Salve, ho 20 anni e sono al secondo anno del corso di laurea in medicina e chirurgia. Ho problemi con lo studio, cosa che non pensavo mi sarebbe mai successa.
Al liceo sono sempre andata benissimo, tanto da uscire con quasi il massimo (96), studiare non era assolutamente un problema e i risultati si vedevano. Dopo la maturità ho fatto il test di medicina e lo ho passato al primo colpo, e ciò mi ha reso ancora più motivata.
Una volta iniziato il corso di laurea però.. ma cosa mi è successo? Primo esame: bocciata all'orale dopo aver passato lo scritto, riprovato la seconda volta accetto un voto basso per togliermelo. Gli altri esami procedono, non senza difficoltà, riesco a finire il primo anno a luglio con una media del 25 circa (nemmeno altissima, soprattutto in base alle mie ore di studio).
Ora sono al secondo anno e non riesco a dare Anatomia. Non la ho data a nessun appello nella sessione invernale perché insicura e convinta di non aver fatto abbastanza, nonostante io la abbia presa in mano la prima volta ben 6 mesi fa e abbia sempre studiato tutti i giorni. Veramente la so molto poco, sono convinta di non aver fatto abbastanza, soprattutto come organizzazione.
Non sono solita programmare lo studio nel dettaglio (lo faccio ma a grandi linee, la mia logica è studiare tot ore al giorno e faccio quello che riesco.. sbaglio?), inoltre man mano che studiavo dimenticavo le cose precedenti.. Ripassavo ma non c'era tempo di riprendere sempre tutto..
Ora temo di essere entrata in un blocco psicologico.. Questi ultimi giorni sono improduttivi, apro il libro e mi viene da piangere "non ce la farò mai" e frasi simili, mi viene l'ansia e finisco sempre per chiuderlo, quel libro. Sono molto demoralizzata e non so come uscirne.. Ma cosa non va in me?
Come si studia all'università in modo da non dimenticare puntualmente sempre tutto?
Io voglio fare medicina, lo desidero da quando ero piccola.. e allora perché tutte queste difficoltà?
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3 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Ele,
come tu stessa scrivi stai per la prima volta incontrando difficoltà nello studio e questa cosa oltre a sorprenderti pare ti abbia generato ansia e insicurezza. Come tu per prima riferisci forse è proprio il metodo che utilizzi, funzionale alle superiori, che oggi non ti permette di raggiungere i risultati desiderati nonostante l'impegno profuso.
Prova a confrontarti con un tutor universitario o con alcuni tuoi compagni di corso e vedrai che riuscirai a trovare il metodo migliore per affrontare i diversi esami.
Tutti incontrano nel proprio percorso formativo delle fasi critiche o degli esami particolarmente "indigesti" ma vedrai che con le tue risorse e il desiderio che hai di diventare medico riuscirai a superare queste difficoltà.
Un caro saluto
Dott.ssa Barbara Testa
18 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Grazie mille a tutti per la risposta.
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Grazie per la tua valutazione!
3 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Ele,
Innanzitutto mi sento di tranquillizzarti su questo cambiamento inaspettato nel rendimento scolastico: spesso la quantità di studio dalle scuole superiori all'università è molto differente (in particolare per facoltà impegnative come medicina )e quindi anche il metodo di studio dovrebbe essere modificato .
Quindi credo che questo fattore unito alla tua voglia di fare sempre il massimo e di porti obiettivi sempre molto ambiziosi potrebbe aver credo questo "blocco ".
Quando si tende a voler raggiungere sempre il massimo, anche in contesto nuovi e di cui infondo non abbiamo molte esperienza e quindi le strategie adeguate x affrontarli, si può creare questo clima di stress per cui il solo impegnarsi nell'attività designata genera ansia, non permettendoci di portarla a termine in modo soddisfacente e, a volte, addirittura impedendoci di affrontarla (trasformandosi quasi in una fobia).
