Rapporto di amicizia post terapia ?
Quanti di voi hanno instaurato una conoscenza un amicizia post terapia con un vostro ex paziente?
Quanti di voi hanno instaurato una conoscenza un amicizia post terapia con un vostro ex paziente?
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Salve Happy
mi è capitato di diventare amica di un paziente dopo circa un anno e mezzo che era stata terminata la psicoterapia avendolo ri-incontrato per caso.
A quel punto, molto chiaramente, e per il totale futuro a venire, non ci sarà più possibilità di prenderlo come paziente.
Questa è la scelta che deve essere chiara per entrabe in una situazione del genere.
Se si è amici prima della terapia, o si diventa amici dopo il termine della terapia, il rapporto terapeutico è precluso o definitivamente chiuso.
Il codice deontologico è chiaro in merito!
Un caro saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci
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Salve Happy. Come affermato dalla collega, uno psicoterapeuta svolge una funzione specifica ed assume un ruolo precipuo dal quale non può e non deve mai prescindere. Concluso il percorso terapeutico, lascerà andare il paziente per la sua strada, in modo autonomo e indipendente.
Mi auguro di essere stata esaustiva.
Dott.ssa Maria Concetta Culcasi
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Buongiorno, una relazione si puo' dire terapeutica finchè rimane tale, finchè i ruoli sono definitivi. Questa affermazione non è tanto per pontificare su ció che è giusto o sbagliato in maniera dogmatica, ma perchè una relazione amicale post terapia potrebbe avere delle conseguenze anche sul percorso precedentemente intrapreso.Rimango a disposizione per un ulteriore confronto.
Dott.ssa Monica Salvadore
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Gentile happy,
credo che non sia possibile e non sia corretta un'amicizia con il proprio terapeuta anche a terapia finita e che non sia deontologicamente corretto per il terapeuta instaurare un rapporto di amicizia con il proprio ex paziente. Non ci possono e non ci devono essere sconfinamenti, confusioni e viscosità. Il terapeuta è e deve rimanere tale, una figura importante, significative e, appunto per tale motivo, non deve entrare e non si deve entrare nello spazio privato.
Cordiali saluti
Anna Ambiveri
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In accordo con la maggior parte dei miei colleghi e con il codice deontologico degli Psicologi, non ritengo possibile che il rapporto con il cliente/paziente si trasformi in una relazione amicale. Salvo rarissimi casi eccezionali, dovuti a particolari motivi, non credo che questo sia utile o funzionale. Come dice un precedente collega: il codice deontologico è molto chiaro a tal proposito ed io ritengo che, a parte il cliente/paziente che può non essere a conoscenza di dinamiche e principi, un vero professionista queste cose le sa!
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Buongiorno la relazione terapeutica è importante che rimanga circoscritta all ambito clinico per poter essere deontologicamente corretta ed efficace. Credo personalmente che sia importante non si trasformi in un altra relazione al termine della terapia, altrimenti si rischierá di inficiare il significato di quanto avvenuto. Rimango a disposizione per un ulteriore confronto.
Dott.ssa Monica Salvadore
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Buongiorno Happy,sinceramente non so se a qualcunodi noi è capitato.. personalmente penso che la relazione terapeutica sia utile finche rimane esclusivamente tale. Non mi è mai capitato, no.
Dott.ssa Moglie Lucia
Psicologa Clinica
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A domanda 'bruciapelo', omologa risposta : "il terapeuta non potrà mai diventare né amico, né papà, né mamma ecc. nel senso comune dei termini, in quanto la sua funzione per essere terapeutica, è quella di rappresentarli nel mondo interiore del paziente con l'obiettivo di aiutarlo a recuperarne un rapporto equilibrato. Raggiunto lo scopo, esce di scena. "Non si costruisce una casa sopra un ponte!!"
Se non è chiaro, se ne può riparlare
Dottssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
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