salve é da mesi ormai che mi trovo in questa situazione di disagio

Inviata da Giorgio · 11 dic 2024 Ansia

Salve ho vent'anni e da diversi mesi il pensiero ricorrente della morte mi ha portato ad uno stato di ansia e angoscia e la sera fatico molto a dormire. Ho preso interesse quasi o del tutto alle mie passioni e mi ha creato un disagio interiore appunto ma anche esteriore, poiché ho paura di trasmettere questo mio stato di malessere alle persone che amo e che mi sono vicine. Ultimamente sto vivendo una situazione un po' instabile con l'inizio dell'università e il cambio di frequentazioni sociali; non esco più molto e spesso salto le lezioni: preferendo studiare da me a casa, ed ero abituato ad una vita sociale molto attiva, da adolescente insomma. (sicuramente ho avuto un po' paura per il mio futuro nell'ultimo periodo sentendo una grande responsabilità sulle mie scelte). Inoltre dallo stesso periodo ho iniziato una relazione molto intensa, e spesso il pensiero della morte, paura di perdere la persona che amo mi fa stare molto male. (non so se é paura della morte o dell' ignoto in generale, ma ad ogni caso la situazione é diventata cronica e non so come uscirne).
Se potreste consigliarmi che percorso intraprendere e se sono l'unico o c'é qualcun altro nella mia situazione, mi sarebbe molto d'aiuto.

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Miglior risposta 12 DIC 2024

Buongiorno Giorgio,
mi spiace molto come dei pensieri così ossessivi le stiano generando difficoltà nel vivere serenamente la sua vita. Ma la consapevolezza del suo malessere , l'apertura nel suo racconto ed il desiderio di comprendere le ragioni di quel che sta vivendo rappresentano un primo passo. Mi rendo disponibile ad aiutarla e ad approfondire il suo vissuto nel giusto contesto, qualora ne sentisse il bisogno.

Cordialmente,
dott.ssa Anna Lucia Marzia

Dott.ssa Annalucia Marzia Psicologo a Roma

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13 DIC 2024

Mi dispiace molto sentire che stai attraversando un momento difficile. Quello che descrivi, ovvero il pensiero ricorrente della morte e l’ansia ad essa associata, non è raro, e molte persone, specialmente in periodi di transizione come l'inizio dell'università, possono trovarsi ad affrontare emozioni simili. La paura della morte, così come la paura dell’ignoto o del futuro, può essere particolarmente acuta quando ci si trova in un periodo di grande cambiamento.

Questi sentimenti potrebbero essere legati a una fase di crescita personale, in cui il tuo mondo si sta espandendo e le nuove responsabilità (come quelle universitarie) possono farti sentire insicuro o sopraffatto. L'incertezza del futuro è un tema ricorrente in molte persone della tua età. Inoltre, l'inizio di una relazione intensa può far emergere paure legate alla perdita, che si sommano alla preoccupazione esistenziale.

Ecco alcune riflessioni e suggerimenti che potrebbero esserti utili:

1. Accettare l'incertezza

La paura dell'ignoto, come quella che stai vivendo, può essere affrontata in parte imparando a convivere con essa. Nessuno ha certezze sul futuro, ma ciò che puoi fare è focalizzarti sul presente. Prova a trovare momenti durante la giornata in cui ti concentri sulle cose che puoi controllare e su ciò che ti fa sentire bene, come le tue passioni, anche se in questo momento ti sembrano meno stimolanti.

2. Parlare delle tue paure

Non sei l’unico a vivere queste difficoltà. Spesso, parlare delle proprie preoccupazioni con qualcuno di fiducia (un amico, un familiare o un terapeuta) può essere un passo importante per iniziare a sentirsi meno soli. In una situazione così complessa, un professionista (come uno psicoterapeuta) potrebbe aiutarti a esplorare le radici della tua ansia e a darti degli strumenti per gestirla.

3. Gestire l'ansia

L'ansia può essere debilitante, ma ci sono tecniche che possono aiutarti a gestirla. Prova a includere nella tua routine attività che ti rilassano, come la meditazione, la respirazione profonda, o anche attività fisiche come camminare o fare yoga. Questi esercizi possono ridurre la tensione e darti un senso di controllo.

4. Rivalutare la tua vita sociale

La transizione all'università e il cambiamento nelle tue frequentazioni sociali sono eventi che possono generare un senso di smarrimento. Non è raro ridurre la propria vita sociale in momenti di ansia o stress, ma cerca di dare spazio anche a interazioni positive, anche se piccole. Può essere utile non isolarti del tutto, per evitare che la solitudine alimenti la tua ansia.

