Salve, mi chiamo Bianca e più o meno 15 anni convivo con lui che dovrebbe essere chiamato PAPà , invece io lo considero un semplice PADRE fallito!
Perchè dico questo ?... semplice !
1. non è minimante interessato alla mia felicità,
2. non è minimante interessato al mio benessere psicofisico,
3. non mostra minimo interesse alla mia vita lavorativa,
4. passa tutto il suo tempo su facebook,
5. nonostante la sua cultura derivi unicamente da facebook e dalla tv, vuole avere sempre ragione ,
6. io al momento sono dissocupata e devo affrontare una spessa di 400euro al mese per l'università e lui molto "carinamente" mi lascia di nascosto da mamma 5 euro nella borsa,
7. Per non parlare di come tratta la mia mamma ... scusate il termine SCHIAVA.
Se qualcuno mi potrebbe dare suggerimento e aiuto concreto, gliene sarei grata!
Anche perchè sono arrivata allo sfinimento della sopportazione !
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3 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara Bianca,
Quello che descrivi è una situazione familiare molto dolorosa e frustrante. Sentire che il proprio padre è emotivamente assente, disinteressato e persino svalutante può creare un forte senso di rabbia, delusione e impotenza. Sei in un momento della tua vita in cui hai bisogno di sostegno, soprattutto perché stai affrontando l’università e non hai ancora un’indipendenza economica.
Cosa puoi fare?
1. Accetta che lui non cambierà
È difficile da digerire, ma probabilmente tuo padre non cambierà il suo atteggiamento, almeno non nel breve termine. Lottare continuamente per ricevere attenzione e rispetto da chi non è disposto a darli può solo esaurirti mentalmente ed emotivamente.
2. Proteggi il tuo equilibrio emotivo
Riduci le aspettative: Se smetti di aspettarti affetto o sostegno da lui, potrai concentrarti su come ottenere queste cose da altre persone che ti vogliono bene (mamma, amici, altri familiari).
Impara a distaccarti emotivamente: Non devi per forza coinvolgerti in discussioni inutili con lui, soprattutto se tende ad avere sempre ragione senza ascoltare.
3. Concentrati sulla tua indipendenza
So che sei disoccupata e che l’università è una spesa pesante. Questo può rendere più difficile il distacco da casa, ma prova a creare un piano per raggiungere la tua autonomia:
Cerca opportunità di lavoro part-time o borse di studio per alleggerire il peso economico sui tuoi genitori. Anche un piccolo guadagno potrebbe aiutarti a sentirti più indipendente.
Valuta opzioni di alloggio alternativo in futuro: magari una stanza in affitto con altre studentesse o un’opzione di fuori sede.
4. Difendi tua madre, ma con prudenza
Se tuo padre tratta tua madre come una "schiava", è giusto essere arrabbiata, ma cerca di capire fino a che punto lei è disposta ad accettare questa situazione. Se pensi che subisca violenza psicologica o economica, potrebbe essere utile che lei parli con un professionista (ad esempio un centro anti-violenza o uno psicologo). Ma se tua madre non è pronta a cambiare la situazione, non puoi obbligarla. Concentrati sul proteggere te stessa.
5. Costruisci una rete di supporto
Non affrontare tutto da sola. Se hai un buon rapporto con tua madre, parlale apertamente di come ti senti. Se hai amici fidati, condividi con loro il tuo peso emotivo. Potresti anche valutare di parlare con uno psicologo, se senti che la rabbia e la frustrazione stanno prendendo il sopravvento.
Conclusione
La tua rabbia è più che comprensibile, ma il modo migliore per risolvere questa situazione non è cercare di cambiare tuo padre (perché probabilmente non cambierà), ma lavorare su come puoi proteggere te stessa e costruire la tua indipendenza. Più riesci a renderti autonoma, meno il suo comportamento avrà impatto sulla tua vita.
Se vuoi, possiamo parlare di strategie più concrete per trovare un lavoro o per gestire il tuo rapporto con tua madre.
