problemi di feci

Inviata da cindy · 14 mag 2013 Psicologia infantile

Buongiorno, il mio secondogenito, di 14 anni, è un ragazzino brillante ma che sin da piccolo ha avuto un cattivo rapporto con le sue feci (a dire il vero, anche con la pipì, visto che si è bagnato fino a 10 anni). Quotidianamente sporca le sue mutande, talvolta appena un pò, spesso in misura consistente, emanando comunque sempre un cattivo odore intorno a sè. Qualche amico se n'è accorto e glielo ha rinfacciato alla prima utile occasione (lui nega ma io sono venuta a saperlo). Premesso che viviamo una situazione familiare serena e priva di conflitti e che lui ed il fratello maggiore sono molto legati, abbiamo provato ad affrontare il problema dapprima sotto il profilo clinico (ma non sono emerse patologie) e poi abbiamo provato a prenotare una psicologa ma lui si è sempre categoricamente rifiutato sostenendo che "può controllare" (e a comprova è riuscito a farlo per due settimane di seguito, ma non di più) e che il fatto è dovuto alla sua non volontà di interrompere quello che sta facendo quando ha lo stimolo (lo trovo pazzesco). Quando poi torna dal calcio spesso ... devo buttare le mutande. Desidero aiutarlo in maniera definitiva, fra qualche mese andrà al liceo e si troverà in difficoltà, già ora la sua vita viene ad essere limitata in casi di viaggi, gite o viaggio studio. Esiste uno specialista di questo problema? Sono di Bari, dove potrei portarlo? Grazie!

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Miglior risposta 14 MAG 2013

Cara cindy,
l'adolescenza è già di per sé un periodo di cambiamenti e di difficoltà...può capitare che un 14enne (e non solo) non abbia voglia di andare dallo psicologo perché preferisce impiegare il suo tempo in altro modo o perché intraprendere questo percorso è dispendioso a vari livelli. Credo possa essere d'aiuto andare da uno psicologo formato con la tecnica EMDR. Si informi rispetto a questo...e le indicherei di andarci voi genitori inizialmente.

Cordiali saluti.

Dr. Antonio Cisternino

Anonimo-128762 Psicologo a Torino

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18 MAR 2015

ho lo stesso problema se qualcuno mi può aiutare ne sarei molto molto grato la mia pura è che qualcuno si accorga e sappiamo tutti qunto possano essere cattivi i compagni e potrebbero essere presi di mira dai bulli

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28 GEN 2014

Salve Sig.ra Cindy
anche io ho un figlio che lo stesso problema, il mio ha 8 anni,
e anche lui la trattiene perchè non vuole interromper videogiochi o altre attività. Volevo sapere se lei ha risolto il problema?

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15 MAG 2013

Gentile sig.ra Cindy,

credo sarebbe opportuno, indipendentemente dalle motivazioni che spingono suo figlio a portare avanti questo comportamento, lavorare sulla motivazione ad intraprendere un percorso terapeutico. La motivazione rappresenta un fattore protettivo che fa ben sperare per la riuscita di un percorso psicoterapeutico. Un trattamento cognitivo-comportamentale potrebbe permettere a suo figlio di migliorare la gestione di tutti quelli elementi che di fatto ne mantengono il comportamento.

Sperando di esserle stato d'aiuto, le porgo cordiali saluti

Dott. Domenico Navarra

Dott. Domenico Navarra Psicologo a Bari

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15 MAG 2013

Buongiorno Cindy, il comportamento che lei descrive solitamente caratterizza i bambini di un'età inferiore a quella di suo figlio. Visto che è riuscito per 2 settimane a controllare il disagio è indice che non è un disturbo organico e che probabilmente nasconde un disagio legato alla crescita e nello specifico all'adolescenza. Potrebbero risultare utili dei colloqui familiari per inquadrare il disagio in ottica relazionale. Provi a contattare un terapeuta della sua zona che possa orientarvi sui meccanismi sottostanti il disagio e possa fornirvi degli strumenti utili per poterlo superare. Cordiali saluti.
Dott.ssa Lorico Psicologa Psicoterapeuta Piacenza

Dott.ssa Concetta Lorico Esposto Psicologo a Piacenza

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15 MAG 2013

Gentile Cindy,
la consulenza con una psicologa sarebbe la soluzione migliore, ma certo se il ragazzo si rifiuta di andare sarebbe infruttuoso insistere.
Può intraprendere una psicoterapia indiretta, che coinvolge direttamente voi genitori e vi fornisca le strategie per contenere la problematica del ragazzo. In merito può rivolgersi ad uno psicoterapeuta strategico della sua zona.
Cordialmente
dott.ssa Cristina Mencacci

Dott.ssa Cristina Mencacci - Psicologa - formata in Terapie Brevi Psicologo a Perugia

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15 MAG 2013

Gentile Cindy credo che si tratti di un atteggiamento, legato sia al piacere che la defecazione produce nel suo stimolo iniziale, sia nel rimanere in "fasce", educare il bambino a farla nel vasino implica la presa di coscienza che non si è liberi di farla ovunque quando ci scappa! Se questo non è avvenuto ripartirei da qui. Il fatto che abbia controllato per due settimane, lo legga al positivo, è indice che questo è possibile. Dovrà fare ancora un po la mamma, sarà sufficiente che si rivolga lei ad uno psicoterapeuta per essere orientata su cosa fare. Inizi con il fargli lavare e stirare le sue mutande, cambierà la percezione di come le usa.
Cordiali saluti
Dr. Cristian Sardelli

Cristian Sardelli Psicologo a Firenze

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15 MAG 2013

Buongiorno Cindy,
da quello che lei scrive sembrerebbe che suo figlio anche quando era piccolo, e non solo adesso in adolescenza, abbia trovato come modo per esprimere la sua disobbedienza quello di opporsi alle regole del controllo di "cacca e pipì". Probabilmente lui ha sempre vissuto con fastidio l'imposizione di regole e divieti, per cui anche andare dallo psicologo gli sembra un ordine dei genitori e lo rifiuta a suo modo, cioé dicendo che non ne ha bisogno e che si può controllare da solo. Credo che sia opportuno che voi genitori troviate un modo per relazionarvi con lui diversamente. Provate a chiedere una consultazione psicologica che possa sostenere voi genitori nel difficile compito di capire qual é la strada più idonea per aiutare vostro figlio.
Dott.ssa Luisa De Mari psicologa e psicoterapeuta

Dott.ssa Luisa De Mari Psicologo a Torino

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15 MAG 2013

Buongiorno, credo che suo figlio, per ragioni che sarebbe opportuno indagare, possa trarre un qualche personale vantaggio dal suo comportamento. Nonostante la sua reticenza (forse anche perchè non desidera un cambiamento) nei confronti di uno psicologo, ritengo che si debba prendere in mano la situazione rivolgendovi in primis voi genitori ad un esperto in problematiche adolescenziali. Sarà poi lui/lei a suggerirvi l'atteggiamento più opportuno da adottare nei riguardi della situazione. Cordiali saluti. Dott.ssa Orlandini

Dott.ssa Sabina Orlandini Psicologo a Torino

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