Buongiorno. Ho 28 anni e da qualche mese io ed il mio compagno di 46 anni stiamo pensando di avere un bambino. Premetto che tra noi non ci sono rapporti fisici da molto tempo. Però abbiamo intrapreso un percorso terapeutico per capire l'origine di questo(suo) blocco. Sabato scorso abbiamo avuto un rapporto completo e non nascondo che mi son sentita finalmente positiva verso il futuro della nostra coppia. Domenica ci abbiamo riprovato ma, forse per stress, non è riuscito a mantenere l'erezione. Da lì mi ha detto che non prova nessuno stimolo fisico. Sostiene da sempre che il problema non sono io. Si è deciso a fare ulteriori accertamenti medici. Ma son sicura non si tratti di quello, ma bensì di un problema psicologico. Ciononostante, dopo la sua affermazione, ho visto tutti i miei progetti e i passi in avanti sfumare. Sono arrabbiata con lui, ma anche con me stessa per aver desiderato così tanto qualcosa che, viste le premesse, non era fattibile avere. Non so più se sia giusto restare con lui. Ci tengo molto, ma ho paura che rinunciando a così tanto, viveremmo una vita fatta di risentimento e di rabbia. Forse dovrei adattarmi..forse questi pensieri sono sintomo di scarso amore. Sono molto confusa e sofferente. Mi sento in colpa per questo però d'altro canto provo una forte delusione. Credo che arrivati a questo punto la situazione di blocco sessuale non si risolva più. Lui invece affronta in problema con spirito positivo e intende risolverlo. Ma se non accadesse? Io non voglio illudermi per poi restarci nuovamente male. Sono una codarda? Si dovrebbe stare insieme a prescindere dai progetti? Mi sento ad un bivio..mi sta crollando tutto addosso. Avrei forse dovuto aspettarmelo dato che ho scelto un partner più grande di me?
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31 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Miriam
io non penso che la sua frustrazione e senso di impotenza generate da questa situazione siano una mancanza di amore verso il suo partner, penso piuttosto che si tratti di uno "sguardo realistico" sulla situazione.
Insieme a lui e insieme al vostro terapeuta credo che la questione vada approfondita e che lei comprenda a fondo cosa significhi vivere con un partner che difficilmente sarà totalmente appagante sotto l'aspetto sessuale (e teniamo presente che il sesso non è solo solo sesso ma un "essere insieme significativo" e qualora venga a mancare si indeboliranno anche comprensione, attaccamento e complicità e queste non sono cose da poco in una coppia che funziona davvero).
Io penso che fare un figlio ora, significherebbe "mettere il carro avanti ai buoi" infatti prima dovrebbe venire il fare l'amore, e l'affiatamento fisico è uno dei fondamenti di una coppia, e poi un figlio.
A mio parere sarebbe molto segno di responsabilità che lei verificasse seriamente se potrà continuare questa relazione col suo uomo prima di fare un figlio che potrebbe diventare il punto di confluenza di alte aspettative di soddisfazione e compensazione di frustrazioni (emotivamente non è certo il contesto ideale per fare un figlio).
Mi scusi la franchezza del mio dire ma mi sembrano questioni molto importanti.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.
29 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Miriam,
è un problema che va visto sia dal medico che dallo psicologo. Avete intrapreso un percorso per capire e combattere eventuali problemi psicologici e avete ottenuto un risultato. Potrebbe aspettare per vedere se ci sono ulteriori miglioramenti.
Cosa inoltre tale percorso psicologico ha evidenziato?
Considerato un risultato positivo le consiglierei di continuare il percorso intrapreso e, se i risultati fossero nel tempo insufficienti di cambiare approccio psicoterapeutico. La strategica Breve ad es. vanta buoni risultati in questo campo.
Cordiali saluti
24 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Miriam,
lei non dice da quanto tempo sta insieme al suo compagno e questo può essere un dato importante. Mancano anche altre notizie riguardanti il suo compagno come ad es. se è già stato sposato o se ha avuto figli da altre donne.
L'aver scelto un partner abbastanza più grande di età non è comunque un fatto insignificante ed è possibile ipotizzare un blocco psicologico del suo compagno inerente proprio ad una indesiderata paternità in antitesi col suo (di lei) desiderio di maternità.
Se ho ben compreso, avete già iniziato una psicoterapia di coppia per cui è ovvio che dovete affidarvi al vostro terapista per essere accompagnati e illuminati sullo sviluppo della vostra relazione.
Qualora lei, comunque, nel tempo non si sentisse a suo agio in questo percorso e la sua situazione personale di difficoltà e sofferenza non trovasse giovamento nella terapia di coppia, potrà optare per una psicoterapia individuale con altro terapeuta.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo,psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
23 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Miriam,
è comprensibile la tua confusione ma perché pensi che il problema del tuo compagno sia insormontabile?
Le difficoltà nell'area sessuale sono più frequenti di quello che credi e in genere con una terapia le cose si risolvono.
Il tuo compagno sta affrontando il problema, si è messo in discussione andando da un terapeuta, non molto tempo fa siete riusciti anche ad avere un rapporto completo ed appagante per te...ma a te sembra non basti.
Un percorso terapeutico non ha effetti immediati, ma la situazione può sbloccarsi velocemente e sembra che qualche frutto lo abbia già dato.
Sembra però che ci sia qualcosa che blocca anche te.
La terapia è di coppia o va solo il tuo compagno? Nel secondo caso potresti pensare ad un percorso anche per te, per chiarirti le idee.
A disposizione.
UN caro saluto
Dott.ssa Fornari Daniela
22 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Miriam, credo che tutte queste siano buone domande da affrontare in sede di terapia di coppia altrimenti correte il rischio di creare un nuovo blocco ad una cosa intrapresa per sbloccarvi. Se ha intrapreso un percorso da qualche parte la porterà, sono certa che troverà le sue risposte. Credo molto nella terapia di coppia in particolare quella di approccio dinamico o analitico transazionale.
