Ho 38 anni sono un uomo, amo davvero tanto la mia ragazza, lei ne ha 35 siamo fidanzati da 6anni. Il mio trascorso familiare è molto tribolato, genitori divorziati padre violento e io che ho fatto di tutto per non far mancare niente alla mia famiglia e ancora ora lo faccio. La mia vita mi ha messo subito all'età di 15 anni davanti alle responsabilità e anche grandi, lavorare e provvedere ad una madre e due sorelle. Di contro la mia ragazza non lavora e non ha mai lavorato, i genitori si sono sempre presi cura di lei accontentandola in tutti i sensi. Ora vogliono comprarle casa e la condizione è che si vada noi a convivere, quindi tutto passa da un mio si e si investono quasi 250 mila euro. A me tutto ciò pesa tanto perché mi trovo a dare io il via a tutto quando vorrei che fosse tutto meno pesante ossia una breve convivenza e poi decidiamo. Mi ha detto se mi dai l'ok parlo in famiglia e dividiamo le due case che abbiamo, questa cosa mi ha spiazzato. Sarà colpa del mio vissuto che faccio fatica a lasciarmi andare ma vedo in lei un ostinazione nella casa di proprietà, quasi un capriccio o il non accettare che una sua richiesta non venga esaudita, sono molto in confusione. Provo a parlare con lei e a dirle che non è per me il momento di far fare ai loro genitori un investimento del genere o al massimo che la comprino a lei la casa,cosa cambierebbe? Grazie.
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21 AGO 2020
· Questa risposta è stata utile per 8 persone
Gentile utente,
se l'acquisto della casa è a totale carico dei suoceri in capo alla figlia e la condizione non è nemmeno il matrimonio ma la convivenza, è probabile che questa cosa la spaventi per il timore di non poter più contribuire al sostentamento della sua famiglia di origine.
Se è così non si capisce quali siano le sue reali intenzioni relativamente alla relazione che intrattiene da sei anni con questa ragazza.
Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a chiarirsi le idee.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
22 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buon pomeriggio
mi sembra di capire che i genitori della sua ragazza comprerebbero per voi una casa a patto che lei dica si alla convivenza o sbaglio? mentre lei vorrebbe procedere diversamente e con più calma. Da quanto scrive è opportuno faccia chiarezza su cosa la infastidisce maggiormente così da esserne consapevole e affrontare al meglio la questione.
Da un lato la sua ragazza di cui dice "non ha mai lavorato" e dall'altra lei cresciuto in fretta e con responsabilità e sacrificio per provvedere alla sua famiglia. Questo può averle risvegliato antiche memorie e forse la volontà di uscire da certe situazioni.
A disposizione
22 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno,
Anche se non mi è chiaro cosa significhi 'dividiamo le due case che abbiamo' credo che porre l'accento sulla parte economica di una relazione sia il presupposto per partire con il piede giusto. Tanto più che la convivenza è meno normata che il matrimonio. Oltre alla proprietà della casa, prima di convivere, c'è da pensare alla sopravvivenza, che mi sembra di intuire, sarebbe a suo carico e forse questo le risveglia la memoria di quando da ragazzo è dovuto diventare adulto in fretta e tutta la fatica che questo ha comportato. Intravvedo la voglia di uscire da situazioni che rischiano di diventare eccessivamente vincolanti. Non so se ho risposto.