Problemi relazionali e attacchi di panico

Inviata da Giorgia Tomasell · 30 nov -1 Psicoterapia

Ciao a tutti,
Io vivo in una situazione di disagio nell'appartamento in cui abito, perché sono separata in casa con il mio ragazzo. Purtroppo sono stata stupida e sono stata illusa a pensare che era cambiato e che potevamo creare un futuro insieme. Noi ci siamo conosciuti e avevano intrapreso una relazione non seria all'inizio, ma con il tempo il rapporto sembrava essersi intensificato. Dopo un po' decidiamo di non vederci più anche perché io mi trasferivo in un'altra città per motivi di lavoro. Nonostante ciò, sentivo la sua mancanza e decisi di intraprendere il sacrificio di continuare a conoscerci e di fare all'inizio 5 ore di viaggio 2 volte al mese per andarlo a trovare. Lui all'inizio mi diceva che non poteva venire a trovarmi perché lavorava tutti i giorni e io stupida gli sono venuta incontro. Praticamente dopo 9 ore di lavoro, 2 venerdì consecutivi prendevo il bus e dopo 5 ore ero da lui. Arrivavo verso l'una di notte e lui non mi prendeva nemmeno alla fermata del bus. Tra me e me dicevo "sarà stanco da lavoro, lo capisco". Passano i mesi e spesso diventava burbero con me, mi rispondeva male perché era arrabbiato di stare in quella città e che voleva partire per l'Australia. Io non l'ho mai fermato. Se voleva partire, lo poteva fare. Basta che era felice. Invece poi non partí e mi trattava sempre peggio. C'erano dei momenti in cui era normale ma poi appena sbagliava qualcosa nei miei confronti, mi diceva spesso "io non voglio stare qui, non voglio creare relazioni e voglio andarmene". Il mio cuore si spezzava e iniziavo ad avere il petto pesante. Io per fargli pesare di meno la vita, lo aiutavo a pulire la sua casa e a fare un po di spesa. Per questo lui era felice ma poi ritornava a random nervoso. La situazione continua così per un anno, fino a quando dice di amarmi e che capisce che io non posso stare senza si lui. Purtroppo questo suo comportamento altalenante continuava però, e quando io ero a lavoro mi chiudevo in bagno perché mi erano venhti gli attacchi d'ansia, piangevo, ero stressata e pensavo che la vita fosse difficile per me. A lavoro avevo i miei problemi: vedevo colleghe licenziarsi, un ambiente ostile e il capo che urlava. Fui licenziata successivamente solo perché dovevo operarmi per una cisti e il datore di lavoro non accettava che io mancassi da lavoro. Alla fine persi il lavoro, avevo una relazione strana e io mi arrampicavo a quei piccoli momenti di serenità. Mi venne difficile alzarmi dal letto tutte le mattine ma lui non era molto presente nell'aiutarmi, fino a quando mi sono arrabbiata e gliel'ho fatto capire. Iniziai a cercare altro lavoro ma non riuscivo a trovarlo subito e nel frattempo feci un corso di lingua per migliorare le mie competenze. Pagavo molto di affitto e decidemmo che, dopo che io avessi finito il corso di lingua, mi sarei trasferita da lui per avere meno problemi. Invece i problemi sono aumentati, perché una volta gli parlai di un signore che mi parlava sempre mentre ero a lezione di salsa e bachata e improvvisamente il mio ragazzo si è arrabbiato perché io cercavo sempre di non creare situazioni di disagio nella scuola di danza e cercavo sempre di mantenere buoni rapporti con tutti, parlando con tutti e quando necessario evitarli, ma sempre non in modo burbero, ma con gentilezza. Comunque il mio ragazzo iniziò a guardarmi male, anche perché poi hp scoperto che non mi guardava male solo per questo fatto ma anche perche "sbattebo gli sportelli della cucina". Io non ci feci caso, forse perchè sono siciliana e li chiudo con forza. Nonostante ciò, io mi sentivo a disagio a casa sua ed ero stanca e stressata. Alzai la voce perché sapevo che non potebo piu vivere in quella maniera e lui mi rsipondeva sempre piu male. Gli desi uno schiaffo perché mi diceva sempre "a te non ti interessa della nostra relazione, a te non interessa". Mi arrabbiai tanto perché ho fatto tanti sacrifici per andare da lui, nonoatante fossi stanca ed ero l'unica della relazione a mantenerci uniti e lui se ne esce con questa frase. Addirittura prenotammo un viaggio a Venezia anche per festeggiare la laurea di una mia amica. Purtroppo io non partii più, mentre lui andò da solo. Sapete perché vi dico che sono stupida? Perché poi lo perdonai e mi sono rimessa insieme. Ma la situazione non migliorò. Io avevo tanta rabbia dentro e lui mi rispondeva sempre male. Nei momenti in cui non ce la facevo più, gli davo uno schiaffo e lui ricambiava. Gli dicevo di andare dallo psicologo ma lui lo ha reputato inutile. Adesso conviviamo separati in casa, perché lui non ha piu voglia di parlarmi e io nel frattempo sto cercando ancora lavoro. Viviamo in una casa piccola e nonostante ciò io sto sempre in disparte, in silenzio e faccio le faccende di casa. Una volta voleva buttarmi fuori e mi lasciò per 5 minuti in strada a piangere. Io in casi di necessità ho una famiglia che mi sostiene ma cerco di cavarmela da sola e di non chiedere niente a nessuno anche perché non voglio che mi vedano così. Sono così giovane e stupida, ho studiato tanto, ho raggiinto dei successi e adesso ho rovinato la mia vita per un ragazzo e mi sento umiliata.

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