Relazione genitoriale tossica

Inviata da Grignolio Francesca · 5 set 2022 Terapia familiare

Buonasera, da due anni non ho più contatti con mio padre. Lui ha tagliato ogni contatto. Perciò dopo una vita trascorsa a rincorrere l'affetto di un genitore che in realtà non è mai stato, ho capito che il mio bene era lasciarlo andare in quanto non provavo un legame con lui. É stata una liberazione. Da madre posso affermare che un genitore non dovrebbe mai comportarsi in maniera violenta...con il proprio figlio,non insultarlo, non denigrarlo,non fare nascere in lui il senso dell'abbandono e dell'insicurezza affettiva. Nel momento in cui anni fa ho capito,dopo i suoi soliti modi...che fa del male, ho realizzato che non é giusto per la mia persona rincorrere l'affetto. Le persone possono a volte capire di aver sbagliare e voler rimediare. Però sono consapevole che potrei accoglierlo se vorrá intraprendere un percorso di psicoterapia perché penso, con tutto quello che ho letto nella mia vita,che sia una personalità borderline Narcisista evitante aggressiva. Ha instillato in me molta insicurezza,ma come ho riconosciuto che il rapporto non aveva basi sane ho deciso che io non avevo bisogno di una persona così. È stato uno degli atti più importanti della mia vita che più mi ha fatto bene. Da bambina venivo rimproverata perché non davo mai un abbraccio o un bacio,ma quelli da una figlia arrivano se all'inizio della sua vita riceve manifestazioni d'affetto dai propri genitori. E non solo violenza e abbandono. Ora sono una madre con una figlia di 18 anni. Ci abbracciamo,parliamo,ci confidiamo,ridiamo,scherziamo,ci supportiamo anche a vicenda e ci rispettiamo,io la rispetto profondamente accarezzandola ogni giorno della mia vita. Ho amici che abbraccio e rispetto... Quello che ho vissuto con mio parte si é riversato nel rapporto col padre di mia figlia: stesso schema,tranne la violenza. E poi con l'unico uomo di cui mi sono innamorata,ma che non ricambiava...per quattro anni ho accettato di ricevere poco e di accontentarmi di gentilezze. Da quando ho capito appunto la relazione tossica con mio padre...tutto é andato a posto. L'affetto fra due persone c'è o non c'è ed essere genitore non é solo una questione biologica. Lui rimarrà sempre profondamente egoista e ripeterà per tutta la vita lo schema di attaccamento avuto con suo padre,ma certo non più con me.
Qualcuno dice che dovrei riprendere i rapporti con lui,ma io sono stata una vita senza di lui alla fine della fiera dovendo sempre rincorrere il suo affetto. Ora che ho capito tutto, perché devo cercare una persona che non mi ha mai dato nulla e che non considero mio padre in quanto non si é mai comportato come tale?
Anche con sua nipote ha avuto degli atteggiamenti che nemmeno uno sconosciuto avrebbe mai.
Insomma io vivo bene così e non sento la mancanza di un "braccio".
Grazie per l'attenzione.
Francesca

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Miglior risposta 6 SET 2022

Cara Francesca,

le do pienamente ragione in merito alla sua scelta. Rincorrere, o meglio, elemosinare affetto che dovrebbe spontaneamente giungere dal proprio genitore, può soltanto rafforzare la sensazione di non essere mai abbastanza. Invece, continui come sta facendo, a coltivare il bel rapporto con sua figlia.
Se vorrà elaborare le ferite che ha vissuto nella relazione con suo padre e in generale, i vari contesti di appartenenza in cui è inserita, la invito a intraprendere un percorso sistemico-relazionale.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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6 SET 2022

Si sa che la gente da buoni consigli sentendosi come Gesù ne tempio (cit.), ma si possono anche non seguire. La "gente" non ha avuto il problema di doversi emancipare da una figura paterna così scomoda che ha avuto tutte le ripercussioni negative che ha descritto nella sua vita, dunque si fa presto a parlare e a banalizzare la cosa con frasi del tipo "eh ma è pur sempre tuo padre". Direi di no, la funzione biologica non basta ad identificare un genitore nel senso vero del termine, c'è bisogno di molto altro e questo molto altro non c'è stato. Dunque, naturalmente, lei non sente nessuna spinta verso di lui, ed è giusto che sia così soprattutto ora che , elaborando la situazione, ha smesso di soffrire. Farà le cose che vorrà quando ne sentirà la necessità. Le faccio i miei complimenti, non deve essere stata una situazione facile da vivere.

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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6 SET 2022

Salve Francesca mi dispiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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