ripresa dopo tradimento
Buongiorno, mia moglie mi ha detto che mi ha tradito. Dall'estate scorsa ha cambiato lavoro e questo lavoro l'ha assorbita in pieno. Sta fuori casa 11/12 ore al giorno (tra tragitto e ore di ufficio). Io mi sono ritrovato a badare al mio lavoro e al nostro bimbo di 4 anni dopo che termina l'asilo. Lei pensa solo al lavoro. Non riesco a comunicare più con lei, litighiamo spesso. Ho pensato avesse maturato una sorta di dipendenza dal lavoro. In autunno ho cominciato a sospettare ci fosse dell'altro. Alla fine un episodio violento che ha subito l'ha come scossa e ha cominciato a manifestare disagio, tant'è che mi ha detto che non sapeva quali fossero i suoi sentimenti e che aveva forse bisogno di un aiuto, in quanto la sua vita le stava sfuggendo in un disordine esagerato. Prima ancora di cominciare le sedute da un psicologo mi ha confessato anche il tradimento con un collega molto più vecchio di lei. Passata la rabbia abbiamo deciso di riprovare a sistemare le cose anche e soprattutto per la serenità del piccolo, che in tutto questo periodo ha manifestato distacco e rabbia nei confronti della madre. Nel frattempo quindi lei fa sedute settimanali per recuperare se stessa e la sua genitorialità (soffre molte il distacco del bimbo che si è invece attaccato a me in modo anche ossessivo)e la vita è ripresa , lei ha modificato il suo stile di vita (è più presente, cerca di essere utle alla famiglia, ha ridotto le ore in ufficio) ma ha difficoltà con me: le da fastidio il contatto, mi dice che non si sente pronta, inadeguata come se non fosse nella sua persona. Io sono un pò spiazzato, e non è semplice, perché ho necessità anche di "fisicità". Sono come in un limbo. Cosa ne pensate?