Rimango a completa disposizione.
Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
6 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Bianca, comprendo bene la sua rabbia e sfinimento. Per farla stare meglio, sarebbe importante concentrarci non tanto su come poter cambiare suo padre (poiché su questo non ci sarebbe possibile agire); quanto piuttosto su che cosa possa fare lei per poter vivere meglio l'ambiente della casa e la sua famiglia e sul perchè questi atteggiamenti di suo padre la infastidiscano così tanto. Resto a disposizione e le faccio un grosso in bocca al lupo!
4 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Bianca,
innanzitutto non è chiaro cosa intende quando all'inizio della sua nota dice che convive con suo padre (solo) da 15 anni : prima non viveva nella stessa casa? Non è il suo padre biologico ma il compagno di sua madre?
In ogni caso, il suo risentimento è comprensibile ma non le è di aiuto; più utile è cercare con lui un dialogo tranquillo in cui spiegare che lei non è più una bambina ma una studentessa universitaria con delle spese e che in questo periodo in cui è disoccupata ha bisogno di un supporto economico ben diverso dai 5 euro che gentilmente mette a disposizione e per i quali ringrazia.
Provi poi a parlare anche con sua madre di questa situazione per trovare insieme una possibile soluzione rispettivamente alla assenza/vessazione messa in atto da questa persona che dovrebbe essere per entrambe una figura di riferimento.
Ovviamente, se la situazione non si sblocca occorre dare la priorità al cercare quantomeno un lavoro part-time per poter portare avanti sia pure con qualche difficoltà il suo percorso di studi e magari, se possibile, avvalersi di un supporto psicologico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
4 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno gentile Bianca, prima di tutto, vorrei esprimere tutta la mia comprensione per la difficile situazione che sta vivendo. Le emozioni che sta descrivendo sono assolutamente valide e meritevoli di attenzione, dato il contesto in cui si trova. Vivere con una persona che sente di non soddisfare i suoi bisogni affettivi e di supporto, specialmente un genitore, può essere un'esperienza dolorosa e frustrante. Le sue parole evidenziano un profondo senso di disillusione e solitudine, e sono consapevole che tutto ciò può minare la sua serenità e il suo benessere psicologico.
La mancanza di supporto emotivo e pratico da parte di una figura parentale, soprattutto se questo coinvolge una figura centrale come un padre, può certamente portare a un vissuto di disconnessione e incomprensione. Quando non ci si sente ascoltati o rispettati nelle proprie necessità, è naturale provare rabbia, delusione e frustrazione.
Inoltre, è evidente come la sua situazione economica, legata agli studi e alle difficoltà lavorative, crei una pressione ulteriore. La sensazione di non ricevere il giusto sostegno, soprattutto in termini di risorse affettive e materiali, può sembrare un ulteriore colpo alla sua autostima e fiducia.
Mi sembra che lei stia cercando un equilibrio tra il rispetto per il ruolo che suo padre dovrebbe rappresentare e il desiderio di essere trattata con dignità e rispetto. In situazioni come questa, cercare un confronto sincero con lui potrebbe essere un primo passo. Tuttavia, mi rendo conto che questo non è sempre facile, soprattutto quando si percepisce che la comunicazione con lui è fallimentare.
Inoltre, mi sento di suggerirle di cercare di avere un supporto esterno. Parlare con un professionista, che possa aiutarla a rielaborare queste emozioni e trovare strategie per affrontare la situazione, potrebbe alleggerire parte del peso emotivo che sta portando. Potrebbe anche considerare di esplorare altre risorse o comunità che possano darle il sostegno che le manca in ambito familiare.
Infine, se la situazione con suo padre continua a diventare insostenibile, potrebbe essere utile valutare se ci sono alternative per trovare un po' di indipendenza emotiva e pratica, in modo da ridurre l'impatto di questa relazione negativa sul suo benessere complessivo.