5. Affrontare la paura della morte

La paura della morte è un tema che molte persone affrontano nella vita, e di solito emerge in periodi di cambiamento. Spesso, il timore della morte è legato a un’incertezza più profonda riguardo al significato della vita e al nostro posto nel mondo. Leggere libri o risorse che trattano la filosofia, la spiritualità o la psicologia esistenziale potrebbe darti strumenti per riflettere su queste paure in modo costruttivo.

6. Riconnettersi con le passioni

Anche se ora ti sembra difficile, prova a fare uno sforzo per riconnetterti alle cose che ti piacevano in passato. Non c’è bisogno di essere perfetti, ma ritrovare piccoli momenti di piacere in ciò che amavi fare può aiutarti a riscoprire un senso di benessere. Può essere anche un modo per sentire che hai ancora il controllo su qualcosa.

7. Affrontare la relazione con serenità

La paura di perdere una persona amata è comune, specialmente in una relazione intensa. Cerca di godere del momento presente, accettando che, mentre non possiamo controllare tutto, possiamo costruire una connessione profonda e significativa. Parla anche con il tuo partner delle tue paure, creando uno spazio di supporto reciproco.

8. Considerare un percorso psicoterapeutico

Se l’ansia persiste e senti che la situazione sta influenzando la tua vita quotidiana, un percorso psicoterapeutico potrebbe davvero aiutarti. Un terapeuta può offrirti un ambiente sicuro in cui esplorare le tue paure e ansie e fornirti strumenti per affrontarle.

Ricorda che non sei solo in questa esperienza. Molte persone attraversano momenti simili di paura e incertezza. Questo non significa che la situazione non possa migliorare. Con il giusto supporto e l’impegno nel lavorare su te stesso, è possibile affrontare questi momenti difficili e sentirsi meglio nel tempo.

Se ti senti sopraffatto, non esitare a cercare supporto professionale. La psicoterapia può essere una risorsa molto utile per superare questo tipo di difficoltà.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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12 DIC 2024

Caro Giorgio,
Il malessere che stai vivendo è comprensibile e molto più comune di quanto tu possa pensare, la paura della morte e l’angoscia che ne derivano spesso emergono in momenti di grande transizione, come quelli che stai attraversando ora: l’ingresso nell’università, il cambiamento delle tue frequentazioni sociali e l’inizio di una relazione affettiva significativa.
Questi eventi, così ricchi di nuove responsabilità e aspettative, possono far nascere domande esistenziali e sensi di incertezza sul futuro.
La paura della morte e dell’ignoto spesso si intreccia con il timore della perdita: non solo la paura di perdere una persona amata, ma anche il timore di perdere se stessi, il proprio equilibrio e il controllo sulla vita. Quando ci si trova di fronte a qualcosa di tanto grande e misterioso, come la morte, è naturale sentirsi sopraffatti e in balia dell’angoscia, inoltre, il fatto che tu stia vivendo questi pensieri mentre una relazione intensa è iniziata, può amplificare il senso di vulnerabilità, perché l’attaccamento affettivo rende ancora più dolorosa l’idea della separazione.
Il tuo distacco dalla vita sociale attiva e la difficoltà a concentrarti sull'università potrebbero essere un modo inconscio di proteggerti da emozioni troppo difficili da gestire, è come se il pensiero di dover affrontare una realtà che non puoi controllare (sia la morte che il futuro) ti avesse fatto rifugiarti in un ambiente che ti sembra più sicuro, ma che finisce per alimentare il malessere, creando un circolo vizioso.
La situazione che descrivi, benché dolorosa, è comune a molti giovani, soprattutto in momenti di grande cambiamento.
Non sei solo nel provare queste emozioni, e non c’è niente di sbagliato nel sentirti vulnerabile. Ciò che ti consiglio di fare è affrontare gradualmente questi pensieri e sensazioni con il supporto di un percorso terapeutico, dove potrai esplorare queste paure senza paura di essere giudicato.
Ricorda che il malessere che provi non è un segno di debolezza, ma un’opportunità per conoscerti meglio e per affrontare le paure che fanno parte di tutti noi.
La paura non è altro che il riflesso della nostra vulnerabilità, ma è proprio nella vulnerabilità che troviamo la nostra forza più grande.
Resto a disposizione per eventuali domande o chiarimenti.
Cordiali Saluti Dott.ssa Jessica Bombino.

