Quel che ho immaginato sulla morte della mia psicologa. Cosa ne pensate?
Cari psicologi,
Salve e premetto che sono di nuovo io, la stessa Rachele, la stessa ragazza che ha 25 anni. Quella ragazza che aveva postato la domanda precedente.
Cari psicologi, c'ê una cosa che vorrei che leggeste: si tratta di una scena che mi sono immaginata riguardo alla prossima morte della mia psicologa, quella morte di cui vi ho parlato nella domanda precedente e che, più la (mi riferisco alla sua futura morte) penso, più mi fa turbare molto.
Che cosa ne pensate?
Sapete, mi sono immaginata questa scena se in caso la mia cara psicologa dovesse morire ed io ne sarei traumatizzata.
Luogo: Ospedale
Anno: 2017
Nella mia immaginazione mi ritroverò infatti all'ospedale dove la mia carissima psicologa verrà riLe verrà diagnosticato un infarto al cuore. La stessa morte che aveva colpita l’altra persona che, per me, era una persona importante l’anno scorso.
Mi ritroverò davanti ad una porta. Vedrò alcune infermiere che mi bloccheranno l’entrata verso la stanza dove riposerà la mia psicologa.
Infermiera A: Non puoi passare.
Io (evitando il suo sguardo): Fammi passare. Ho detto lasciami passare, per favore? Sono la sua paziente e lei è la mia psicologa.
Infermiera B: Lasciala passare. Ha detto che è la sua paziente.
L’Infermiera B mi prenderà per il braccio e mi dirà:
Infermiera B: Comunque non vivrà a lungo. Sta per morire.
Entreró e vedrò la mia psicologa risvegliarsi e mi saluterà con molta benevolenza.
M: Oh, mia cara Rachele!
Mi avvicinerò al suo capezzale e prenderò la sua mano e la guarderò. Le bacerò sulla sua fronte.
Io: Non voglio che tu muoia!
Lei si siederà con la schiena sul schienale del letto e mi guarderà mentre le volterò le spalle.
M: Mia cara Rachele, so che la mia morte ti traumatizzerà allo stesso modo che ti ha traumatizzato quella del tuo prete.
Io: Sono io quella che deve morire, non tu M! Lo voglio perchè desidero raggiungerlo!
Io mi avvicinerò a lei, le prenderò di nuovo la sua mano e le dirò:
Io: Non mi lasciare M...! Non mi lasciare M...! Non lo far... e! Non lo... fare... perchè tu sei... quell’amica... che ho cercato per tutto questo tempo! M, non mi lasciare... per favore!
Dopo di che mi distenderò sul suo letto vicino a lei e l’abbraccerò con grande affetto, mentre lei mi accarezzerà i miei capelli.
Io: L’ho detto perchè non ne posso più di restare in questo mondo crudele ed insensibile. E adesso che tu stai morendo, sentiró di nuovo quella martellata sopra la mia testa. La stessa brutta sensazione che avevo avuto con la morte del mio prete. Lo dico perchè non voglio perdere un’altra persona cara
M: Rachele, non ti lascerò per nulla al mondo! Rachele, so che hai avuto una vita difficile, ma io voglio che tu sia integra e coraggiosa, le stesse virtù che hai adoperato quando ti avevo conosciuta!
Io: E che... anche... cioè... adesso che... morirai... sentirò... che anche... mi lascerai con un grande terrore... la paura di morire...! Ed io non lo tollero... non lo tollero... non lo tollero...! Perchè le persone spariscono? Perchè spariamo? Non me la sento di... morire, io!
M: Rachele, prima o poi dovrai lasciare anche tu questo mondo... per raggiungerci... Prima o poi, anche tu ci raggiungerai... per stare insieme!
E mentre pronuncerà quella frase, io stringerò i miei occhi per evitare che scenderanno le lacrime.
Io (alzando la testa e con gli occhi pieni di lacrime): Io... non voglio... morire... M! Ho... paura... di farlo...! È... troppo... per me! E sai perchè? Perchè... lui (il prete)... con la sua morte... mi ha lasciato questo segno... che per me è difficile da cancellare... ovvere il terrore di morire...! E se dovessi morire... non saprei riconoscervi... riconoscere le vostre anime...!
Io: M, mi prometteresti due cose?
M: Certo.
Io: Mi prometteresti di entrare nei miei sogni, di vegliare su di me, di stare per sempre nei miei ricordi... e, soprattutto, nel mio cuore?
M: Certo, Rachele. Io sarò sempre nei tuoi pensieri fino a quando dovrai morire anche tu.
Io: E mi prometteresti di farlo insieme al prete?
M: Certo. E tu mi prometteresti una cosa?
Io: Che cosa?
M: La paura di morire. Voglio che sorpassi questa paura, me lo prometteresti, mia piccola amica e grande scrittrice? La mia Sofia Loren, che quando indossi quegli occhiali da sole, assomiglia all’attrice italiana.
Io (tra pianto e singhiozzi) Certo.
La notte seguente deciderò di rimanere a dormire da lei. Mi siederò sul bordo del letto e mi girerò verso di lei e le dirò:
Io: M, ti voglio bene! Ma c’è una cosa che non lo sai: sei stata come una madre per me, come una seconda madre.
M: Oh, Rachele! E tu per me sei stata come una figlia!
Io: Non voglio perderti, M! Perchè adesso che sta per accadere, sentirò di stare e di rimanere in lungo labirinto da cui non c’è l’uscita.
E mentre dirò quella frase, mi accorgerò che M avrà chiuso gli occhi per poi dormire beata. Io lo avrò intuito che quello non sarà un riposa, bensì sarà un riposo dal quale non ci si sveglierà mai!
Che cosa ve ne pensate? Vorrei qualche consiglio, per favore.
Saluti.
Rachele
P.S. Ho scritto (II parte) in questa sezione perchè non avevo numeri sufficienti per scriverlo nella prima casella. M è un nome fittizio, mi raccomando!