Problematiche con le ragazze

Inviata da Roberto · 28 ago 2019 Terapia di coppia

Salve, sono un ragazzo di 22 anni ed ho un problema con le ragazze che tenterò di esporre nel modo più specifico possibile.
Premetto che abitando in un piccolo paesino non vi sono mai state grosse occasioni di innamoramento o di conoscenze con le ragazze.
Da piccolino come tutti i bambini ho avuto le mie cotte, e nel momento in cui le esponevo alle bambine interessate ho ricevuto dei rifiuti. Alle medie ero grassottello e non curante dell'aspetto fisico, sotto il punto di vista dell'altro sesso ero spensierato e non ci sono state occasioni per cambiare la situazione, cioè non sono stato vicino a ragazze che mi hanno suscitato particolari sensazioni. Sin dall'inizio delle superiori è iniziata l'età dello sviluppo e sono dimagrito, fatto più sport e ho cominciato a prendere cura del mio aspetto. Nel primo anno di superiori mi sono preso una grossa cotta per la mia compagna di classe, la quale mi dava attenzioni, ma non era interessanta e me in tal senso. Io essendo enfatuato non capivo bene la situazione e i suoi comportamenti ambigui non aiutavano. Bene, un giorno dopo settimane di dubbi e incertenze gli ho scritto un bigliettino per chiedergli se gli piacessi o meno e lei mi ha scritto di no. Come se non bastasse ha raccontato tutto alle sue amiche e alla classe. Beh, questo evento ha cambiato irreversibilmente il modo con il quale mi relaziono con le ragazze. Non sono mai stato un playboy, ma ricordo di essere stato sicuramente meno impacciato. Quell'evento mi ha ferito perchè quella ragazza pur sapendo quello che provavo per lei ha continuato ad illudermi con atteggiamenti poco chiari. Dopo quel momento non ho avuto nulla a che fare con le ragazze per 3 anni, il caso ha voluto che conoscessi casualmente una ragazza, ma, per questioni lunghe da spiegare, ci siamo potuti vedere per poco tempo e mai da soli. Dunque ne è nata una relazione atipica in quanto eravamo lontani, ci potevamo vedere poco e mai da soli (ci siamo messi insieme via messaggio). Quindi non ho mai provato la sensazione di stare in intimità con una ragazza. Ricordo di averla vista da solo solo per pochi attimi ed ero pietrificato, non sapevo cosa dirgli, ero terrorizzato, "fortunatamente" era arrivato il mio amico e mi sono rasserenato ed ho iniziato a scherzare. Dopo qualche mese, ero insieme ad un mio compagno di classe e ho incontrato una sua amica e lui scherzando gli ha chiesto di scrivermi. Era evidente che non gli dispiacessi e anche lei mi dispiaceva. Dunque gli ho scritto per non fare una brutta figura con il mio compagno di classe, intendo quella dello sfigato. Abbiamo parlato per qualche giorno, ma io ero TERRORIZZATO nel chiedergli di uscire. Man mano la discussione per colpa mia, e solo mia si è conclusa con un nulla di fatto in quanto ho smesso di scrivergli e lei giustamente vedendo nessuna presa di posizione da parte mia ha fatto lo stesso. Avevo veramente paura, basti pensare che è addirittura capitato di sognare che stessi messaggiando con lei scrivendogli cose sbagliate, mi svegliavo di notte e guardavo il telefono per vedere se fosse vero. Ancora oggi questa cosa non me la riesco a spiegare, in quanto reputo messaggiare con una ragazza notoriamente una cosa da poco. Avevo paura ad uscire con lei e per autodifesa ho fatto finta con me stesso di avere altri impegni e che lei alla fine non fosse questo granchè. Pochi mesi dopo ho avuto un'altra occasione grazie ai miei amici che mi hanno fatto conoscere una ragazza. Mi hanno forzato a scrivegli. Con lei questa volta non vi era nessun tipo di affinità, non è il tipo di ragazza che mi piace (non intendo fisicamente). Ho avuto modo di stare con lei un pò in disparte ma ero pietrificato, non sapevo cosa dirgli, il mio cervello era una pagina bianca, ogni parola che dicevo la percepivo come inappropriata. Sforzandomi a distanza di anni riesco ancora a percepire l'imbarazzo che provavo. Anche questa occasione si è esaurita come la precedente. Dopodichè ho avuto qualche piccolissima occasione, nel senso che avrei potuto provare a scrivere a delle ragazze ma non l'ho fatto. Mi sono chiuso nello studio, mi sono concrentrato su me stesso, ho iniziato a fare un pò di palestra credendo che maggiore fiducia in me stesso alla fine avrebbe cambiato la situazione con un percorso naturale. Sono passati un paio di anni ma da quel momento è tutto fermo, il mio terrore rimane, ma è anche presente il bisogno di stare in intimità con qualcuno, essere amato e desiderato, sensazione e sentimento che non ho mai ricevuto. Ci sono periodi in cui sento veramente il bisogno di questa cosa e questo è uno di quelli. Mi ritengo un ragazzo di sani principi, intendiamoci: sono il tipico ragazzo che per carattere (da sempre) non farebbe mai male ad una mosca. Questa mia sensibilità ed empatia per quanto possano essere delle belle caratteristiche non mi hanno mai portato a provare ad esempio il primo bacio, che per quanto possa essere banale mi rende ansioso e quindi evito di pensarci. Non riesco ad approcciarmi alle ragazze come fanno gli altri: forse penso troppo a cosa dire? Sono consapevole di dare troppo importanza alle parole. Non riesco a trovare un equilibrio nella discussione, resto fermo e aspetto qualche occasione, attendo passivamente qualche evento esterno che mi possa aiutare. Sono un ragazzo riflessivo e che ama la linearità dei ragionamenti e sono sicuro che questa cosa peggiori la situazione. Quando bevo una birretta esce fuori un pò di più la mia personalità giocosa con le ragazze. Ad oggi la vedo come unico mezzo che mi possa aiutare a relazionarmi con loro.

