Primo incontro con una psicologa e oggi continuo a piangere

Inviata da S.15 · 5 feb 2020 Vaginismo

Buongiorno, Sono una ragazza di 25 anni e soffro di vaginismo. Il mio ex ragazzo mi maltrattava e mi insultava facendomi sentire una persona inutile e insignificante. Ci siamo lasciati 5 anni fa e ora sto con un altro ragazzo. Senza andare troppo nel dettaglio arrivo al punto. Ieri ho iniziato la prima seduta da una psicologa e sessuologa per risolvere questo problema che mi porto dentro da anni. Nonostante ciò pensavo sarei stata meglio e sarei stata felice e positiva, invece oggi non faccio altro che piangere e mi sento morire dentro. Non riesco a smettere e provo una tristezza assurda. Rivivere certe cose non mi piace per niente e affrontare questo problema riporta alla mente ricordi che ho cercato di dimenticare e di opprimere per anni. È normale che oggi stia così? È un effetto liberatorio o mi devo preoccupare? Continuo a pensare di non potercela fare e che ho una paura immensa a ricordare certe cose. Non riesco a scollegare il pensiero che il sesso sia qualcosa di negativo e brutto perché il mio ex me lo ha fatto vivere cosi. Ho paura a non riuscire a pensarla diversamente e di non risolvere niente. Avete qualche consiglio? Grazie a chi risponderà!

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Miglior risposta 6 FEB 2020

Buongiorno, leggendo le parole da lei scritte arrivano emozione connesse al dolore e alla paura. Ciò che mi sento di dire è che molte volte i 'sintomi' (quale potrebbe essere il vaginismo) sono in realtà dei messaggi che raccontano una storia di malessere e dolore. E' opportuno in questo caso riuscire a trovare degli spazi 'protetti' come la stanza di terapia per soffermarsi sulle narrazioni dolorose connesse alla nostra storia di vita. Probabilmente il primo incontro con la psicologa ha ri-attivato parti frammentate di lei che credeva sopite. Come in tutti i percorsi deve avere fiducia nella relazione terapeutica dando valore al tempo e alla costruzione di nuovi significati emotivi nella terapia.

Dott.ssa Valentina Grifo Psicologo a Canicattì

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27 FEB 2020

Gentile S.15, Lei ha affrontato questo primo colloquio con tanta aspettativa (comprensibilissima!). Naturalmente, però, questo comporta anche dei rischi di delusione e frustrazione, e soprattutto di paura di non risoluzione (come Lei riporta). La tristezza che prova e il pianto sono sinonimi di una difficoltà a vedere una via di uscita, un futuro, un orizzonte positivo. Tenga presente, tuttavia, che un colloquio è davvero molto, molto poco indicativo rispetto alla terapia. La collega avrà a malapena collezionato gli eventi della Sua vita (che immagino sia ben più ricca e complessa di ciò che ha potuto dire in un'ora!). La strada è quella giusta: può uscirne continuando a frequentare con assiduità, regolarità e impegno le sedute (non basterà la presenza "fisica": il grosso del lavoro dovrà farlo Lei....). Sicuramente anche ciò che ha vissuto in passato non aiuta, ma una delle questioni terapeutiche sarà verosimilmente sganciarla dalla narrativa riguardo il Suo ex.. abbia fiducia e si faccia supportare. Il primo passo lo ha compiuto: non smetta di camminare! In bocca al lupo! DMP

Dott. Daniel Michael Portolani Psicologo a Brescia

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7 FEB 2020

Buonasera, è importante che se ha appena iniziato un percorso sia dia del tempo
Sicuramente può lavorare e ottenere degli ottimi risultati, prendendo in considerazione una terapia più ad ampio spettro

Dott.ssa Nadia Pagliuca Psicologo a Torino

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7 FEB 2020

Ciao S.15, hai 25 anni: splendida età per imparare o reimparare come nel tuo caso ad amare e a fare l'amore. Ecco la tua sessualità dovrà essere fare l'amore, prima di riscoprire il tuo corpo come fonte di piacere per te e per l'altro. La tua terapeuta ti aiuterà ad elaborare i tuoi problemi affettivi ed educativi. Le paure che hai sono comprensibili. Forse devi solo fare qualche seduta più frequente per sentirti protetta.

Dott. Bonacina Giampiero Psicologo a Valmadrera

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6 FEB 2020

Carissima, non so di che indirizzo o che lavoro stia seguendo la sua psicologa, io comunque consiglierei di contattarla e farle presente il suo stato d'animo. A volte in terapia è importante riaffrontare certe situazioni dolorose, ma a lei forse serve del supporto. Lo cerchi dalla professionista a cui si è affidata, senza preoccuparsi. Saluti.
Dott.ssa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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6 FEB 2020

Carissima,
Quando si inizia un percorso psicologico, soprattutto le prime sedute possono essere molto dolorose ed intense. Si riattivano ricordi, emozioni, sensazioni del passato che non si vorrebbero nemmeno sfiorare con il pensiero. Tuttavia dopo un po' di tempo lei noterà beneficio e si sentira' decisamente meglio. Potrebbe aiutarla il superamento della convinzione limitante "paura di non farcela" sostituendo tale pensiero con una convinzione potenziante " Ce la faccio"... ne parli con la terapeuta.
I miei migliori auguri
Dr.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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6 FEB 2020

