Può una madre competere con i figli?
Sono una ragazza di 22 anni e, come tante delle persone che si rivolgono a voi, sto vivendo una situazione problematica.
Mio padre, è andato via di casa quando avevo 12 anni perché si è innamorato di un'altra donna, con cui si è sposato ed ha avuto una bambina.
I miei fratelli, più grandi di me, hanno deciso di trasferirsi e vivere la loro vita lontano dai problemi famigliari, mentre io non posso ancora permettermi di farlo perché la mia condizione di studentessa universitaria non mi permette di trovare un lavoro stabile.
Vivo con mia madre, che lavora come donna delle pulizie.
In questo momento ho bisogno di un aiuto, che mia madre si rifiuta di darmi: devo sottopormi ad un'operazione necessaria alla mia salute (non si tratta di certo di chirurgia estetica ovviamente), che purtroppo ha un costo per me troppo salato: 3000 euro non finanziabili.
Nonostante mia madre sappia da parecchi anni di questa operazione (avrei dovuto farla a 18 anni e lei ne è a conoscenza da quando ne avevo 14), continua a rimandare e a disinteressarsi della mia situazione.
Ne ho parlato con mio padre, che continua a nascondersi dietro alle difficoltà economiche della sua azienda, liquidandomi con un "appena posso vediamo".
Ho chiesto a mia madre di dividere almeno la somma a metà, ma tutto quello che ha fatto è stato rinfacciarmi di quando ai suoi tempi nessuno la aiutava ed ogni giorno mi accusa di non capire le difficoltà della vita.
Io invece credo di capire molto bene: alla mia età vivo di rinunce, passo da un lavoro all'altro pensando a mettere i soldi da parte, ho scelto di studiare all'università con tutti i sacrifici e le spese che comporta, pagandomi tutto da sola (escludendo qualche aiuto datomi sempre e solo da mio padre) e cercando di chiedere sempre il minimo.
Ho tante passioni che coltivo con enormi sforzi: suono in un complesso musicale ed ho acquistato da sola la strumentazione, oltre a pagarmi le lezioni di musica e le prove; amo la fotografia, con cui mi piacerebbe lavorare e per cui ho scelto di investire quasi 700 euro per comprare la mia prima macchina fotografica semi-professionale, senza chiedere neanche un euro ai miei genitori.
E' vero che non si tratta di beni necessari, ma sono convinta che fruttino di più di una seduta dall'estetista o di un paio di scarpe costose: con la band infatti organizzo delle serate nei locali che mi permettono di guadagnare, mentre con le mie foto partecipo a molti concorsi che, oltre ad arricchire il mio curriculum, mi danno la possibilità di vincere premi in denaro.
Sono una ragazza ambiziosa, ma con i piedi ben piantati a terra: non mi faccio illusioni e mi rendo conto di tutti i problemi che ci sono.
Eppure continuo a subire le accuse di mia madre, che mi dipinge come un'egoista che pensa solo a sognare, dicendomi addirittura che non era necessario che mi iscrivessi all'università (pubblica, ci tengo a sottolineare), dato che non posso permettermelo.
Tutto questo non mi sembra normale.
Vedo tanti genitori che seguono i figli e li appoggiano nelle loro scelte, alcuni anche in maniera maniacale, finendo per crescere dei bamboccioni viziati.
Non è certo quello a cui ambisco, ma mi sento poco considerata e compresa, per nulla valorizzata.
Mia madre ha spesso atteggiamenti infantili e di competizione; inoltre ha la cattiva abitudine di seminare zizzania tra me e i miei fratelli, quasi come se provasse gusto nel farci discutere, e lo trovo assolutamente innaturale.
Non è presente e non mi ha mai seguita nelle mie cose, nei miei percorsi.
Una volta avevo un concerto in un bar, dove lei era già presente, e pochi minuti prima che iniziassi a suonare se n'é andata senza neanche salutare.
Questo è solo uno dei tanti atteggiamenti insoliti e per me incomprensibili.
In più, mi tratta come una coinquilina, stando bene attenta a separare le sue cose dalle mie, e sempre più spesso sono costretta a comprarmi da mangiare da sola, ovviamente a mie spese.
Tutto questo mi logora, non riesco ad essere tranquilla.
Vorrei che mia madre, che mi vive ogni giorno, apprezzasse la mia voglia di fare e di costruirmi un futuro, in un momento in cui troppi ragazzi si nascondono dietro la scusa dello studio o della crisi per non fare nulla e campare sulle spalle dei genitori.
Mi piacerebbe ascoltare un vostro parere per capire come comportarmi con i miei genitori, troppo presi dai loro problemi per pensare a quelli dei figli.
Firmato, M.C.