Rapporto fidanzato-migliore amica
Salve, da tre anni sono fidanzata con un ragazzo conosciuto gli ultimi anni del liceo
Quando abbiamo deciso di stare assieme ero consapevole del suo attaccamento verso una sua amica, lo ritenevo particolarmente eccessivo e morboso a maggior ragione sapendo che lui aveva provato qualcosa per lei diversi anni prima, ma non mi sono mai permessa di intromettermi nel loro rapporto avendo la sua parola che si trattasse di un'amicizia; nonostante ciò non ho mai abbandonato i miei sospetti nel corso del tempo.
A marzo dello scorso anno ho scoperto che lui aveva raccontato menzogne riguardo il mio conto a lei, che si erano incontrati in segreto senza farmelo sapere e ho compreso che, nei primi due anni di relazione, io avevo rivestito un ruolo secondario nella sua vita e che la sua amica deteneva il primo posto.
Si è scusato, ha ammesso di avermi amata nel modo sbagliato negli anni precedenti, ha giurato di prendere le distanze da lei; nei mesi successivi invece hanno continuato a sentirsi anche se sporadicamente e a dicembre mi ha manifestato il forte desiderio di riavere indietro la sua amica, di poterla sentire con la stessa costanza e frequenza degli anni prima; stavolta però senza bugie e con incontri fatti "alla luce del sole".
Ho così deciso di incontrarla dopo molto tempo e di parlare con lei, mi ha assicurato che la loro è un'amicizia molto forte, profonda e pura, che lei lo considera il suo migliore amico e un fratello, mi ha ribadito di non preoccuparsi.
Lui non appena ha realizzato di poter riavere indietro la sua migliore amica e di chiudere il periodo di litigi che abbiamo avuto è cambiato completamente, è diventato un'altra persona mentre io mi sento avvolta da un senso di paura e impotenza verso questo rapporto che mi ha già eclissato una volta, tanto più vedendo il repentino cambio di atteggiamento che lui ha avuto nei miei confronti