Buongiorno, vorrei un aiuto da voi su una faccenda abbastanza delicata..chiedo a voi perché non sapendo come comportarmi non voglio rischiare di fargli del male. Il problema è questo, il mio ragazzo ultimamente crede di essere depresso perché è sempre giù di morale anche se ride e scherza. Io non so come comportarmi in questo caso perché non vorrei che qualcosa detta per incoraggiarlo possa avere l'effetto opposto e quindi danneggiare ancora di più questo suo stato di sofferenza. Lui è stato sempre un ragazzo molto allegro e socievole, sempre col sorriso sulle labbra, da quando lavora con sua zia (almeno questa è una mia ipotesi) però è sempre giù di morale e spento. Oggi mi ha mandato un messaggio con scritto "stammi addosso, perché ultimamente mi sento depresso"..io questo messaggio l'ho preso come una richiesta di aiuto e perciò ho scritto a voi, per avere un consulto più professionale. Io non credo che lui sia depresso ma semplicemente che si butti subito giù per piccoleZze e io voglio aiutarlo a superare questo periodo perché non riesco a vederlo in questo stato, cioè non è il ragazzo allegro e spensierato che ho conosciuto 4 anni fa... ma come posso aiutarlo senza fargli del male? Avete qualche consiglio? Grazie..
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15 OTT 2017
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Ciao Chiara, dalla lettera emerge un atteggiamento sensibile, attento e protettivo verso il tuo ragazzo. Tuttavia vivere accanto ad una persona con il tono dell'umore basso è faticoso, per questo è importante che tu sia protettiva anche nei tuoi confronti. In Analisi Transazionale, il mio orientamento teorico, si individuano tre ruoli che inconsapevolmente può capitare di agire, caratterizzati da una svalutazione: il Salvatore, la Vittima e il Persecutore. (Si scrivono con la maiuscola per differenziarli dall'uso del linguaggio comune). Il Salvatore è colui che offre aiuto anche non richiesto e quando risponde ai bisogni altrui non considera se il suo intervento sia veramente necessario. Svaluta le risorse dell'altro.
La Vittima svaluta le proprie capacità nel risolvere i problemi. Il Persecutore svaluta l'operato altrui.
In questo caso diventi Salvatrice se accetti la sua richiesta eccessiva: "Stammi addosso" equivale a "Fai tu per me!". Così lui si percepisce una Vittima. Ben presto può verificarsi lo scambio dei ruoli dove tu diventi Vittima. È facile che possa sentirti esausta per le sue lamentele ed impotente per i tuoi sforzi vani. Il tuo ragazzo passa nel Persecutore quando può arrivare a dirti:" Non mi hai saputo aiutare, non hai fatto abbastanza per me!". Inoltre averti "addosso", può fargli provare un peso di cui prima o poi vorrà alleggerirsi.
Diversamente puoi accogliere il suo bisogno di aiuto senza far la Salvatrice, affiancandolo nel mettere in discussione la richiesta spropositata che ti ha posto. Tu ipotizzi che il suo disagio sia legato al lavoro dalla zia, lui invece quale idea si è fatto? In che modo pensa di risolvere la sua situazione, oltre a chiedere la tua vicinanza? Come mai in questo momento non riesce ad usare le proprie risorse? È un ragazzo allegro e scherzoso.
Se lo aiuti a sviluppare queste riflessioni, è possibile che maturi spontaneamente la motivazione a iniziare un percorso psicologico attraverso il quale possa mettersi in ascolto di sé.
Auguri!
Dott.ssa Tiziana Rotundo
16 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Chiara,
Sicuramente Le fa onore la premura e la cura che ha nei confronti del suo compagno.
Sembrerebbe anche molto saggio da parte sua non intervenire troppo con consigli personali per risolvere le sue difficoltà.
Certo in effetti non è facile individuare se si tratta di una problematica di tipo depressivo, se una questione caratteriale o ancora una difficoltà transitoria. È adeguato che l'entità del problema la possa comprendere uno specialista con una diagnosi e pensando ad un piano terapeutico.