Spero che queste parole possano darle un po' di conforto e una prospettiva più chiara su come affrontare questo periodo difficile.
4 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Bianca,
posso dirle cos'ho provato dopo aver letto il suo messaggio? "che fatica Bianca"
Vuole un suggerimento?si prenda cura del senso di vuoto che suo padre le ha lasciato. Intraprenda un percorso psicologico
Buona giornata
Alice Noseda
3 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima Bianca, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo quanto sia per te difficile gestire il rapporto con questa persona, che talvolta sembra ostacolare il tuo benessere invece che perseguirlo. Date le spese importanti che sostieni in autonomia, credo che rivolgerti ad un consultorio territoriale ti possa garantire uno spazio di ascolto al fine di trovare con uno specialista delle strategie funzionali per affrontare questa situazione.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
3 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Bianca, quello che descrivi è un rapporto profondamente frustrante e doloroso con tuo padre, una figura che, nella tua esperienza, non è stata in grado di offrirti sostegno, comprensione e presenza. La rabbia che provi è del tutto comprensibile: sentirsi invisibili, ignorati nei propri bisogni e vedere trattata male una persona cara come tua madre può generare un forte senso di ingiustizia e impotenza.
La chiave qui non è tanto cambiare lui (perché, da quello che racconti, lui non sembra disposto a mettersi in discussione), ma cambiare il tuo modo di affrontare questa situazione per non lasciarti più logorare dalla rabbia e dalla frustrazione.
Se fino ad oggi hai investito energie nel cercare un suo cambiamento, forse è arrivato il momento di spostare il focus su di te. Sei tu quella che vuole un futuro, che sta cercando di costruire qualcosa per sé stessa, che ha un bisogno reale di emanciparsi da questa figura che non sente come un padre.
Un percorso di psicoterapia potrebbe esserti utile per aiutarti a gestire la rabbia e la frustrazione che provi, e per fornirti strumenti per affrontare la tua situazione con più lucidità e meno dolore. Non si tratta di giustificare lui, ma di trovare una strategia per non lasciarti più ferire dal suo comportamento.
In sintesi, il vero potere non sta nel cambiarlo, ma nel non permettere più che lui abbia il controllo sulle tue emozioni e sul tuo benessere. E questa è una strada che puoi iniziare a percorrere oggi stesso.
Se desiderassi intraprendere questo percorso, sarei felice di fare questo lavoro insieme.
Dott. Tommaso Giovannetti
Ricevo a Roma e online
www.tommasogiovannetti.com
3 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Capisco perfettamente quanto tu possa sentirti frustrata e sola in questa situazione. È difficile vivere in un ambiente dove non ti senti supportata e compresa, soprattutto in un momento così importante della tua vita come l'adolescenza.
Non sei sola! Molte ragazze della tua età si trovano ad affrontare situazioni familiari difficili. È importante che tu sappia che non è colpa tua e che non sei tu a sbagliare.
Cosa puoi fare?
- Parlane con qualcuno di cui ti fidi: un'amica, un insegnante, un parente, uno psicologo. Parlare delle tue emozioni e della situazione che stai vivendo ti aiuterà a sentirti meno sola e a trovare nuove prospettive.
- Cerca un supporto esterno: ci sono molti servizi di ascolto e consulenza per adolescenti (puoi cercare online).
- Metti al primo posto il tuo benessere: prenditi cura di te stessa, dedica tempo alle tue passioni e cerca di mantenere relazioni positive con le persone che ti vogliono bene.
- Non avere paura di chiedere aiuto: non è una debolezza chiedere aiuto, anzi, è un segno di grande forza.
Alcuni suggerimenti più specifici:
- Parla con tua madre: anche se la situazione con tuo padre è difficile, tua madre potrebbe essere una valida alleata. Prova a parlarle apertamente di come ti senti e chiedile il suo sostegno.
- Cerca un lavoro part-time: potrebbe essere un modo per guadagnare qualche soldo e sentirti più indipendente.