Ora, vorrei dire che sono capitato su questo sito per puro caso, non stavo cercando qualcuno per avere delle risposte, ma avevo bisogno di scrivere di aprirmi, di parlare. Se non qui so benissimo che non succederà MAI altrove. Dunque non mi aspetto nulla, non ho mai creduto che gli psicologi possa sortive effetti sulle persone o comunque lo reputo improbabile sulla mia sulla mia persona. Quindi chiedo a chiunque risponda, posto che vi sia qualcuno, di non suggerirmi di andare da uno psicologo perchè non una soluzione alla quale farò affidamento sia per vergogna, sia per poca fiducia nel mezzo, e soprattutto perchè non ho la possibilità economica. Grazie per l'attenzione.

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Miglior risposta 1 SET 2019

Gentile Roberto,
sicuramente il primo "rifiuto" di quella compagna di classe della prima superiore, ma ancor più il suo atteggiamento ambiguo, ha contribuito a destabilizzarla e a cristallizzare la sua inibizione nel costruire una relazione con qualche ragazza a meno che non sia una relazione superficiale e ciò a causa di un problema serio di insicurezza, ansia e mancanza di autostima.
Lei ha parlato di bisogno di intimità, di essere amato e desiderato ma in realtà ne ha anche il terrore e questa condizione può essere considerata come "philofobia" (paura di amare) che è una vera e propria fobia specifica e come tale va trattata mediante una psicoterapia cognitivo-comportamentale.
E' poi deleterio provare a superare le sue paure disinibendosi con l'alcol, metodo che potrebbe sembrare più semplice ed economico.
Concludendo, poichè ha espressamente dichiarato i suoi pregiudizi sugli psicologi e sulla psicoterapia non le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo ma, sebbene sia molto improbabile, le auguro di poter risolvere diversamente questo suo problema.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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29 AGO 2019

Gentile Roberto, come noi siamo nel rapporto con gli altri è lo specchio de nostro essere più profondo, una persona insicura trasmette la sua insicurezza e gli altri si rapportano di conseguenza. Il primo passo è modificare il nostro modo di percepirsi. Dott. Ssa Masserdotti Giulia

Dott.ssa Giulia Masserdotti Psicologo a Civitavecchia

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