Problemi relazionali e disturbi d'ansia
Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni e scrivo perché ho necessità di trovare un* psicoterapeuta che mi aiuti. Probabilmente questo messaggio sarà chilometrico ma cercherò di essere comunque concisa: il mio problema è essenzialmente di tipo relazionale: fin da piccola ho avuto problemi a relazionarmi con gli altri coetanei per via della mia profonda timidezza. Per buona parte della materna e per tutte le scuole elementari ho sofferto di mutismo selettivo (che non mi è stato mai diagnosticato da alcun specialista ma che ho scoperto in autonomia solo pochi anni fa). Per questo motivo mi sono rivolta ad un logopedista che mi ha seguito per gli ultimi due anni delle elementari, ma non vedendo risultati ho convenuto assieme a lui di abbandonare la terapia. Alle medie ho gradualmente superato il mutismo, riuscendo lentamente ad aprirmi con un ristretto gruppo di ragazze della mia classe. In questo periodo ho però iniziato a subire del bullismo sistematico (spesso molto pesante) da parte sia di alcuni ragazzi della mia classe ma anche da parte di quelle stesse ragazze che io consideravo amiche. Tutto questo ha naturalmente minato alla mia autostima e mi ha portato a chiudermi ancora di più in me stessa; e ho cominciato a sviluppare sintomi di forte ansia ogni volta che dovevo partecipare ad eventi "sociali", a partire dalle semplici interrogazioni di fronte all'intera classe. A partire dal liceo (scelsi il Classico) ho iniziato a prendere sempre più consapevolezza del problema: ho cercato di superare la mia timidezza autonomamente, riuscendo a stringere amicizia con una manciata di ragazze, con le quali ho anche iniziato a vedermi al di fuori della scuola; ma nonostante io mi sforzassi di mantenere i rapporti a poco a poco queste hanno iniziato ad escludermi dal loro gruppo, arrivando addirittura ad ignorarmi in classe e al di fuori di essa. Il profondo senso di solitudine e la scarsa autostima hanno iniziato a minare anche il mio rendimento scolastico; cosa che mi ha portata più volte a pensare di sospendere gli studi. A ridosso dell'Esame di Stato tutte queste problematiche hanno raggiunto il culmine: non riuscendo più a studiare in maniera adeguata ho inziato ad essere sempre più assente da scuola, e ho cominciato a "somatizzare" la forte preoccupazione per la maturità imminente: lo stress accumulato mi procurava emicrania e nausea quasi quotidianamente, spesso confondevo il sonno con la veglia perché per finire di studiare rimanevo sveglia per tutta la notte. Sono riuscita a superare lo scoglio della maturità nonostante tutto e nonostante alcuni professori che volevano che io abbandonassi gli studi; ma ora che ho iniziato l'università le mie difficoltà rimangono. Non riesco - e non sono mai riuscita - ad instaurare un rapporto di sincera amicizia e fiducia con nessuno dei miei compagni, e il senso di solitudine è diventato insopportabile. Nelle mie giornate non faccio altro che rimanere in casa a studiare, e nonostante io inviti continuamente le persone a frequentarci, ricevo e ho sempre ricevuto per lo più rifiuti. Non è più una situazione sostenibile. Mi scuso nuovamente per la lunghezza del messaggio, spero che qualcuno mi possa aiutare, avrei bisogno di un ragguaglio riguardo il tipo di terapia più adatta alle mie problematiche. Vi ringrazio anticipatamente per aver letto sin qui.