- Informati sulle borse di studio: ci sono molte borse di studio disponibili per gli studenti universitari.
Ricorda:
- Non sei sola.
- Hai il diritto di essere felice e di vivere in un ambiente sano.
- Ci sono persone che possono aiutarti.
3 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Bianca,
Quello che potrebbe essere utile per lei fare è lavorare sulle sue emozioni in merito e sull'indagine e la concretizzazione di ciò che in questa situazione rientra nel suo controllo; un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla in questo e a porre luce su quale direzione può e vuole prendere lei.
Resto a disposizione,
Un saluto,
Dott.ssa Federica Favro
3 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao Bianca,
Mi dispiace molto per la dolorosa esperienza familiare che vivi ogni giorno con tuo padre. Dalle tue parole si può cogliere tantissima rabbia ma molto spesso dietro ad una rabbia così forte ci sta anche tantissima sofferenza, dolore che viene però celato.
Ti suggerisco di iniziare un percorso di sostegno psicologico all'interno del quale puoi affrontare la tua sofferenza, il tuo dolore e la rabbia accumulata e che ogni giorno aumenta per via del rapporto difficile con tuo padre. All'interno di un percorso psicologico potrai affrontare tutta la tua sofferenza ed imparare a gestire il rapporto con tuo padre in modo diverso ma soprattutto ritrovare il tuo benessere psicofisico ed emotivo.
Per qualsiasi cosa resto a disposizione, scrivimi senza alcuna esitazione.
Se vorrai iniziare un percorso io sono disponibile in qualsiasi momento tu decida, la prima consulenza è sempre Gratuita ed io lavoro sia modalità online sia modalità classica in studio.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
2 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Bianca,
le tue parole sembrano cariche di emozioni molto forti e mi dispiace che tu ti senta così e ti trovi in una situazione di forte malessere.
Il tema che porti è molto complesso e necessariamente impossibile da comprendere a pieno da un messaggio.
Penso possa essere utile per te rivolgerti ad uno psicologo che può darti il giusto spazio e il tempo necessario per accogliere i tuoi bisogni e le tue sofferenze.
1 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Bianca, capisco quanto questa situazione possa essere frustrante e dolorosa per te. Vivere con un padre che senti distante, disinteressato e poco di supporto, sia emotivamente che economicamente, è pesante, soprattutto in un momento in cui hai bisogno di aiuto per l'università e per costruirti il futuro.
### **Quali sono le tue priorità adesso?**
Dal tuo messaggio emergono due questioni principali:
1. **Il rapporto con tuo padre**, che ti fa soffrire e ti esaspera.
2. **La tua indipendenza economica**, perché sei disoccupata e hai delle spese importanti da sostenere.
### **Cosa puoi fare subito?**
#### **1. Gestire il rapporto con tuo padre**
- **Abbassa le aspettative**: È chiaro che lui non è il padre che vorresti, e probabilmente non cambierà. So che fa male accettarlo, ma più ti aspetti da lui un cambiamento che non arriverà, più resterai delusa e arrabbiata.
- **Evita gli scontri diretti**: Se discutere con lui non porta a nulla e ti fa solo stare peggio, prova a ridurre i confronti. Concentrati su di te e su come uscirne.
- **Difendi tua madre, ma senza farti schiacciare**: Se la tratta male, puoi cercare di starle vicino e incoraggiarla a farsi rispettare, ma senza caricarti tutto sulle spalle.
#### **2. Lavorare sulla tua indipendenza**
- **Cerca un lavoro part-time o online**: Anche se sei all’università, trovare una piccola entrata potrebbe alleggerire il peso economico. Puoi provare con ripetizioni, babysitting, lavori online come data entry, traduzioni, social media management…
- **Borse di studio o aiuti per studenti**: Hai verificato se puoi accedere a qualche sostegno economico per l’università? Potresti provare a informarti.
- **Risparmiare e renderti più autonoma**: Anche pochi soldi messi da parte possono fare la differenza nel lungo termine, per poterti magari un giorno staccare da questa situazione.
