Puo' essere utile un percorso di PSICOTERAPIA ad una persona schizofrenica di 30 anni, che farmacologicamente prende INVEGA ogni giorno, che non vuole uscire, non vuole frequentare nulla e nessuno.
Come fare per convincerlo a seguirla questa psicoterapia ? Di quale tipo avrebbe bisogno ?
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22 SET 2015
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Gentile Marta,
come certamente saprà la schizofrenia è una psicosi cioè una patologia mentale grave in cui oltre a possibili deliri e allucinazioni chiamati sintomi positivi, può essere presente appiattimento dell'affettività e cioè in parole più comprensibili sintomi simili a gravi forme di depressione con ritiro e chiusura delle relazioni e questo sembra essere il caso di suo figlio.
E' evidente che se non vuole venire in psicoterapia non lo si può costringere con la forza ma generalmente in questi casi è indicata la terapia familiare anche in assenza del paziente schizofrenico. Questo per due motivi : il primo è che anche i familiari hanno bisogno di supporto psicologico per il grande stress cui sono sottoposti e per avere man mano tutte le informazioni su come è preferibile interagire con il congiunto; il secondo è che quest'ultimo, sapendo e vedendo che i familiari vengono in terapia prima o poi si persuaderà di non correre alcun rischio se viene anche lui.
E' chiaro che difficilmente si potrà fare a meno dei farmaci ma se ne potrà probabilmente modulare il dosaggio.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
23 SET 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Nei cicli di sedute che ho effettuato con pazienti affetti da schizofrenia paranoide i colloqui erano incentrati al sostegno e al contenimento sia emotivo che del pensiero. Gli effetti benefici di queste sedute sono normalmente estremamente evidenti.
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Ci sono molte questioni che il soggetto deve affrontare: dall'accettazione della malattia agli effetti della stessa e quelli dei farmaci.
La terapia farmacologica anti-psicotica, quando funziona, a volte crea una situazione depressiva transitoria. Vi è poi l'anedonia tipica dei sintomi negativi. Tutto questo, unito alla difficoltà di accettazione della diagnosi, provoca frequentemente un comportamento di isolamento e chiusura.
Già dopo qualche mese, a meno di condizioni particolari, il soggetto solitamente ricomincia ad uscire di casa, recupera l'interazione con gli altri e la qualità di vita migliora nettamente, specie se comincia a svolgere attività concrete (cucinare, disegnare, ecc..).
Le sedute migliorano anche la compliance alla terapia farmacologica, riducendo il rischio che il soggetto smetta di prendere i farmaci.
Nel caso di cui parla, se la persona non dovesse accettare di uscire per recarsi dallo psicologo, può provare a chiedergli se accetta un intervento domiciliare.
Si ricordi che se non volete provare con un professionista privato, potete sentire il Centro di Salute Mentale dell'ASL di appartenenza. Spesso i centri delle ASL hanno gruppi gestiti da psicologi ed infermieri che si occupano della riabilitazione psichiatrica.
Cordialmente,
Dott.ssa Anna Patrizia Guarino. Psicologa, Roma.
23 SET 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
La psicoterapia Cognitivo-Comportamentale è ormai consigliatissima ai pazienti schizofrenici come trattamento congiunto all'assunzione di farmaci. Molto è possibile fare per migliorare la qualità di vita di questi pazienti che purtroppo è difficile convincere a venire dallo psicologo essendo spesso sfiniti dalla cronicità della malattia e dallo stigma sociale che questo tipo di diagnosi comporta. Il testo di riferimento per una lettura sull'argomento è Schizofrenia di A.T. Beck. Io ho una buona esperienza su questo tipo di trattamento, nel caso potessi esservi utile lavoro su Roma e la provincia di Latina.
22 SET 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera,
più che di psicoterapia data la complessità del disturbo è più utile un supporto psicologico per il paziente e considerare l'esistenza di gruppi di sostegno per familiari.
22 SET 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Marta,
la schizofrenia è un disturbo complesso e per questo motivo anche l'approccio deve essere complesso e ne devono far parte molte figure.
Da quanto tempo è stata diagnosticata la schizofrenia? Quali sono le principali manifestazioni sintomatiche? Se la persona si trova in uno stadio iniziale è bene far agire bene il farmaco e solo quando il paziente riacquista un pochino il contatto con la realtà iniziare la psicoterapia. Visto che non vuole uscire da casa sarebbe utile almeno all'inizio che la terapia fosse domiciliare.
Sul tipo di terapia mi sento di consigliarle quella Familiare, oltre a prendere in carico il paziente è importante che tutta la famiglia venga coinvolta nel processo di cura, soprattutto per la gestione del quotidiano.
Resto a disposizione per ulteriori domande.
Saluti
Dott.ssa Lorico Psicoterapeuta a Piacenza