Salve, la mia paura consiste non reagire nelle situazioni di farmi rispettare, per la paura di essere attacato verbalmente e sia fisicamente, ma varia nei contesti. Ad esempio se sto in fila ad un locale e qualcuno mi passa avanti rimango in silenzio per paura di essere sgridato o trattato male. Invece alla guida è più complicata la situazione, se suono per una eventuale manovra azzardata ho paura di essere picchiato. Chiedo gentilmente come viene definita questa fobia , grazie
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11 MAR 2022
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Caro,
avere paure che influenzano il comportamento non descrive necessariamente un quadro fobico. Ciononostante, quello che ti succede è degno di nota e può essere trattato in un percorso mirato, in cui, tra le altre cose, si faranno i giusti approfondimenti per trovare risposte adeguate alle tue domande, o porti i giusti quesiti che possano aiutarti a risolvere la problematica. Ad ogni modo, parte di ciò che descrivi può essere risolto con un training sull’assertività, che ti permette di uscire da un eventuale tendenza ad essere passivo in determinate circostanze.
Resto a tua disposizione!
Un caro saluto,
Dr.ssa ASIGNORELLI (sedute anche online)
11 MAR 2022
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Buongiorno,
per dare un nome, un'etichetta se vogliamo, a quello che ti sta facendo preoccupare e soffrire è necessario prendersi il giusto tempo per spiegare gli episodi. Ma ancora più importante del nome o dell'etichetta, sono certo che lo pensi anche tu, c'è il ''come posso fare per stare meglio? Per vivere non dico senza, ma almeno con una decisa riduzione di problemi di questo tipo?''. Rimango a disposizione in caso tu voglia approfondire le cause, e cercare insieme le soluzioni, di queste cose che non la fanno vivere serenamente come meriterebbe.
11 MAR 2022
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Buongiorno Ado,
penso che si tratti piuttosto di insicurezza, senso di fragilità e bassa autostima. Sarà probabilmente relazionato al suo passato, ai suoi rapporti in famiglia e in altri contesti, cioè alle sue esperienze di vita. Una psicoterapia potrebbe aiutarla a rendersi più sicuro.
Un saluto e buona giornata.
11 MAR 2022
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Buongiorno Ado, mi dispiace per la situazione che descrive e comprendo il suo disagio, i vissuti che lei riporta sono molto intensi, e fanno capire come vadano ad impattare sulla sua quotidianità.
Lei richiede una definizione a questa sua fobia per darle, giustamente, un nome; credo che invece di fornirle un'etichetta le possa essere più utile un consulto, per comprendere al meglio da dove nasce e cercare insieme dei modi per gestirla al meglio.
Nel mio lavoro utilizzo un pensiero sistemico-relazionale, in cui l'attenzione è sulla persona ma anche sui contesti relazionali ed emotivi per lei importanti.
Resto a disposizione per un consulto, anche online.
11 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Ado,
posso comprendere il bisogno che sente di dare un nome e definire quello che le succede , ma credo che sia più importante comprendere da dove abbia origine la sua difficoltà ad esprimere quello che sente e prova, tra cui in suo dissenso, per il timore che questo scateni una reazione violenta nell'altro.
11 MAR 2022
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Buongiorno Ado,
Le consiglio di prendersi uno spazio con un esperto in modo da dare un nome e un cognome a questo suo sentire. Potrebbe avere diverse origini e non sarebbe corretto fare una diagnosi certa, e non basterebbe sapere il nome di questa "fobia" per stare meglio, per questo le consiglio un percorso di psicoterapia.
Un caro saluto.
Dott.ssa Claudia Tedde
11 MAR 2022
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Salve ADO, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
11 MAR 2022
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Buongiorno Ado,
Da quanto descrive si può trattare di ansia sociale. Rimanere con un’etichetta però è poco vantaggioso. Si lasci aiutare a ristrutturare quei pensieri che la inducono a vedere tutto come una minaccia e ad alimentarle lo stato di vigilanza e quindi di paura.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