### **Hai qualcuno che può supportarti?**
- **Amici, parenti, qualcuno con cui sfogarti e da cui ricevere aiuto?** Parlare con qualcuno che ti capisce può alleviare il peso.
- **Tua madre è disposta ad aiutarti a cambiare qualcosa?** Se anche lei si sente bloccata, potreste almeno supportarvi a vicenda.
So che ti senti allo sfinimento, ma cerca di non perdere di vista l’obiettivo più importante: costruire il tuo futuro in modo da non dipendere più da lui. Non sarà immediato, ma ogni piccolo passo ti avvicinerà alla libertà.
1 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima, posso solo provare a immaginare quello che provi ... dalle tue parole trapela tantissima rabbia che certamente, oltre al rapporto con tuo padre, contribuisce a farti star male. Ti consiglio di rivolgerti a un professionista con il quale costruire uno spazio tutto tuo, dove potrai individuare pensieri ed emozioni che contribuiscono a farti star male. Troverete anche le strategie più adatte per poter affrontare tutto ciò che la vita ti ha imposto e ti impone e inizierai pian piano a guardare al futuro in modo più sereno.
I miei migliori auguri
dott.ssa Miculian
1 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Salve Bianca, accolgo la tua rabbia e la tua frustrazione, sono entrambe più che comprensibili. Nonostante il tuo elenco sia molto diretto, mi lascia sorgere diverse domande: Perché "di nascosto da mamma"? Questo disinteresse nei tuoi confronti c'è sempre stato o sapresti orientarlo nel tempo?
Io credo che abbiate bisogno di un percorso di terapia familiare, al fine di creare quel dialogo che suppongo vi manchi.
Resto a disposizione per altre informazioni.
1 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Bianca, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FD Logiudice
1 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Bianca,
comprendo la sua rabbia e la sua sofferenza e la ringrazio per aver condiviso i suoi pensieri, non è semplice.
Sarebbe importante considerare l'inizio di un percorso di sostegno psicologico che possa aiutarla ad affrontare il tema della relazione con suo padre: non potendo controllare i suoi comportamenti, potrebbe lavorare su come questi impattano e influiscono sulla sua vita. Può inoltre considerare la possibilità di intraprendere un percorso di tipo familiare, laddove tutti i membri della stessa fossero d'accordo.
1 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Mi dispiace molto per la sua situazione.
Per una corretta comprensione, è necessario approfondire la sua situazione
È opportuno iniziare un percorso psicologico familiare che vi possa aiutare comprendere meglio le dinamiche familiari e la vostra situazione per poterla superare.
1 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Bianca,
comprendo la sua rabbia, purtroppo quelle che descrive sembrano dinamiche complesse, radicate nel tempo e andrebbero esplorate all'interno di una terapia, familiare o individuale, per poterle dare un aiuto concreto.
Se sente di essere arrivata al limite probabilmente è arrivato il momento di iniziare un percorso psicologico che la aiuti a mettere dei confini, che le permetta di esplorare il rapporto con i suoi genitori e valutare quali sono le possibili strategie da mettere in atto.
Resto a disposizione,
Dr.ssa Alessia Foronchi
1 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Bianca,
la rabbia che emerge dal tuo messaggio è palpabile e rimanda ad aspettative disattese. Nei legami familiari, soprattutto tra genitori e figli, la rabbia può assumere molte forme: può nascere da incomprensioni, da ferite del passato che continuano a pesare, o dalla difficoltà di trovare un equilibrio tra vicinanza e autonomia.
Più che soffocarla o combatterla o cercare un cambiamento nel comportamento di tuo padre, può essere utile esplorarla: cosa sta cercando di comunicarti questa emozione? Quali aspetti della relazione la fanno emergere più spesso? Comprendere il significato della rabbia può aiutarti a decidere come gestire il rapporto, definendo i confini che senti necessari per il tuo benessere e acquisendo più prospettive di lettura.
