Buongiorno,
sono una ragazza, ho 25 anni e ho dei blocchi importanti con i ragazzi. Il tatto mi spaventa, mi dà proprio fastidio (anche se in fondo lo desidero) e ho avuto molti "attacchi d'ansia" (qualche anno fa mi succedeva ogni mattina, eppure stavo con il ragazzo che amavo...). Sembrerebbe che "non sono pronta", ma non mi sembra normale vista la mia età.
Penso che ci sia un legame con il rapporto che ho avuto (e non ho più attualmente) con mio padre, rapporto che è stato molto dannoso per me. Era un manipolatore, ricordo che quando era adolescente mi lanciava qualche "occhiata", aveva un "rapporto molto speciale" con altre donne che non erano mia madre, qualche volta gironzolava per casa nudo. Non ricordo nulla prima dei 9 anni, infatti ho pochissimi ricordi.
Quindi mi piacerebbe sapere: in quali casi una persona può avere "blocchi" di questo genere? La relazione con mio padre può essere una spiegazione? Non sono sicura di essere stata molto chiara, spero comunque di ricevere qualche indizio.
Spero davvero di avere qualche risposta che mi aiuti, buona giornata a tutti.
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5 NOV 2020
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Cara Lauri sembra che associ il rapporto con i ragazzi al rapporto disfunzionale che ha avuto con il Suo papà. Questo può essere legato al fatto che non abbia elaborato i Suoi vissuti rispetto alla figura paterna e che quindi li ripropone inconsapevolmente, o quasi, perché mi sembra in realtà molto lucida rispetto alla Sua situazione, sugli altri uomini che frequenta. Andrebbero indagate anche altre aree per avere una idea precisa di ciò che accade dentro Lei. Ma, ad ogni modo, si dia la possibilità di lavorare su se stessa per elaborare quanto accaduto in passato, e con le giuste risorse viversi appieno le relazioni odierne, con serenità e armonia.
Le auguro buona fortuna e tranquillità.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.
6 NOV 2020
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Lauri,
il suo disagio in teoria può essere correlato ad uno stile educativo disfunzionale ricevuto e/o a passate esperienze di contatto traumatiche che lei non cita e di cui non ha memoria.
E' ovvio che questa è solo una ipotesi ed il tutto va esplorato e approfondito in un accurato percorso di psicoterapia che le dia la possibilità di elaborare e gestire la sua attuale difficoltà.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chiirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
6 NOV 2020
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Lauri, l'ipotesi che descrivi relativa alla figura di tuo padre potrebbe essere una parte della spiegazione delle tue difficoltà. Certamente questa prima consapevolezza potrebbe essere il punto di partenza per un lavoro su te stessa che esplori quindi le tue relazioni familiari e i modelli di riferimento rappresentati dai tuoi genitori quindi anche il loro modo di stare in coppia. A partire da ciò potrai pian piano prendere consapevolezza di queste influenze dentro di te e invertire la rotta! Nel tempo potrai liberarti di questi blocchi e vivere le tue relazioni con più fiducia.
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Dott.Valeria Mavilia
6 NOV 2020
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Salve, per comprendere le cause della Sua difficoltà è necessario declinarLe nella Sua storia affettiva: vanno individuati tutti i contesti in cui questi "blocchi" accadono e vanno significati entro quelle situazioni. DarLe spiegazioni preconfezionate sarebbe poco utile per Lei perchè direbbero di una situazione astratta e non di Lei nello specifico. Sembra chiaro che l'Alterità La metta in scacco in qualche modo, e c'è da partire da lì. Contatti un terapeuta: più che di un indizio, può aver bisogno di un percorso. Cordialità, DP