Religione, possessione, razionalità
Salve a tutti,
Sono un ragazzo di 26 anni, sono nato e cresciuto in un piccolo paesino di campagna ed ho vissuto una vita per la maggior parte normalissima. Con la religione non ho mai avuto un rapporto particolare, non mi è mai interessata più di tanto e i miei genitori non sono per nulla religiosi a differenza dei miei nonni che, come la maggior parte degli anziani, lo sono abbastanza. Durante le elementari e le medie, come accade di routine nelle piccole realtà simili alla mia, ho frequentato la parrocchia come chierichetto ed animatore non facendolo per vocazione, ma perché lo facevano la gran parte dei miei amici da un lato e per far contenti i nonni dall’altro. Frequentando l’ambiente ho anche assistito involontariamente e per pochi minuti ad un esorcismo senza essere minimamente turbato. Una volta fatta la cresima finalmente ho rotto ogni rapporto con la chiesa perché non mi interessava per nulla e percepivo tutto come una grande farsa ed un gran peso. Ho passato le superiori in totale spensieratezza. Il primo anno di università però, un giorno, ho conosciuto un amico di un mio compagno di corso appena tornato da un pellegrinaggio a Medjugorje il quale ci ha raccontato di aver assistito ad esorcismi sorprendenti e disgustosi durante la sua permanenza e che lo avevano alquanto turbato. Da quel momento il mondo mi è caduto un attimo addosso perché tutte le certezze che avevo acquisito sembravano messe in discussione da una testimonianza diretta, non da un documentario visto per tv o da un film. La paura inizialmente ha prevalso ed ho passato qualche mese nel completo terrore che cose come quelle potessero succedere anche a me, continuavo a cercare fonti che smentissero le possessioni, avevo paura di fare qualsiasi cosa, insomma sono stati i tre mesi più brutti della mia vita. Continuavo comunque ad uscire con gli amici e a fare tutto quello che dovevo fare ma non lo facevo e non lo vivevo mai al 100% perché pensavo sempre a quelle situazioni con angoscia e terrore. Passata questa fase che mi aveva stravolto però ho iniziato a ragionare, riflettere, pensare, a voler combattere ed affrontare la paura, mi sono documentato ancor più dettagliatamente e col passare del tempo sono venuto alla conclusione personale che si tratta di qualcosa di irrazionale, senza senso e fine a sé stesso, dunque ho rinforzato la mia visione atea della vita o per lo meno non conforme alle religioni che oggi sono presenti nel mondo. Tale processo è durato un anno e all’epoca decisi di non rivolgermi ad uno psicologo perché mi sembrava una cosa talmente stupida, palese e insensata che volevo uscirne da solo. Un giorno, presa coscienza che mi stavo preoccupando del nulla e questo nulla mi stava impedendo la vita il mio umore cambiò in un secondo e all’improvviso ripresi a vivere al 100%, senza più ansie e paure (iniziai a riderci pure sopra). Questo periodo meraviglioso durava da cinque anni fino a circa un mese fa, quando, incappando per caso in un articolo che parlava di esorcismi (ne avevo trovati altri in precedenza, sia sui social che per tv, ma non mi avevano per nulla turbato) mi sono trovato catapultato nel tunnel di paura e angoscia provato anni prima in quei mesi iniziali di cui ho parlato. Ciò che mi stupisce è che però questa volta il tutto è durato 4/5 giorni, nei quali sono stato molto male ma ho al contempo ripercorso tutte le mie convinzioni fino ad arrivare, nel giro di un secondo, a cambiare umore e stare bene come prima. Ora i punti sono due: io sento e credo fermamente dentro di me che le religioni siano strutture create dall’uomo, ricche di palesi contraddizioni, irrazionali, visioni antiche della vita e del mondo ma allora se da un lato ciò mi porta benefici e sicurezza perché ogni tanto continuo a cadere e ad avere così paura e a temere i loro lati oscuri (come gli esorcismi e altre cose disgustose/soprannaturali)? Dentro di me so benissimo dell’irrazionalità di questi fenomeni, credo fermamente nella non sussistenza delle tesi della chiesa, mi sento un uomo moderno, razionale, che usa e ama la ragione, tanto che per lunghi periodi non mi fanno né caldo né freddo questi argomenti, ma al contempo penso che sia proprio questa impossibilità di conoscere al 100% la verità che mi porta ogni tanto ad avere queste “crisi”, come superarle allora? Anzi come non farsele venire? Perché so benissimo che la verità non la saprò mai completamente. Anche perché fatti inspiegabili/soprannaturali/disgustosi sono presenti in tanti altri contesti come i rapimenti alieni o negli esorcismi in altre religioni e chi più ne ha più ne metta: ma non mi fanno per nulla paura e nemmeno mi destabilizzano, anzi non ho problemi a ritenerli idiozie. Riguardo ciò riconosco certamente il peso del contesto culturale, nel mio caso quello cattolico, che, anche se non condiviso e non frequentato, influenza e suggestiona abbastanza notevolmente. Però vorrei fare quel piccolo passo per non avere più a che fare con questi inciampi che comunque mi disturbano.
Grazie.