Buongiorno, questa per me è la prima volta che parlo di ciò che mi è successo in assoluto, forse anche la prima che lo racconto a me stessa... vorrei chiedere un parere poiché mi trovo in una situazione di indecisione... nell' età compresa tra i 5 e 7 anni più o meno, non ricordo con precisione, ho subito violenze sessuali da parte di mio zio acquisito, non l' atto sensuale in se, mi è stato fatto un rapporto orale se cosi si può dire.. all' epoca non dissi niente a nessuno e non so nemmeno io il perché.. probabilmente non sapevo se era una cosa giusta o sbagliata e nel dubbio me ne sono stata zitta... con il passare degli anni ho praticamente rimosso la cosa, nel senso che non ci pensavo minimamente durante le mie giornate, quasi come se non fosse accaduto.. 7 anni fa mi sono fidanzata con il mio attuale compagno, e di conseguenza sono diventata sessualmente attiva ma non ho riscontrato alcun tipo di problema sotto il lato sessuale ( specifico ciò perché durante il primo periodo quel' episodio mi era riaffiorato alla mente perché avevo paura potesse avere delle conseguenze sulla mia relazione).. dopodiché tutto come prima..come se non fosse successo niente. Fino a 3 anni fa, quanto ho perso mio zio (non quello che mi ha violentata) che viveva in una situazione abbastanza complicata.. la sua morte mi ha fatto riflettere molto aspetti della vita e da quel giorno la violenza che ho subito è un pensiero ricorrente, quotidiano.. forse sto capendo che alcuni miei atteggiamenti che mi limitano che ho sempre pensato facessero parte del mio carattere in realtà sono delle conseguenze.. Il punto è che è da quel momento che io sento proprio il desiderio di voler raccontare questa cosa a il mio ragazzo perché per prima cosa è l' unica persona con cui sento che ho voglia di raccontarmi e perché mi fido ciecamente di lui e vorrei fargli conoscere anche questa mia cosa.. Mi sento frenata però perché ho paura di dargli un peso troppo grande per lui, e poi essendo molto protettivo nei miei confronti ho paura che possa andare a raccontare questa cosa ai miei, lo so che lo farebbe per aiutarmi ma io non voglio.. Vi ringrazio anche solo per aver letto la mia storia Grazie e Saluti.
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15 LUG 2017
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Gentile Giulia,
non è molto chiaro se si è trattato di un singolo episodio di abuso.
In ogni caso, a mio avviso, se questo ricordo si sta trasformando in un pensiero intrusivo ed ossessivo, più che parlarne al suo compagno, può essere utile parlarne in psicoterapia per elaborare il vecchio trauma e liberarsi dalle ansie correlate.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
16 LUG 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Giulia.....non tutto quello che accade nell'infanzia ha riflessi nella vita adulta, ma in genere solo le esperienze che all'epoca sono state vissute con paura,tristezza, vergogna,colpa o altre emozioni negative.
Inoltre, inutile andare a frugare nel passato, oltre che per curiosita', se nella propria vita attuale si vive serenamente.
Anche se fosse, contrariamente a quanto si sosteneva sino a decenni fa, e' dimostrato che scoprire quello che accadde nell'infanzia non risolve i problemi attuali, anche se correlati.
In conclusione, se vuoi rivelare gli abusi subiti nell'infanzia al tuo partner, possono solo avere la valenza di dimostrargli la tua sincerita', sperando che non abbia preconcetti culturali in merito.
16 LUG 2017
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Gentile Giulia,
succede molto spesso quello che sta accadendo a lei. I ricordi di esperienze passate vengono messi "in cantina" dalla nostra mente per proteggerci. Poi possono riaffiorare come lei stessa dice in concomitanza ad altre esperienze attuali. Se ha fuducia nel suo ragazzo e lui le vuole bene, credo sia disponibile ad accogliere questo vissuto certamente. La paura che i suoi genitori sappiano è un problema secondario. È suo zio che é il problema, non lei! Penso le sua utile parlarne con un collega. Un caro augurio
14 LUG 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Giulia,
se la relazione con il suo ragazzo è basata sulla fiducia e rispetto reciproco, può sfogarsi raccontando quanto le è accaduto. Le consiglio comunque di parlarne anche con uno psicologo, in modo che possa elaborare la violenza subita, evitando che nuovi lutti o situazioni a rischio, possano ridestare nuovamente il dolore.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga
14 LUG 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Giulia,
Da quello che scrive il bisogno di raccontare quello che è accaduto sta finalmente trovando strada dentro di lei. Condividere la violenza subita con qualcuno che sente protettivo e capace di accoglierla è una fase fondamentale per elaborare l'accaduto e "lasciarlo andare" nella sua mente.
È normale che si sia riattivato a seguito di un lutto e parlarne apertamente con il suo compagno la aiuterà certamente.
Se il pensiero e misericordia restano intrusivo, potrà in ogni caso lavorarci in modo più mirato. Le consiglio nel caso di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che pratichi il metodo EMDR.
Disponibile per qualunque dubbio o curiosità,
Le auguro una buona giornata.