Problemi di indecisione sul futuro.
Sono una ragazza di quasi 24 anni e ho bisogno di un consiglio, un'indicazione chiara, sincera e definitiva perché questa mia confusione e indecisione mi sta facendo stare molto male psicologicamente e fisicamente. Non so che scelte prendere nella mia vita e non riesco a terminare niente mollo qualsiasi cosa e questo sta facendo perdere tempo e soldi a me e ai miei genitori che nonostante tutto sono ancora speranzosi che possa riuscire a combinare qualcosa e vorrei tanto farlo anche io ma non so cosa fare e non so cosa mi blocca. Cerco di spiegare quello che sono state le vicende che mi hanno portato a sentire questo turbamento sperando di non risultare troppo prolissa. Nella mia vita non sono mai stata una studentessa modello e non ho mai avuto un gran voglia di studiare, c'erano alcune cose che mi appassionavano ma quando il lavoro richiedeva maggior sforzo e impegno mi tiravo indietro, spesso andavo impreparata all'interrogazione e altrettanto spesso prendevo voti bassissimi, nonostante i miei genitori mi iscrivessero a diversi dopo scuola; alle scuole superiori mi iscrissero forzatamente al liceo classico, a distanza di un mese avendo visto gli stessi risultati di sempre mi trasferirono al liceo artistico dove andare avanti non richiedeva molto sforzo così riuscii a diplomarmi senza bocciature. Finita la scuola l'unica cosa che mi venne in mente spontaneamente era studiare antropologia avendo da sempre avuto la passione per le culture diverse in particolare quelle orientali ma la mia insicurezza mi portò a pensare che non fossi in grado e che non avessi delle basi classiche per poter intraprendere quelli studi, così dal momento che stava iniziando ad emergere un interesse per la lingua araba decisi che sarebbe stato meglio per il mio futuro studiare lingue condizionata anche da letture su internet riguardo al mestiere dell'antropologo e delle poche offerte di lavoro che ci sono per chi studia materie umanistiche; decisi senza informarmi bene sulle varie facoltà che esistono di lingue di prendere lingue orientali in un'università pubblica e mi trasferì in un'altra regione, a distanza di due mesi vidi già le prime difficoltà, le materie erano tante e molto difficili, diedi solo due esami che non riuscì nemmeno a passare per scarsità di impegno e demoralizzazione, così decisi di lasciare e pensai che sarebbe stato meglio fare un percorso di lingue più incentrato sulla lingua e più pratico; Mi iscrissi in un'università privata di mediazione linguistica notai che anche lí emergevano molto le mie lacune ma nonostante tutto essendo privata gli esami si passavano con più facilità, altri esami come quelli di arabo andavano bene, ottenendo anche buoni risultati ma ciò che mi fece abbandonare anche quella volta oltre alle mie difficoltà evidenti rispetto anche al resto dei miei colleghi, l'ambiente era molto ostile competitivo e sia da parte di colleghi e professori notavo un comportamento diverso nei miei confronti mi sentivo emarginata e discriminata e la rabbia mi fece pensare che avrei ottenuto una laurea soltanto con i miei soldi. L'idea dell'antropologia era sempre rimasta, mi iscrissi di nuovo nella stessa università pubblica prendendo antropologia e ricomincia il primo anno per la terza volta, lì le cose non cambiarono affatto anzi peggiorarono, iniziai a frequentare tutte le lezioni solo del primo semestre riuscì anche dopo tre anni a farmi degli amici, essendomi sentita parecchio sola in una grande città e con amicizie occasionali andate in fumo per incomprensioni o perse per i vari trasferimenti, notai ancora di avere delle difficoltà sul piano dell'organizzazione e non riuscii a dare ne a tentare nessun esame in due anni mentendo ai miei genitori dicendogli di averli passati e continuando a farlo quando in realtà mi trovo sempre al primo anno quando dovrei essere al terzo senza aver fatto nessun esame ma solo una certificazione linguistica passata grazie a una certificazione già in possesso con una vacanza studio all'estero. A contribuire il mio blocco è stato un senso di profonda solitudine un isolamento volontario che mi ha portato ad abbandonare le mie amicizie per vergogna di non aver passato gli esami e una relazione turbolenta dove una dipendenza emotiva mi portava a voler passare tutto il mio tempo con quella persona senza avere degli spazi per me stessa e distraendomi continuamente dallo studio pur avendo sempre dei buoni propositi sul ricominciare e riprendermi ma senza successo. Inizia ad avere delle crisi già avute in precedenza con la mia relazione e una forte depressione e quest'anno dopo questi episodi mi sono rivolta a degli specialisti che mi hanno diagnosticato un disturbo borderlaine di personalità dove tra i vari disturbi ci sono delle difficoltà nella pianificazione e una tendenza a non portare avanti i propri obiettivi e ho letto anche di ritardo mentale e deficit cognitivi ma non mi sono informata bene. Al momento mi sto facendo seguire da una psicoterapeuta specializzata in questo disturbo e da uno psichiatra per le crisi che mi portano ad avere malessere fisico e ideazione suicide con la quale abbiamo fatto un piano di studio e abbiamo affrontato il discorso su questo problema ma lei pensa che sia il caso di procedere con calma e con calma devo rendermi conto da sola e provando almeno a dare un esame e vedere se quello che sto facendo mi piace e ho intenzione di continuare ma ho bisogno di saperlo subito e sento il bisogno di volere un altro parere, perché la questione è molto importante non voglio perdere ancora anni della mia vita anche perché sto mentendo a me stessa e a tutti i miei credono che sto andando avanti senza problemi anche se si stanno accorgendo che sto andando molto a rilento e spesso mi dicono di valutare se è il caso di trovare un lavoro piuttosto che studiare e questo l'ho pensato anche io ma detto sinceramente non mi ci vedo e non so cosa potrei fare e ho paura un domani di pentirmene allo stesso tempo ho l'ansia di ricominciare perché ho paura che sia troppo tardi e l'ansia di avere tante cose da fare non mi fa iniziare a volte penso se è un blocco altre volte penso se è perché lo studio non fa per me ma mi sto imponendo di farlo. Adesso penso che vorrei rifare mediazione linguistica in una privata essendo che dovrebbe essere più semplice e fin ora solo in quel contesto ho avuto dei risultati ma non ho il coraggio di dirlo ai miei non so se sarà dinuovo la scelta sbagliata ricominciare per la 4 volta da capo oltre la scarsa credibilità che potrei avere con le persone anche nel futuro con tutti questi cambiamenti senza nessun risultato. Ho bisogno di aiuto spero che qualcuno possa avere la pazienza di leggere tutto per potermi aiutare, vi ringrazio.