Jessica Bombino Psicologo a Bra

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12 DIC 2024

Gentile utente Mi dispiace tantissimo per la situazione che sta attraversando le consiglio di intraprendere una terapia cognitivo comportamentale che possa comprendere quali sensazioni emozioni e pensieri sono alla base della sua problematica. Sono a disposizione un grande abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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12 DIC 2024

Buongiorno Giorgio e grazie per aver condiviso i motivi della sua ansia e della sua angoscia.
Quando nella vita delle persone si affrontano dei cambiamenti rilevanti, inizio dell'università, cambiamento delle abitudini e delle frequentazioni sociali è abbastanza naturale incorrere in momenti di difficoltà che normalmente vengono progressivamente superati con il passare del tempo.
Visto che queste difficoltà si accompagnano ad un pensiero ricorrente della morte, è segno che probabilmente lei ha bisogno di un aiuto esterno.
Non esiti pertanto a ricorrere ad un professionista che possa aiutarla a comprendere le ragioni di queste sue preoccupazioni e la possa pertanto aiutarla a gestire questo suo disagio.
Dott. Marco Albertoni

Dott. Marco Luca Albertoni Psicologo a Bergamo

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12 DIC 2024

Caro utente, grazie per aver condiviso la sua storia. Se come scrive lei, il pensiero di morte è così ricorrente allora è assolutamente il caso di rivolgersi il prima possibile ad un professionista al fine di garantire la sua incolumità.

L'inizio dell'università è sempre un momento delicato che mette in difficoltà molti ragazzi. Dalla mia esperienza clinica posso dirle che purtroppo molti suoi coetanei come lei soffrono molto questo momento di vita, pertanto non si senta da solo nel suo dolore.

I pensieri di morte sono certamente terribili da affrontare, ma il primo passo necessario per uscirne è trovare il coraggio di parlarne così come ha fatto qui con noi.

In psicologia ci sono molti approcci, tutti con una loro validità, che potrebbero aiutarla. Bisogna capire quale è il più adatto a lei. A tal proposito potrebbe fare un colloquio di valutazione con uno psicologo per capire meglio la sua richiesta e soprattutto come vorrebbe essere aiutato. Capito di che tipo di aiuto necessità sarà possibile indirizzarla verso l'approccio più idoneo.

Personalmente io uso un approccio di tipo psicodinamico. Si tratta di un approccio orientato molto all'analisi della storia di vita del paziente e dei suoi sintomi. I sintomi non sono visti solo come qualcosa da eliminare, ma come segnali che il corpo e la mente usano per dirci che c'è qualcosa che non va e che merita attenzione. Approfondendo i propri sintomi si può imparare molto su sé stessi, e aumentato la consapevolezza di sé si può andare a rafforzare il proprio equilibrio psicologico.

Il consiglio che le do per adesso e di contattare il prima possibile uno specialista e di non aver paura di parlare con lui di quello che sta vivendo.

Distinti saluti, dr. Morgione Massimo

Dottor Massimo Morgione Psicologo a Torino

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12 DIC 2024

Caro Giorgio, Capisco perfettamente quanto possa essere difficile affrontare questa paura ricorrente della morte e l’ansia che ti sta tormentando. A vent’anni, ti trovi in un periodo della vita in cui molte cose stanno cambiando, e spesso questi cambiamenti possono scatenare paure e preoccupazioni esistenziali. L’ingresso all’università, l’inizio di una relazione significativa e la consapevolezza del futuro possono farti sentire un po’ perso, e la paura della morte è spesso legata proprio a questa sensazione di incertezza e impotenza di fronte all’ignoto. A volte, è proprio la consapevolezza di quanto tutto possa essere fragile e incerto a scatenare l’ansia. È come se il tuo cuore fosse diviso tra il desiderio di vivere appieno la tua vita, le tue passioni e la tua relazione, e il peso di una paura che ti impedisce di godere di tutto questo. La paura di perdere la persona che ami, come descrivi, non è solo paura della morte in sé, ma anche della perdita, del cambiamento e dell’imprevedibilità della vita. Molti giovani adulti si trovano a dover fare i conti con queste paure esistenziali, in un momento della vita in cui la consapevolezza può farsi più forte. In realtà, la tua ansia potrebbe essere una reazione naturale a tutte queste nuove esperienze e responsabilità che stai affrontando. L’università, la nuova relazione, la crescita emotiva: tutto ciò può destabilizzare e farti sentire in bilico, come se tutto fosse troppo grande da gestire. A volte la paura della morte si lega anche alla paura di perdere il controllo sulla propria vita, e nel tuo caso sembra che tu stia vivendo un po’ questa sensazione. È come se ti trovassi in una fase di transizione dove non tutto è chiaro e sicuro come lo era prima. Questo può portare a un ritiro sociale, come stai facendo ora, e alla ricerca di un modo per “mettere ordine” nei tuoi pensieri, ma allo stesso tempo ti fa sentire isolato e ancora più in ansia. Una cosa importante che potresti fare, se ti senti pronto, è cercare di condividere queste paure con qualcuno di fiducia, anche se non è facile. Parlarne può sembrare un passo difficile, soprattutto per la paura di essere un “peso” per gli altri, ma spesso il semplice fatto di verbalizzare i propri timori li rende meno schiaccianti. Un altro aspetto su cui riflettere è come le tue passioni, che in passato ti davano gioia, ora ti sembrano distanti. La paura e l’ansia, infatti, possono “intorbidire” il piacere che ricaviamo dalle cose che prima ci entusiasmavano. Prova, se possibile, a tornare lentamente a fare qualcosa che ti piacesse, anche se sembra che non ti dia più lo stesso sollievo. A volte, è solo un passo piccolo e graduale che ti permette di ritrovare un po’ di quel senso di piacere e leggerezza. Potresti anche considerare di parlare con un professionista, che potrebbe aiutarti a esplorare queste paure in modo più profondo e darti degli strumenti per gestirle. Se il pensiero della morte e l’ansia che ne deriva stanno diventando qualcosa che ti accompagna ogni giorno, trovare un aiuto esterno potrebbe fare davvero la differenza. Un terapeuta ti aiuterà a decifrare queste emozioni, senza farti sentire giudicato, e ti guiderà in un percorso di consapevolezza che ti aiuterà a gestire meglio il presente senza essere sopraffatto dal futuro.
Resto a disposizione, cordialmente,
Dott.ssa Velia Morati

