Rancore verso mia madre
Ho 36 anni e sono molto arrabbiata con mia madre. É vedova da 20 anni, mio padre é morto a soli 45 anni a causa di un infarto. Ha sempre protetto in modo eccessivo mia madre, la quale con la nascita delle due figlie non ha più lavorato. Non le ha permesso di prendere la patente perché tanto la portava lui ovunque. Era un papà dolce ed affettuoso ma solo crescendo ho compreso che ha fatto più del male che del bene a mia madre. Lei é meridionale e vive al nord da quando ha 18 anni, avendo conosciuto mio padre ed essendosi trasferita qui con lui. La famiglia di mio padre é sempre stata contro a questo matrimonio ed ha sempre umiliato mia madre in mille modi nonostante lei facesse la “serva” al loro servizio. Mio padre aveva con la sua famiglia di origine un rapporto molto burrascoso ma nonostante questo é rimasto a vivere con mia madre dapprima in casa con loro e poi dopo la nascita di mia sorella prima e poi la mia, in un appartamento costruito sopra il loro. Il tutto per via della sorella disabile, mia zia. Abbiamo sempre vissuto in promiscuità, assorbendo le negatività del rapporto con la nonna paterna, persona arida ed anaffettiva, verso la quale ho nutrito sempre odio ed insofferenza per il trattamento che riservava a mia madre e che lei subiva passivamente. Morto mio padre e morti i miei nonni, mia zia é rimasta sola e mia madre, nonostante gli screzi del passato ha deciso di prenderla in casa e prendersene cura. Mia zia é una persona acida e dispotica e mia madre la subisce. Io e mia sorella siamo sempre presenti per darle supporto, per portarla in giro, per farle la spesa, per qualunque esigenza sia essa morale o materiale. Io vivo nell’appartamento che era dei miei genitori con mio marito e mia figlia. Il mio problema é che sento che la mia rabbia si sta canalizzando verso mia madre. La sua debolezza mi urta.
La incolpo mentalmente di non essere stata in grado di scegliere per se stessa e di aver riversato le sue mancate decisioni su noi figlie che ora viviamo legate al peso di saperla dipendente da una persona non autosufficiente, ed allo stesso tempo di dover programmare tutto in funzione di questa situazione. Io avrei voluto trasferirmi all’estero e non ho “potuto”. Non so più come gestire i miei sentimenti che stanno sfociando in rabbia palese e risposte secche e scocciate verso mia madre.