Problemi sessuali: anorgasmia
Salve,
premetto che raramente nella mia vita mi sono sentita pienamente integrata e in relazione con gli altri, fin dall'infanzia ero una bambina diversa dagli altri, intelligente ma persa nel suo vasto immaginario soggettivo, come incapace di ascoltare la realtà, vivevo in un mondo altro.
Il problema che voglio sottoporvi ha avuto inizio l'estate tra i miei 15 e 16 anni: sola in casa, iniziai a masturbarmi guardando video porno su internet per ore, e provavo intensi e normali orgasmi. Vivevo in uno stato di trance e non riuscivo a smettere.
Forse il peggio è stato dopo: nel settembre mi sono messa con un ragazzo ed ero felice, pensavo che quel periodo brutto fosse finito.
Fin qui col ragazzo fisicamente tutto a posto, avevo ancora eccitazione e lubrificazione.
Preoccupata comunque per il tunnel in cui ero stata, a dicembre feci delle ricerche e scoprii che in un forum quella brutta sindrome era chiamata "pornodipendenza", e che avevo fatto bene a preoccuparmi perchè è una vera e propria droga, e lessi testimonianze di persone che non ne erano mai uscite.
Presa dallo shock e sentendo la monotonia della relazione (mi entusiasmo molto all'inizio di qualcosa, per le novità, ma dopo tendo verso un appiattimento, a una messa in discussione del qualcosa e a una rottura, questo in tutte le cose), ricominciai a vedere i video, ma mi sentii molto in colpa col mio ragazzo per quel "tradimento", ma soprattutto con me stessa perchè mi ero promessa che, una volta avuto un ragazzo in carne e ossa, non l'avrei più
fatto.
Forse già in quel febbraio il mio piacere nella masturbazione era diminuito, mentre durante la dipendenza inconsapevole mi eccitavo e provavo orgasmi.
Da qui, l'anorgasmia e la mancanza di eccitazione.
Mi chiedo tuttora se questa mia anorgasmia derivi dalla dipendenza in sé o dal senso di colpa dopo averne capita la gravità e l'entità (anche perchè in quel periodo mi sentivo una vera e propria "malata di mente").
Dopo un anno e passa lascio il ragazzo in questione e inizio un percorso psicologico durato meno di un anno: progressivamente inizio a eliminare il senso di colpa, ma l'anorgasmia rimane.
Nel frattempo decido di mettere in pratica i miei pensieri sessuali andando con partner occasionali, amici (con grande senso di colpa dopo), ragazzi che volevo si impegnassero con me per sentirmi amata ma che poi ero io a lasciare perchè non li amavo.
Ora eccomi qui, il mio corpo sembra morto, non provo più alcun orgasmo nemmeno con la masturbazione da tutti questi anni. Anche le sensazioni con i partner non erano granché, ma ricordo che col primo ragazzo (sopraggiunto tra l'estate della dipendenza e il dicembre della consapevolezza di essa) i primi mesi ero in grado di eccitarmi ugualmente, pur senza aver avuto ancora rapporti.
Ho indagato anche sul calo di desiderio e anorgasmia legati all'utilizzo della pillola anticoncezionale (che iniziai dal maggio di quell'anno).
Eccomi qui, e non so se il mio problema è psicologico o fisico.
Ho dovuto interrompere il lavoro psicologico perchè sono diventata un'universitaria fuori sede.
I miei hanno detto che il fatto di stare fuorisede avrebbe sostituito uno psicologo perchè sarei cresciuta, ma non credo sia così.
Sento questo problema. Ho ventun anni e vorrei vivere la mia sessualità provando piacere, ma non mi riesce nemmeno nelle relazioni stabili e nemmeno da sola.
Non vorrei aver perso una parte importante dei piaceri della vita, nonostante mia madre mi dica che è un elemento secondario.
Sono addirittura convinta di aver posto fine a tre relazioni (di cui una col primo ragazzo) a causa di questa frustrazione e depressione che mi causa apatia.
Da molti anni non rido più.