Problemi relazionali e disturbi d'ansia

Inviata da Minerva · 14 lug 2020

Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni e scrivo perché ho necessità di trovare un* psicoterapeuta che mi aiuti. Probabilmente questo messaggio sarà chilometrico ma cercherò di essere comunque concisa: il mio problema è essenzialmente di tipo relazionale: fin da piccola ho avuto problemi a relazionarmi con gli altri coetanei per via della mia profonda timidezza. Per buona parte della materna e per tutte le scuole elementari ho sofferto di mutismo selettivo (che non mi è stato mai diagnosticato da alcun specialista ma che ho scoperto in autonomia solo pochi anni fa). Per questo motivo mi sono rivolta ad un logopedista che mi ha seguito per gli ultimi due anni delle elementari, ma non vedendo risultati ho convenuto assieme a lui di abbandonare la terapia. Alle medie ho gradualmente superato il mutismo, riuscendo lentamente ad aprirmi con un ristretto gruppo di ragazze della mia classe. In questo periodo ho però iniziato a subire del bullismo sistematico (spesso molto pesante) da parte sia di alcuni ragazzi della mia classe ma anche da parte di quelle stesse ragazze che io consideravo amiche. Tutto questo ha naturalmente minato alla mia autostima e mi ha portato a chiudermi ancora di più in me stessa; e ho cominciato a sviluppare sintomi di forte ansia ogni volta che dovevo partecipare ad eventi "sociali", a partire dalle semplici interrogazioni di fronte all'intera classe. A partire dal liceo (scelsi il Classico) ho iniziato a prendere sempre più consapevolezza del problema: ho cercato di superare la mia timidezza autonomamente, riuscendo a stringere amicizia con una manciata di ragazze, con le quali ho anche iniziato a vedermi al di fuori della scuola; ma nonostante io mi sforzassi di mantenere i rapporti a poco a poco queste hanno iniziato ad escludermi dal loro gruppo, arrivando addirittura ad ignorarmi in classe e al di fuori di essa. Il profondo senso di solitudine e la scarsa autostima hanno iniziato a minare anche il mio rendimento scolastico; cosa che mi ha portata più volte a pensare di sospendere gli studi. A ridosso dell'Esame di Stato tutte queste problematiche hanno raggiunto il culmine: non riuscendo più a studiare in maniera adeguata ho inziato ad essere sempre più assente da scuola, e ho cominciato a "somatizzare" la forte preoccupazione per la maturità imminente: lo stress accumulato mi procurava emicrania e nausea quasi quotidianamente, spesso confondevo il sonno con la veglia perché per finire di studiare rimanevo sveglia per tutta la notte. Sono riuscita a superare lo scoglio della maturità nonostante tutto e nonostante alcuni professori che volevano che io abbandonassi gli studi; ma ora che ho iniziato l'università le mie difficoltà rimangono. Non riesco - e non sono mai riuscita - ad instaurare un rapporto di sincera amicizia e fiducia con nessuno dei miei compagni, e il senso di solitudine è diventato insopportabile. Nelle mie giornate non faccio altro che rimanere in casa a studiare, e nonostante io inviti continuamente le persone a frequentarci, ricevo e ho sempre ricevuto per lo più rifiuti. Non è più una situazione sostenibile. Mi scuso nuovamente per la lunghezza del messaggio, spero che qualcuno mi possa aiutare, avrei bisogno di un ragguaglio riguardo il tipo di terapia più adatta alle mie problematiche. Vi ringrazio anticipatamente per aver letto sin qui.

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Miglior risposta 19 LUG 2020

Cara Minerva,
parli delle difficoltà relazionali e dell'ansia con le sue varie manifestazioni, psicologiche e fisiche, che sono presenti nella tua vita da molto tempo. È comprensibile la ripercussione sulla tua autostima e anche il peggioramento dell'ansia nei momenti di stress (eventi sociali, il bullismo, la frustrazione nelle relazioni).
Scrivi che nonostante tutto sei riuscita a diplomarti e anche a iniziare l'università, congratulazioni! Sei stata anche brava a riconoscere il problema, ad aver provato a risolverlo impiegando molte energie (e da quello che scrivi almeno qualche volta ha funzionato) e a riconoscere il bisogno di essere aiutata.
Sono d'accordo che diversi approcci possono portare degli ottimi risultati ma che ancora più importante è la relazione terapeutica nella quale tu possa sentirti ascoltata, compresa e dalla quale tu possa imparare a riconoscere il tuo valore personale. Dico sempre ai miei pazienti di non avere paura di valutare questo aspetto, che è importante sentirsi a proprio agio, che può succedere di non trovare subito il terapeuta "giusto". Oltre a questo ci sono i metodi caratteristici di ogni approccio e di ogni terapeuta. Provo a farti qualche esempio; per la gestione dell'ansia lo psicologo potrebbe spiegarti come funziona e perché non se ne va, partendo dalle situazioni che ti sono capitate, ragionare insieme sulle tue reazioni di fronte alle difficoltà, cercare delle alternative più funzionali, metterle in pratica. Potrebbe insegnarti delle tecniche di rilassamento e altre strategie per gestire l'ansia. Per quanto riguarda l'autostima si potrebbe vedere insieme di quali componenti è fatta, scoprire quali ambiti della tua vita riguarda, non è detto che sia presente dappertutto. Si ragiona assieme sui tuoi punti di forza, che sicuramente hai.
Prenditi il tempo che ti serve per fare le tue valutazioni. Ti auguro di trovare la persona che fa per te e di iniziare un percorso che ti aiuti a stare meglio.
Un caro saluto
Dott.ssa Katarina Faggionato

Dr.ssa Katarina Faggionato Psicologo a Vicenza

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14 LUG 2020

Gentile Minerva,
riesco a percepire l'insopportabile senso di solitudine. Le difficoltà relazionali che ti accompagnano sin dai primi anni di scolarizzazione hanno qualche ragione di esistere. Io personalmente adopero un approccio congitivo comportamentale per quanto riguarda il presente, la gestione delle emozioni e l'acquisizione di abilità sociali. Invece per quanto riguarda le difficoltà relazionali, l'esclusione, il rifiuto e la solitudine integro con un approccio più basato sulla relazione con il terapeuta e sulla presa di consapevolezza di sé, dei propri schemi e dell'origine degli stessi, che si chiama schema therapy.
Per ulteriori chiarimenti puoi contattarmi,
cari saluti,
Dott.Ssa Gilda Chiaromonte.

Dott.ssa Chiaromonte Gilda Psicologo a Sannicandro di Bari

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14 LUG 2020

Buongiorno Minerva. Dal suo racconto mi arriva un forte senso di solitudine, ma anche una grande forza nel voler sconfiggere la sua timidezza e la voglia di lavorare su di sè.
Quello che mi sento di dirle è che tutte le terapie sono efficaci in sè e per sè (anche se forse per la problematica che descrive le consiglierei un approccio più relazionale/umanistico) , ma è il terapeuta a fare la differenza: le suggerirei di trovare una persona con cui si possa sentire accolta e compresa.

Le auguro di trovare ciò di cui ha bisogno e le faccio un grande in bocca al lupo

Dott.ssa Alice Maffeo

Dott.ssa Alice Maffeo Psicologo a Vigevano

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