A fronte di tutto questo, le consiglierei di richiedere un consulto da un professionista.
Cordiali Saluti,
Dottoressa D'Apolito Giusi
Psicologa - Psicoterapeuta
Sedi di lavoro:
Roma
Manfredonia
San Giovanni Rotondo
15 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Chiara,
come lei ha già ben intuito, quella del suo ragazzo è probabilmente una richiesta d'aiuto; è possibile che in questo momento della sua vita si senta in difficoltà e non sappia come venirne fuori. E' molto utile che lei gli stia accanto..cerchi di parlare con lui e di farsi spiegare come si sente, cosa lo fa stare male, a cosa pensa..
tuttavia se dovesse accorgersi di non riuscire in alcun modo ad aiutarlo potrebbe proporgli di accompagnarlo ad un appuntamento con un professionista...per fargli sentire la sua presenza.
Dott.ssa Caterina Occhipinti
Psicologa - Marsala
13 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Chiara,
è importante dare valore alle parole delle persone che amiamo e a quello che ci muovono dentro.
Dalle sue parole sembre che ci sia una sua difficoltà ad accogliere pienamente il malessere espresso dal suo ragazzo, forse per ciò che le provoca la parola "depressione". Ascoltarsi, capire e condividere sono azioni significative che permettono di guardare le proprie paure e di trasformarle. Il suo ragazzo le chiede di "stargli addosso"; sente di riuscirci o questo le crea malessere? Che senzazioni prova nel vederlo "depresso"? E' importante che lei possa comprendere cosa può dare e come può stargli vicino e, se sente che il suo aiuto non è sufficiente, puo sostenerlo nel cercare l'aiuto di un professionista. Lo/la psicologo/a lavora con le persone che stanno vivendo momenti di difficoltà nella propria vita e non necessariamente questo significa che queste soffrono di disturbi mentali.
13 OTT 2017
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Gentile Chiara,
comprendo la sua preoccupazione, è una grande dispiacere è fonte di sentimenti di impotenza vedere le persone che ci stanno vicino soffrire e non sapere cosa fare.
Aiutare può significare semplicemente ascoltare, esserci, ma anche accompagnerei la persona verso un aiuto esterno alla coppia.
È probabile che il cambiamento di umore abbia a che vedere con il nuovo lavoro vista la coincidenza che lei nota, forse legato al significato che lui gli da oppure a qualche limite personale che è emerso nello svolgimento o qualcos’altro,
Cordiali saluti.
12 OTT 2017
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Cara Chiara,
può aiutare il tuo ragazzo sia sapere che gli stai accanto e sei disponibile ad aiutarlo e ad ascoltarlo/sostenerlo, ma anche essere te per prima tranquilla e fiduciosa che ci sia una soluzione, e quindi influenzare te e lui in positivo, e non farvi trascinare in basso da questo momento di abbattimento; in questo modo, così si creeranno le condizioni per far emergere eventuali problemi e trovare così insieme una soluzione pratica ad essi.
12 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao Chiara, stagli vicino il più possibile, rassicuralo e dagli fiducia. Forse lavorare con la zia non lo fa sentire sicuro e autonomo, forse la sua identità è in crisi e ha bisogno di conferme. Non temere di fargli male, dare sicurezza e aiuto quando ci viene chiesto può solo aiutare sempre. È una tua insicurezza, sii ferma e affettuosa .questo gli farà bene.A disposizione. Dott Giulia Piana Milano
12 OTT 2017
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Gentile Chiara,
è' probabile che il tuo ragazzo con quel messaggio volesse solo chiederti di stargli più vicino in un momento difficile senza che tu debba dire o fare chissà che cosa.
La tua ipotesi andrebbe però indagata e se davvero il fatto di lavorare con questa zia lo deprime o gli crea problemi si dovrebbero approfondire i motivi di questa cosa e le possibili soluzioni.
A tale scopo sarebbe preferibile che tu gli consigliassi di prendere direttamente un appuntamento con uno psicoterapeuta per una consulenza dal vivo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).