Cara S., un percorso terapeutico serio implica anche affrontare il nostro dolore e le nostre paure. Quindi questo, purtroppo, è normale. E' compito, però del/la terapeuta, senza voler dare giudizi, di mettere in atto le misure più opportune per accogliere il dolore ed insegnare al soggetto a contenerlo. Tra le misure di contenimento sono molto efficaci le tecniche di ultima generazione come la mindfulness, che è una meditazione laica da praticare a casa. Ancora può essere molto utile la naturopatia, con l'uso di fiori di bach, magnesio, erbe e altro. Mi sembra che alla base della sua sofferenza ci sia una eccessiva emotività o addirittura un quadro depressivo. Tutto questo dovrebbe essere affrontato con misure idonee.
Un cordiale saluto
dr. Leopoldo Tacchini

Dott. Leopoldo Tacchini Psicologo a Figline Valdarno

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6 FEB 2020

Cara ragazza, può capitare che nel primo colloquio possano emergere emozioni e sentimenti. Non li reprima... è su questo che si può ben lavorare. Continui ad andare dal collega, ha bisogno di essere guidata.
Buona giornata

Dott.ssa Chiara Viscovo Psicologo a Latina

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6 FEB 2020

Buongiorno, come ti hanno già scritto i miei colleghi, una sola seduta di psicoterapia non permette di risolvere irrisolti e traumi importanti. Sentirti così appesantita e triste è normale considerando che avrai riportato a galla e raccontato dolori molto grandi. Pensa che tutto questo è una fase iniziale che sarà importante condividere con la tua terapeuta per riuscire a voltare pagina.

Dott.ssa Marta Giacomini Psicologo a Roma

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6 FEB 2020

Buongiorno,
un approccio basato sul presente che la aiuti a superare il problema del vaginismo può essere indicato in questo momento, poi potrà continuare con una terapia sul passato e del profondo, quando si sentirà meglio.
Un cordiale saluto

Monticone Alessandra Psicologo a Asti

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6 FEB 2020

Gentile S., come le rispondono giustamente i colleghi, un solo incontro non basta per alleviare un problema. Voglio però dirle anche un'altra cosa. Quando si vive un trauma, è frequente che la nostra mente possa provare molto dolore nel riviverlo; il trauma è come una ferita che si può riaprire continuamente di fronte a stimoli che ricordano l'evento o, anche solo, che vengono associati ad esso. Il trauma è come un bolo di emozioni "non digerite" e che non vanno "né su né giù".
La psicoterapia serve proprio a questo; a rimettere in connessione la parte emotiva elaborando la parte dolorosa. Nessuno potrà mai toglierle quel ricordo ma la psicoterapia può aiutarla a fare in modo che quel ricordo passato non comprometta più il presente.

Un caro saluto


Luisa

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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6 FEB 2020

Il primo incontro con il terapeuta rappresenta un momento molto forte: tutta la violenza del suo dolore è venuto fuori e l’ha lasciata così dolorante il giorno seguente. Non si scoraggi e prosegua nella terapia. Seduta dopo seduta tutto il dolore potrà essere prima ascoltato e successivamente elaborato insieme a tutta la sua storia. Un cordiale saluto. Dott.ssa Daniela La Porta

Dott.ssa Daniela La Porta Psicologo a Roma

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6 FEB 2020

Salve, la fase più brutta di un percorso psicologico è proprio l'inizio in quanto al professionista serve conoscere la sua storia per capire e individuare il percorso giusto da seguire: come quando ci si rompe un braccio, all'inizio fa male quando noi cominciamo a fare riabilitazione ma piano piano si va avanti fino al totale recupero e il braccio lo possiamo muovere come prima. Il recupero psicologico è uguale. Ci vuole pazienza e motivazione al cambiamento. Infine, sicuramente lei sarà molto brava a raggiungere l'obiettivo che si è prefissato.

Dott.ssa Cristina Gammella Psicologo a Campli

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6 FEB 2020

Gentile utente, il percorso che sta affrontando è importante per attraversare il suo dolore, comprenderlo ed oltrepassarlo. Abbia fiducia in se stessa e in un terapeuta adeguato, ma soprattutto in se stessa. Dott.ssa Giulia Bernardinello

Anonimo-177828 Psicologo a Bologna

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6 FEB 2020

Salve S. Un solo incontro non può essere sufficiente a risolvere o anche solo alleviare un problema e affrontare tematiche dolorose può essere necessario al lavoro terapeutico; tuttavia una tale dolore non è necessario e lei ha tutto il diritto di non voler soffrire. Le suggerisco di parlarne apertamente con la sua psicologa, facendole capire che i modi e i tempi con cui è stato affrontato l'argomento la fanno soffrire. Sono convinto che in questo modo la psicologa si impegnerà a metterla a suo agio lavorando con più delicatezza e seguendo le sue esigenze. Se in seguito a ciò le cose non dovessero cambiare probabilmente non c'è compatibilità tra lei e il modo di lavorare della dottoressa, le consiglio in tal caso di rivolgersi ad un altro psicologo che possa essere più adeguato a lei.

Saluti

Dott. Francesco Benini Psicologo a Ponte A Egola

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