In questo caso bisognerebbe sicuramente lavorare un pó sul tuo "perfezionismo clinico" (il porto standard a volte eccessivi per il contesto e il voler ottenere sempre il massimo colpevolizzandoti molto quando ciò non accade) e sulla sua conseguenza (la tua fobia dello studio che a poco a poco si sta instaurando in quanto per te ormai studiare significa affrontare una situazione difficile e ansiogena).
A questo aggiungo una nota: l'ansia eccessiva interferisce negativamente coi processi mnemonici perciò è abbastanza normale che, se ormai il tuo clima di studio sia un clima di tensione, tu accia fatica a immagazzinare informazioni.
Per questo ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo o psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Spero di esserti stata d'aiuto.
Dott.ssa Debandi Valentina
3 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Elena
io credo che tutta questa situazione che si è creata sia dovuta a insicurezza e ad un'ansia aggiuntiva che, a seguito del primo problema, si è poi consolidata.
Mi spiego: tu sei arrivata dalle superiori all'università supersicura; nessun dubbio ti sfiorava.
Al primo esame non è andato tutto liscio come eri abituata che succedesse da sempre, e di lì è iniziata l'insicurezza che si rafforza con questo circolo vizioso e pure evitando gli esami.
Sinceramente non credo che sia un problema di metodo di studio; credo invece che tu debba recuperare la calma mentale e la concentrazione.
Si avverte davvero tanta tensione dalla tua lettera e quello che hai perso è il sentirti un tutt'uno con lo studio.
Manca ora quella "naturalità" che ti faceva sentire lo studio in modo scorrevole e bello, gratificante.
Ora stai vivendo la paura e l'ansia blocca la tua mente.
A mio parere l'aiuto di uno psicoterapeuta potrebbe farti tornare serena e riprendere lo studio in modo scorrevole.
Ho notato spesso che problemi come il tuo capitano a persone molto brave (una forma di ansia da prestazione), mentre per altri sono proprio i metodi studio ad essere carenti.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna
3 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Ele,
credo sia impossibile darle una risposta,soprattutto senza sapere altre cose di lei, della sua motivazione, dei suoi desideri e bisogni, delle aspettative familiari ecc.
Inoltre potrebbe essere in gioco anche un errato metodo di studio, sentimenti di solitudine, insomma molte variabili che necessitano di un'analisi più approfondita da compiere con uno psicologo psicoterapeuta di persona.
La invito perciò a consultarlo, è possibile che l'università stessa le dia questa opportunità, altrimenti può rivolgersi anche al SSN
2 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Ele, penso che chiunque ha fatto l'università si rivede nelle tue parole. Lo studio universitario è infatti più uno studio di metodo che mnemonico. Ti consiglio di fare un esame di coscienza, verificare se fare il medico è quello che vuoi, dopodichè capire il modo più idoneo di prepararti gli esami, magari sentendo il parere di una persona che può chiarirti le idee (un coach, un tutor) quindi, con calma riprendere il cammino verso la laurea. In bocca al lupo
2 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Ele,
se questa scelta universitaria corrisponde a ciò che vuoi fare allora non scoraggiarti. Forse la cosa peggiore che si può fare quando ci si trova in difficoltà è "perseverare" nelle proprie abitudini. Infatti, tu stessa mi sembri dubitare del tuo metodo di studi, che probabilmente al liceo, funzionava bene ma ora non ti ripaga degli sforzi. Allora parti da lì, magari facendoti consigliare da un tutor universitario e concordando con lui un monitoraggio dei progressi nella preparazione di un esame, o aderendo ad un gruppo di studio (se non c'è puoi proporlo tu a qualche compagno di corso). Esistono vari metodi per memorizzare e nel caso di anatomia studiare utilizzando le tavole aiuta a ricordare termini e funzioni attraverso la raffigurazione grafica. Forza Ele!
Un caro saluto.
Dssa Daniela Sirtori
2 MAR 2015
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buongiorno,
paragonare la scuola con l'università è difficile se non impossibile, due mondi totalmente diversi. Poi medicina è impegnativa, io se fossi in lei non mi preoccuperei, non pensi solo allo studio gestisca il tempo dividendolo anche con attività extrascolastiche. Vedrà così sarà più serena nell'affrontare lo studio.
Dott Silvia Piantanida