Salve, sono un ragazzo di 19 anni e da quattro mesi vivo una situazione della quale non so cosa pensare. Agli inizi di giugno fui ospitato da una ragazza che frequentavo allora; non so se serve spiegare per intero la (breve) storia della relazione quindi non lo farò, specifico solo che lei è di tre anni più grande e che avevamo occasione di vederci pochi giorni ogni mese perché lei studia lontano. In questi quattro giorni abbiamo avuto diversi rapporti sessuali: il primo senza alcun problema, dal seguente cominciai a perdere l'erezione durante le pause, cose del genere, ma comunque riuscivo poi a portare a termine i rapporti. Sino a quel momento non avevo mai avuto problemi del genere, ero sessualmente recettivo, pronto ad ogni stimolo, curioso e fantasioso, anche nell'autoerotismo; con lei questo non è cambiato, anzi, anche lei è una ragazza fantasiosa e curiosa sul sesso, molto più esperta di me (e oltre a questo c'era una comunione di vedute e interessi). Tutto cominciò dopo questi quattro giorni: mi sentivo neutro nei confronti di tutto, senza alcuna attrattiva e a questo si accompagnava una (per me strana) mancanza di desiderio sessuale ma anche di erezione fisica (quella mattutina, ad esempio, oppure quelle che mi venivano quasi automaticamente di tanto in tanto). Dopo circa venti giorni in questa situazione cominciò la preoccupazione, decisi di non sentire più quella ragazza perché credevo di non provare più nulla per lei. Da fine giugno ad ora la situazione non è cambiata, ma forse peggiorata: fisicamente sono quasi del tutto inattivo (solo stimolandomi riesco ad avere una qualche eccitazione) mentre psicologicamente non faccio altro che pensare a quella ragazza, a come mi manchi avere un confronto con lei, a come posso averla ferita, a come forse avrei dovuto parlarle di questo e non estrometterla e in più gli spettri di una disfunzione erettile oppure di una asessualità mi prospettano orizzonti non rosei, mentre alla neutralità si è aggiunta una malinconia e abbattimento. Non riesco a capire se è un problema prima sessuale e poi psicologico oppure l'inverso. Il mio medico di base crede sia un problema psicologico e mi ha anche assegnato una cura di SameFast che però non mi ha portato miglioramenti; non ho consultato ancora nessun urologo, andrologo o psicologo. Potete propormi qualche parere? Potrebbe essere una disfunzione fisica, un calo di ormoni oppure l'inizio di qualcosa che riguardi asessualità? (o nessuna delle due cose). Vi ringrazio per l'ascolto.
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5 OTT 2015
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Gentile Luca,
credo che invece sarebbe stato utile che avesse raccontato per intero la breve storia della relazione con questa ragazza prima dei quattro giorni fatidici dei rapporti sessuali.
E' molto probabile che ci siano delle cause psicologiche e non organiche a spiegare il deficit di erezione, sintomo che, una volta comparso, ha innescato successive ansie e paure che hanno nuovamente avuto ripercussione sull'erezione secondo una modalità di circolo vizioso molto nota in patologia.
Ritengo perciò utile per lei un percorso di psicoterapia per comprendere l'origine e il senso del sintomo e per trovarne la soluzione.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
6 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Salve Luca, sarebbe interessante comprendere il clima emotivo che caratterizzava la vostra relazione e soprattutto quali pensieri (probabilmente disfunzionali) hanno attraversato la sua mente in alcuni momenti.
Per diagnosticare un'eziologia di tipo organico, bisogna rivolgersi allo specialista competente. Qualora venga esclusa tale ipotesi, sarebbe opportuno che lei iniziasse con fiducia un percorso di psicoterapia per ritrovare l'equilibrio sessuale e relazionale... Rimango a sua disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Carolina Indriolo
Riceve a: Alessandria, Genova, Torino
6 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Luca,
da quello che hai scritto emerge molto la tua preoccupazione (ansia) nei confronti di questa situazione. Il confronto con un andrologo potrà escludere un eventuale problema organico (intuitivamente io lo escludo già, ma è meglio indagare...), ma sicuramente un percorso con uno psicoterapeuta rispetto al significato della storia con questa ragazza (non sembra tu l'abbia lasciata per mancanza di affetto/amore, ma per tue paure/ansie...), a quei quattro giorni, ecc. ti aiuterebbero a chiarirti le idee e a dare significato a qualcosa di cui ora vedi solo il sintomo e le sue conseguenze, piuttosto che il suo "vero" significato.
6 OTT 2015
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Gent.le Luca, la problematica che espone potrebbe essere sia di natura organica che psicologica, quindi la prima cosa da fare è contattare un andrologo che le farà fare tutti gli esami necessari per escludere o confermare la causa del suo problema. Potrebbe trattarsi anche di una causa psicologica ma per valutare questo bisognerebbe indagare rispetto alla relazione di cui accennava per capire in profondità le dinamiche relazionali avvenute e per far questo si deve rivolgere ad uno psicoterapeuta o ad un sessuologo. Se vuole può trovare riferimenti di professionisti (sia andrologo che sessuologo)
La saluto
Dott.ssa Cristina Brezzi
5 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Caro Luca,
spesso le difficoltà sessuali hanno origine da motivi psicologici. E la difficoltà sessuale, a sua volta, può dare origine a disagi psicologici, in particolare emotivi.
E' una specie di circolo vizioso. Per trasformarlo in circolo virtuoso ha già fatto un primo passo consultando il suo medico.
Per scrupolo, chieda al medico di fare gli accertamenti organici necessari e, nel frattempo contatti uno psicologo. Il sostegno psicologico le servirà sia nel caso osse riscontrato un disturbo fisico, sia nel caso non vi fossero motivi organici alle sue difficoltà sessuali.
5 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Gent.le Luca,
quella che racconti è una situazione sicuramente complessa e dolorosa che ti sta impedendo di vivere a pieno le tue relazioni.
Difficile formulare una diagnosi precisa e puntuale a distanza, tuttavia riferisci di avere degli spazi in cui raggiungi l'eccitazione mediante l'autoerotismo, questo porterebbe ad escludere l'ipotesi fisica.
Ad ogni modo, per levarti ogni dubbio, ti consiglio di contattare un andrologo.
Successivamente, potrai rivolgerti ad un terapeuta, con il quale andare ad analizzare e comprendere l'esperienza che hai vissuto, cercando le soluzioni più adatte a te e alla tua storia.