Dott.ssa Velia Morati Psicologo a Nocera Inferiore

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12 DIC 2024

Ciao, capisco perfettamente quanto tu possa sentirti confuso e spaventato in questo momento. È del tutto normale provare ansia e preoccupazione per il futuro, soprattutto in un periodo di grandi cambiamenti come l'inizio dell'università e l'inizio di una nuova relazione.

Non sei solo!

Innanzitutto, voglio rassicurarti sul fatto che non sei solo. Molte persone, soprattutto in giovane età, affrontano pensieri ricorrenti sulla morte e sull'ansia per il futuro. È un'esperienza molto comune e non c'è nulla di cui vergognarti.

Cosa sta succedendo?

Sembra che tu stia attraversando un periodo di transizione molto importante. Il passaggio dall'adolescenza all'età adulta è un momento in cui si affrontano molte sfide e incertezze. È normale sentirsi un po' persi e sopraffatti.

I tuoi pensieri sulla morte potrebbero essere legati a diversi fattori:

- Ansia per il futuro: l'inizio dell'università e le nuove responsabilità che ne derivano possono generare molta ansia.
- Paura dell'ignoto: non sapere cosa ti riserva il futuro può essere spaventoso.
- Relazione intensa: le relazioni profonde possono portare a grandi gioie ma anche a grandi paure, come quella di perdere la persona amata.
- Cambiamenti nella vita sociale: il passaggio da una vita sociale molto attiva a una più introspettiva può causare disagio.

Cosa puoi fare?

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero esserti utili:

- Parlane con qualcuno: condividere i tuoi pensieri e le tue emozioni con una persona di fiducia, come un amico, un familiare o un terapeuta, può essere di grande aiuto.
- Cerca supporto professionale: un terapeuta può fornirti gli strumenti necessari per gestire l'ansia e i pensieri negativi.
- Pratica attività rilassanti: lo yoga, la meditazione e le tecniche di respirazione profonda possono aiutarti a ridurre lo stress e l'ansia.
- Fissa degli obiettivi realistici: concentrati su piccoli obiettivi raggiungibili per ritrovare un senso di controllo sulla tua vita.
- Prenditi cura di te stesso: dormi a sufficienza, mangia in modo sano e fai attività fisica regolarmente.

Ricorda che è importante non sottovalutare il tuo malessere. Cercare aiuto non è un segno di debolezza, ma di forza.

Sottolineo anche che molte università offrono servizi di supporto psicologico agli studenti.

Per concludere: quello che stai attraversando è un momento difficile, ma è importante ricordare che è temporaneo. Con il giusto supporto, puoi superare questo periodo e ritrovare la serenità.

In bocca al lupo!

Spero che queste informazioni ti siano utili. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti, non esitare a chiedere.

Dott. Mirko Manzella Psicologo a Trieste

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12 DIC 2024

È normale avere ansia e pensieri sulla morte durante grandi cambiamenti. Mantieni i tuoi hobby, stabilisci una routine serale, connettiti con amici e fai esercizio fisico. Ricorda, chiedere aiuto è un segno di forza.