Un supporto psicologico potrebbe offrirti uno spazio di riflessione per dare senso a questa dinamica, aiutandoti a trovare modalità più funzionali per affrontarla. Ogni relazione evolve, e avere maggiore consapevolezza delle proprie emozioni può renderne la gestione più equilibrata e meno carica di tensione.
Giada
1 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Bianca,
quello che descrivi è una situazione di profonda frustrazione, rabbia e delusione nei confronti di tuo padre. Non lo senti come una figura di riferimento, ma come un peso, una presenza passiva e distante che non si prende cura né di te né di tua madre. E il fatto che tu viva con lui da 15 anni senza sentire alcun supporto emotivo, economico o relazionale sta evidentemente diventando insostenibile.
Partiamo da te: cosa puoi fare per te stessa?
Se sei arrivata allo sfinimento, vuol dire che questo rapporto ti sta logorando. Non puoi cambiare lui, ma puoi cambiare il modo in cui permetti che la sua presenza impatti sulla tua vita.
1. Indipendenza economica: So che sei disoccupata e che l’università è un impegno grande, ma qualsiasi piccolo lavoro (anche part-time, ripetizioni, lavori online, babysitting, qualsiasi cosa) potrebbe aiutarti ad avere una maggiore libertà e a ridurre la sensazione di dipendenza da lui. Il punto non è solo il denaro, ma sentirti autonoma in qualcosa.
2. Stabilire confini: Non puoi obbligarlo a essere un padre migliore, ma puoi ridurre al minimo il suo impatto sulla tua vita. Questo significa smettere di aspettarti attenzioni o supporto da parte sua e iniziare a costruire la tua rete di supporto altrove, che sia in amicizie, gruppi di studio, o anche attraverso un supporto psicologico se senti che la rabbia sta prendendo il sopravvento.
3. Ragionare su un piano di uscita: Se stare a casa con lui è così pesante, puoi iniziare a pensare a un’uscita strategica. Magari non subito, magari richiederà tempo, ma avere un obiettivo concreto può farti sentire meno intrappolata.
E tua madre?
Vederla trattata come una “schiava”, come dici tu, ti provoca rabbia e impotenza. Ma la domanda è: lei si sente intrappolata quanto te? O ha accettato questa dinamica e non ha intenzione di cambiarla? Perché se tua madre non è pronta a ribellarsi, non puoi essere tu a combattere per lei. Puoi parlarle, puoi chiederle se sente il bisogno di aiuto, ma non puoi trascinarla fuori da questa situazione se lei non è pronta.
Un passo concreto che puoi fare subito
Sei arrabbiata, e ne hai tutto il diritto. Ma la rabbia non deve consumarti, deve diventare benzina per il cambiamento. Oggi stesso, fai una lista di azioni concrete per migliorare la tua indipendenza, anche piccole: cercare un lavoro, trovare risorse gratuite per la tua crescita personale, stabilire nuovi confini con lui. Non perdere energie a combatterlo, usale per costruire un’uscita.
Se vuoi supporto per capire come gestire il tuo futuro senza farti trascinare dal risentimento, io ci sono.
Un abbraccio,
Dott.ssa Barbara Durand
Ricevo a Torino e online
www.basisicure.com
1 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Bianca, grazie del contatto! Percepisco molta rabbia dalle tue parole. Mi dispiace che tu stia affrontando questo momento difficile in famiglia. Purtroppo non c'è una "pillola magica" o meglio una "strategia magica" in questo caso che tu possa usare per modificare questa dinamica. Ma è comunque possibile per voi, come famiglia, iniziare un percorso di terapia familiare, se anche i tuoi genitori sono d'accordo. Forse lo hai già proposto o forse no, quindi io mi sbilancio, ma potrebbe essere intanto un buon punto di confronto per voi. Ti auguro di riuscire a creare una prima buona apertura, dai conflitti può nascere anche un buon momento di confronto.