Riprendere una terapia
Buonasera,
Vi scrivo perché avrei bisogno di un parere tecnico sulla relazione medico paziente.
Nel 2013 ho iniziato una terapia cognitivo comportamentale per cercare di far fronte ad alcuni disturbi di ansia e tendenze depressive (chiedo scusa se non uso termini tecnici corretti). Dopo una prima fase in cui gli incontri con la mia terapeuta avvenivano con frequenza settimanale, a causa di un mio trasferimento in in altra città abbiamo dovuto ridurli a una frequenza circa mensile, con eventuali sedute aggiuntive via Skype. Abbiamo continuato così circa per due anni. Tra alti e bassi, ho cominciato a vedere alcuni enormi miglioramenti, e mi sembrava di star affrontando bene certe tematiche. A causa però della difficoltà logistiche, piano piano abbiamo cominciato a saltare qualche appuntamento e gradualmente a sospendere del tutto la terapia, senza però mai arrivare a una conclusione ufficiale. L’ultimo incontro c’è stato circa tre anni fa, e non era stato affatto un ultimo incontro.
Nel frattempo, le cose sono nuovamente peggiorate. Soffro di ansia e depressione più che mai, al punto che ho serie difficoltà a lavorare e a uscire di casa. Sono tornato nella mia città natale, dove vive e lavora la mia terapeuta, e vorrei ricominciare la terapia con lei. Ho paura però di aver compromesso il rapporto medico paziente (non mi sono più fatto sentire, ho chiuso quasi improvvisamente una terapia senza comunicarglielo) non so come affrontare il tema e per dirla tutta ho anche un po’ paura di un sacrosanto rifiuto. Avreste qualche consiglio da darmi?
Vi ringrazio molto per la vostra disponibilità
Cordialità
Mzf