Nella domanda precedente ho espresso il mio problema scolastico e sono stata bocciata tre volte poiché ho avuto una forte crisi adolescenziale. Ero molto ribelle e non stavo bene con me stessa. Ho chiuso molte amicizie perché creavo zizzania e volevo far vedere agli altri che c'ero anche io. Inoltre i professori sono sempre stati portati a sottovalutarmi e a dirmi che non ho capacità. So però di avere qualità, mi piace svolgere servizio con i bambini in oratorio e donarmi agli altri con gratuità. Un ulteriore episodio è capitato quando avevo 13 anni, mio fratello senza un vero e proprio motivo mi chiamava t***a e ora sono qui che sto cercando di uscire da questa trappola della scuola superiore.
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16 MAG 2016
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Cara Chiara
una cosa che è molto bella e molto importante è la tua consapevolezza circa te stessa espressa dove dici:"sò di avere delle qualità".
E' proprio su queste qualità, che pure sai esprimere con grande altruismo (vedi il tuo impegno all'oratorio), devi iniziare a costruire attorno a te un mondo di rapporti e relazioni belle e sincere.
Ora, che sei uscita dalla "crisi esistenziale" e sei più matura, la tua modalità di relazionarti con gli altri deve cambiare e deve rispecchiare meglio quello che sei.
E' importante che tu faccia un lavoro su te stessa e che inizi a conoscerti sempre meglio.
Devi imparare come tradurre in comportamenti pratici le tue doti interiori e devi divenire tu un elemento che trasmette e crea serenità.
Se finora hai trasmesso "zizania" ora il tuo compito è quello di trasmettere serenità e pace in accordo con in tuoi valori.
Questo dovrà diventare il tuo nuovo obiettivo e dovrai crederci e credere in te stessa di più di quanto tu non faccia ora.
Devi dimostrare a tutti le tue capacità e diventare talmente forte che nessuno dovrà demoralizzarti.
Purtroppo questi professori non ti hanno capita; cha vuoli farci?
Ora dipende da te il farti conoscere veramente per quello che sei.
Devi "lavorarci" sopra e uno psicoterapeuta potrà aiutarti molto.
Spero che tu prenda questa direzione molto costruttiva.
Dalle parole che hai scritto io penso che tu possa davvero farcela.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.
17 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Chiara...giusto per escludere una ipotesi, ti andrebbe di andare a cercare su google "disturbo narcisistico di personalita'" e vedere se noti analogie con te?
Fammi sapere
16 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Chiara,
molto spesso il mancato impegno a scuola in età adolescenziale riflette il malessere che si è vissuto e si vive in famiglia.
Altrettanto spesso accade che i professori si allineano e rafforzano i problemi dell'adolescente denigrandolo e svalutandolo quando invece potrebbero indirizzarlo allo psicologo scolastico o cercare, insieme ai genitori, di comprendere le origini e le cause dell'insuccesso scolastico.
Ora però sembra che l'età dell'adolescenza sia finita o stia per finire e tu stessa sembri più consapevole delle conseguenze negative della tua crisi adolescenziale e scolastica.
Pertanto, credo che tu per prima dovresti chiederti se la spiegazione dell'insuccesso scolastico è da attribuire alla mancanza di interesse e di impegno per lo studio delle materie oppure a difficoltà di apprendimento e di acquisizione delle nozioni nonostante l'applicazione e l'impegno.
Comunque, per entrambe le situazioni, se vuoi, puoi cercare l'aiuto necessario.
Se poi anche quest'anno dovesse andare male (siamo ad un mese dalla fine dell'anno scolastico!), potresti insistere, come hai fatto finora, ma con questa nuova consapevolezza e cioè quella di aver bisogno del supporto di uno psicoterapeuta ed eventualmente di lezioni private nel doposcuola per essere aiutata nell'apprendimento delle materie più difficili.
Una volta uscita dalla "trappola" della scuola superiore dovrai poi decidere come procedere e cosa fare.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
14 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Chiara,
ti consiglio un consulto anche presso l'ulss di appartenenza, forse sei un DSA non riconosciuto a tempo debito... ciò ha portato ad un fallimento dopo l'altro e quindi ad un'autostima al ribasso, magari un po' d'ansia nella scuola e nelle relazioni sociali hanno portato anche agli scatti d'ira e alle incomprensioni, un quadro che si è complicato. Fatti aiutare a trovare chiarezza e a dipanare la matassa. Le buone qualità, a volte cambiando ambiente (e trovando gli occhi giusti che sanno vedere il meglio di una persona), alla fine emergono (come con i bimbi dell'oratorio). Tante sofferenze ti renderanno sicuramente più empatica in situazioni che coinvolgeranno il tuo prossimo e allora sarai tu perno e sostegno per gli altri.
Ciao!
Dott.ssa Sabrina Fontolan
14 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara chiara,
Mi occupo di minori e adolescenti da parecchi anni, e anche di scuola e altre questioni annesse; ti consiglio di rivolgerti, anche in autonomia, ad una struttura pubblica di zona, tipo un consultorio, per fare qualche colloquio con la psicologa (e magari anche una valutazione sugli apprendimenti?). Ci sarebbero parecchie cose da dire e da indagare, nella tua situazione. Se hai necessità di capire qualcosa in più su come muoverti scrivimi pure in privato, in base alla tua regione di residenza posso provare ad indirizzarti. Ok??
Dott.ssa Elena Bellia
Psicologa & psicoterapeuta
Sv provincia & Ge città
14 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Chiara,
Cosa intendi per "uscire da questa trappola"?
Bisognerebbe avere maggiori informazioni circa la situazione che stai vivendo e circa la tua "storia" di vita.
A primo acchito, mi sentirei di dirti di lavorare sulla gestione della rabbia e sulle modalità relazionali che hai e che metti in atto. Un sostegno psicologico potrebbe esserti d'aiuto per capire queste tue modalità; ma ripeto, bisognerebbe avere molte più informazioni in merito.
Puoi vedere se, ad esempio, la tua scuola ha a disposizione uno sportello con uno psicologo, oppure rivolgerti alla tua ASL di riferimento (sempre se sei maggiorenne, altrimenti hai bisogno del consenso dei tuoi genitori).
In bocca al lupo.
Dott.ssa Monica Di Giambattista