Buonasera a tutti. Da circa 4 mesi non mi sento più come prima. Tutto è iniziato a fine Dicembre quando ho avuto degli attacchi di panico e numerosi episodi di tachicardia. Da lì in poi è cominciato il calvario. Per i due mesi successivi sono uscito pochissime volte e quando lo facevo mi sentivo una strana sensazione in testa. Sono stato sia dal medico di base che mi ha consigliato di assumere 10 gocce al giorno di Escitalopram e sia dal Neurologo il quale mi ha consigliato di affrontare la questione con la psicoterapia. Da 3 mesi ad oggi è come se provassi una sensazione di irrealtà, come se le cose che faccio in realtà non sono per nulla vere e come se fosse tutto finto. Oltre a ciò provo anche una sensazione che non sia io a controllare le cose che faccio, con la paura di impazzire. La cosa che mi colpisce di più è il fatto che quando mi alzo la mattina prova una certa sensazione nel non saper distinguere la realtà dai sogni. Mi capita spesso di sognare sogni profondi, come se fossero reali ed ho la costante paura di non riuscire a respirare. Sto già affrontando i problemi con un vostro collega ma nonostante ciò non sto riscontrando ahimè nessun miglioramento anzi da quando assumo le gocce che mi ha prescritto il medico, provo una sensazione maggiore di monotonia nella vita. Un altro aspetto che ho notato invece è che a volte mi vengono dei forti mal di testa come se stessi per impazzire seguito dalla sensazione che le persone che mi stanno intorno non le conosca in realtà, come se mi fossero sconosciute. Premetto che mi sono trasferito in un'altra città e che ho avuto moltissimi cambiamenti in questi mesi come alcune delusioni, credete che il problema sia associabile a dei fattori psicologici o dovrei preoccuparmi? Anche perchè io mi sono accorto che prima del trasferimento avevo già una certa sensazione di non realizzare le cose che facevo, nel senso che me li ricordo tutt'ora ma non avevo consapevolezza nel farle. Vi ringrazio per il tempo dedicatomi, cordiali saluti
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24 APR 2020
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Salve Alessio,
le difficoltà che lei descrive sono abbastanza tipiche nel Disturbo di Panico e problematiche relative la gestione di un ansia intensa. La sensazione di irrealta' che prova è una reazione sintomatologica che descrive come la sua esperienza psichica della paura tenda a "scollarsi" dall'esperienza organica. Durante gli attacchi di panico, vivendo una paura intensa, tendiamo ad alterare il ritmo respiratorio, questo modifica l apporto dell ossigeno al cervello che risponde lanciando un segnale d allarme attraverso la sintomatologia che in parte lei descrive. Anche se i sintomi sono molto spiacevoli, la invito a non preoccuparsi eccessivamente di questi. La mancanza di controllo sulla sua esperienza è in genere il primo fattore da gestire, poiché le restituisce un senso minimo di sicurezza nel poter affrontare questa condizione. Imparare a respirare adeguatamente è un altro fattore prioritario nella gestione dei sintomi. Naturalmente il lavoro terapeutico dovrà poi entrare in merito a ciò che ha generato e che sostiene l esperienza disfunzionale della paura. Esistono differenti approcci utili a questo scopo. La invito a darsi del tempo per affrontare seriamente una problematica così dolorosa ricordando sempre che la relazione terapeutica "deve" produrre degli effetti sul nostro equilibrio psicofisico, in caso questo non accada proverei a considerare un tipo differente di approccio psicoterapico.
29 APR 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Alessio,
cambiamenti e delusioni possono aver incentivato una situazione di disagio e fragilità preesistenti.
Si consigli con il neurologo per la terapia farmacologica, che magari deve essere riconsiderata. Parli apertamente del disagio che sta vivendo con il suo terapeuta, che saprà senz'altro supportarla in questa delicata fase della sua vita. Ricordi che un percorso terapeutico necessita di un certo tempo perché posso cominciare a sentirne i vantaggi e trarne un miglioramento della qualità della sua vita.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga
28 APR 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Alessio. Lei dice che i sintomi che la stanno affliggendo (attacchi di panico, tachicardia, sensazione di irrealtà, di non controllo nella sua vita) sono comparsi a fine Dicembre. Sta già intraprendendo un percorso psicoterapeutico e per raggiungere dei miglioramenti può essere richiesto del tempo perché una relazione terapeutica ha bisogno, per essere pienamente operativa, che riesca a trovare una condivisione negli obiettivi, strategie e soprattutto che si crei un forte legame tra cliente e terapeuta. Prendendo maggiore consapevolezza del proprio funzionamento interno, di come ci si pone nella relazione con l’ambiente e con le persone può arrivare a chiarirsi quali sono i bisogni che caratterizzano la sua identità, il suo senso di sé. Riuscendo ad esserne più consapevole avrebbe poi la possibilità di distanziarsene. I cambiamenti nella vita acquisiscono un significato che varia a seconda dell’assetto che una persona ha dentro di sé e nel suo caso potrebbe essere che abbiano influito sulla sintomatologia ansiosa di cui soffre.
Dott. Erik Mancin
27 APR 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Alessio,
penso che il suo problema sia importante e in quanto tale meriti maggiore considerazione. In psicoterapia esistono ormai delle tecniche e strategie ormai collaudate che dimostrano che dall'ansia e dagli attacchi di panico se ne può uscire facilmente.
Io realizzo una prima seduta di valutazione della richiesta d'aiuto, della durata di circa un'ora, durante la quale assieme alla persona valuto il problema i individuo le modalità più adeguate per un eventuale trattamento (frequenza, durata degli incontri, obiettivo, ecc).
Se desidera fissare un appuntamento per questa prima seduta mi può contattare.
25 APR 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Alessio,
Probabilmente i cambiamenti che hai vissuto negli ultimi messi possono aver influito sul tuo benessere psicofisico. Un cambiamento può essere vissuto in modo positivo per alcuni, per altri come fonte di stress, e potrebbero viverlo come un momento di crisi e di perdita di punti di riferimento, di stabilità.
La psicoterapia richiede un po' di tempo, inizialmente potrebbe essere vissuta come ulteriore cambiamento, approfondisci i tuoi dubbi con il tuo terapeuta per osservare insieme quali sono i nodi e le dinamiche più difficili da affrontare e superare.
24 APR 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Alessio,
molto probabilmente questi cambiamenti che hai vissuto come il trasferimento o le delusioni che citi, avranno influito sui sintomi che riporti. Dai tempo alla relazione instaurata tra te e il tuo terapeuta affinché ti possa sentire sostenuto da lui e possa sentire il terreno che ti regge sotto i piedi, sensazioni che penso siano venute meno in questo periodo della tua vita, rincarate anche dagli ultimi episodi che hai riportato. Inoltre, se senti che la terapia non sta andando per come pensi sentiti libero di parlarne con il tuo terapeuta, gioverà sicuramente alla vostra relazione e permetterai a lui di darti un supporto adeguato alle tue esigenze.
Per quanto riguarda i mal di testa non escludere gli effetti collaterali della terapia farmacologica, quindi ti consiglierei di parlarne con il tuo neurologo.