
lei dice di non voler andare da uno psicologo perchè teme di essere etichettato come "pazzo". Ma perchè ha deciso di scrivere in un portale in cui a rispondere sono proprio gli psicologi? Si chiede anche che cosa le stia succedendo dato che vede di continuo persone morte. Le posso dire che se vuole avere una risposta a tutte le sue domande è bene che lei consulti uno psichiatra, magari potrebbe prendere contatto con quello della sua ASL di riferimento.
Cari saluti
Dott.ssa Carla Francesca Carcione
3 LUG 2015
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Se uno psicoterapeuta la prendesse per pazzo non sarebbe un bravo psicoterapeuta e non potrebbe aiutarla in alcun modo. I sintomi che lei descrive segnalano una grande sofferenza e il primo compito di un bravo psicoterapeuta è quello di trattarla con empatia, dignità e rispetto. Siamo per fortuna molto lontani dai tempi in cui si stigmatizzava il disagio psicologico isolando ed emarginando le persone che ne soffrivano. Il suo rifiuto di consultare uno psicoterapeuta, potrebbe essere legato ad episodi e relazioni della sua vita che l'hanno fatta sentire giudicato nelle sue fragilità e lasciato solo con il suo dolore. Non lasci che tali esperienze la privino della possibilità di incontrare un professionista che saprebbe come avvicinarsi a lei e al suo dolore con umanità, rispetto e comprensione. Un sincero augurio. Dott. Massimo Perrini - Psicologo Psicoterapeuta Psicoanalista Relazionale a Roma