Per un approfondimento, potrebbe essere utile un consulto personalizzato, nel qual caso non esitare a contattarmi con le modalità indicate qui sul portale.

Un cordiale saluto
Dott. Alessandro Cancellieri

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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12 DIC 2024

I pensieri ossessivi sono pensieri che crea automaticamente e che si ripresenta in continuazione, aiutata anche dal fatto che noi ci concentriamo su quel determinato pensiero.

Tuttavia, i pensieri che noi pensiamo non sono automaticamente vi richiedi, profezie per il semplice fatto che noi li pensiamo.

Capita che noi ci concentriamo troppo su un pensiero lui indaghiamo e questo ci induce a credere automaticamente che sia la verità. Quando non è vero.


La mente umane ha una sua autonomia nel pensare noi non possiamo impedire la mente di pensare non possiamo controllare il contenuto di pensieri non possiamo controllare il flusso dei pensieri. Questo non significa però che i suddetti pensieri siano veritieri e profetici.

Noi non possiamo impedire alla mente di pensare, tuttavia possiamo impedire che questi inserisce condizioni

Il pensiero della morte di poter morire su cosa si basa su un dato oggettivo oppure sul pensiero stesso?

Uno dei modi per affrontare i pensieri ossessivi è quello di accettare il pensiero stesso così com’è è lasciarlo nella nostra testa senza dargli alito senza dargli credito senza dargli peso. Se si tenta di scacciare il pensiero, ritornerà sempre perché il pensare di non pensare è già pensare

Tuttavia possiamo scegliere di accettare il pensiero così com’è lasciarlo nella nostra testa senza dargli altri senza di peso, senza indagarlo qualunque pensiero all’interno del flusso di pensieri

Questo è un primo spunto per affrontare i pensieri ossessivi.

Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico che la posso aiutare a comprendere meglio la sua situazione è affrontarla.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e domande mi contatti sarò lieto di aiutarla

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Pontedera

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12 DIC 2024

Ciao Giorgio!
Mi dispiace molto sapere che stai vivendo un momento così buio, ma il fatto che tu voglia capire che percorso intraprendere è già la tua lanterna per vedere dove andare.

Non conoscendoti non mi è possibile suggerirti un percorso piuttosto che un altro (anche perchè sono tutti validi, dipende da quale si incastri meglio con la tua persona), posso però consigliarti quello che secondo me è un buon modo di agire per scegliere un* professionista.

Parti dalla tua domanda, cerca di capire in che ambito stai cercando supporto (relazionale, emozionale, crescita personale, ecc.) e, una volta fatto questo, puoi già mettere un filtro alla ricerca.
Puoi anche leggere su internet quelli che sono i principali approcci psicologici e capire con quali ti senti più in sintonia e aggiungere anche questo filtro.
Fatto ciò, un consiglio che secondo me è agevolante è di provare a cercare alcuni professionisti (che magari trovi su questa piattaforma o altrove e che rispecchiano le tue necessità) sui social e guardare i loro contenuti per capire (seppur sommariamente) il loro modo di porsi, di parlare e così via.

So che non è molto, ma spero di averti fornito qualche suggerimento utile.

Se desideri altri chiarimenti, non esitare a scrivermi! Sono a disposizione :)

☽ Dott.ssa Valeria Carbone
Psicologa - Consulente sessuologa - Counselor professionista
Torino e online
psy_s3x_and_why sui social

Dott.ssa Valeria Carbone Psicologo a Torino

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12 DIC 2024

Grazie Giorgio per questa condivisione. Il problema che porta è un tema molto comune, la morte di per sé è un tema esistenziale che tocca ognuno di noi, seppur in modi e a livelli soggettivi e differenti. Poiché parla di cronicità e del fatto che sente di non riuscire ad uscirne, le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta con il quale intraprendere un percorso di psicoterapia.

Un caro saluto

Dott.ssa Lodovica Perina Psicologo a Lavagno

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12 DIC 2024

Buongiorno,
ci sono molti fattori che potrebbero dare origine a questo tipo di situazione ma soprattutto sta vivendo un periodo di importante cambiamento proprio collegato al percorso di inizio universitario, questo può far sentire spaesati in quanto è circondato da molte ed importanti novità.
Potrebbe intraprendere un percorso di tipo psicologico, proprio per approfondire il disagio che descrive e poterlo analizzare in maniera approfondita.
Resto a disposizione
Cordialmente,
Dott.ssa Angelica Venanzetti

Dott.ssa Angelica Venanzetti Psicologo a Roma

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