Remissività

Gentile Alex,
a mio parere il punto fondamentale è non essere in conflitto con se stesso e guadagnare un buon livello di autostima.
Con queste basi può affrontare qualsiasi cosa e qualsiasi confronto usando l'assertività anzichè l'aggressività.
Laddove poi dovesse incontrare persone o situazioni tossiche è preferibile mettere distanza.
Tutto ciò dovrebbe ovviamente essere oggetto della sua psicoterapia in corso.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Buongiorno. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Se ci sono voluti degli anni per determinare una sofferenza psicologica, non può certo bastare una mail per risolverla. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Qualora lei fosse una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio sensato che potrei darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato. Per quel che mi riguarda, le do la mia disponibilità (anche online).

Buongiorno Alex,
ti consiglierei di proseguire la psicoterapia e affrontare ciò che hai esposto.
Ci vorrà del tempo ma non mollare.
Cordiali saluti.


Dott.ssa Margherita Romeo

Salve Alex, mi sembra che, nella sua domanda, ci siano già tutte le risposte: sa bene cosa prova e perchè lo prova, sta affrontando un percorso di terapia e sa che è fondamentale parlare con il/la sua/o terapeuta di ciò che sta vivendo. Ha le risorse per poter attuare i processi trasformativi utili a stare meglio e metterle in campo non è facile, ma lo sta facendo. Tra le risorse che possiede, mi permetto di suggerirle di non perdere l'ironia e l'autoironia, che sono potenti alleati per il nostro benessere, quando usati a nostro favore.
Le auguro davvero il meglio, e che possa vivere la sua vita il più possibile aderente ai suoi principi ed al suo essere.
un caro saluto,

Federica Flammini

Buongiorno Alex, vivere così, per come lei descrive, non è vivere, è soffrire in attesa che arrivi l'umiliazione, psicologica o fisica che sia.
Direi sia necessario mettere uno stop a tutta questa sofferenza, anche legalmente se necessario.
Dal punto di vista psicologico le confermo che affrontare le sue sofferenze in una percorso terapeutico è la cosa migliore da fare. Gli ambiti da trattare sono concretamente un paio, quello relazionale e quello emotivo, ambiti strettamente correlati. Le dinamiche relazionali vanno analizzate con il fine di portare alla luce le criticità della relazione primaria che lei ha, ossia quella con sé stesso, da qui allargarsi concentricamente all'analisi delle relazioni con le figure di riferimento (genitoriali e più prossime) fino a quelle sociali. Parallelamente affrontare i vari traumi che ha subito e di cui accenna per vivere senza l'ansia che da un momento all'altro accada qualcosa di brutto. Per fare tutto questo le consiglio un percorso di tipo dinamico, più lungo, più impegnativo, ma nel suo caso necessario.

Dott. Andrea Brizzi

Gentile Alex,
la remissività genera quel misto di paura e rabbia che è veramente scomoda e faticosa da gestire.
Nella sua lettera dice di essere in cura ma chiede un consiglio in questa sezione. Iniziamo da qui. Il mio suggerimento è quello di parlare chiaramente con il suo terapeuta dicendo come si sente rispetto al suo problema. Diceva di sentire che la remissività è rimasta invariata. Non so da quanto tempo sia seguito e a che punto siete del lavoro ma penso che parlare chiaramente della sensazione di essere fermo rispetto al problema sia non solo importante ma anche un cambio di marcia per sperimentarsi nel dire chiaramente ciò che pensa ed affermarsi.
Un caro saluto, Luisa Fossati

Ciao Alex.
E' un'ottima cosa che tu abbia intrapreso un percorso terapeutico. Non demordere ed esprimi al tuo terapeuta quanto hai scritto qui. Vedrai che pian pianino riuscirai a fare chiarezza e svoltare, troverai la forza in te per consolidare assertività e forza.
Non mollare!
Ciao
Angelo

Salve Alex, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL