Posso farcela sola?

Inviata da Bebbba9999 · 18 mar 2025 Autorealizzazione e orientamento personale

Buonasera, sono una mamma e moglie di 33 anni. Non so da dove iniziare sinceramente perché ci sarebbero molte cose da dire, ma cercherò di arrivare al punto. Credo di aver sofferto già da adolescente di qualche problema di depressione magari non così grave, fino ad ora. Lavorativamente parlando sono stressata e me ne rendo conto, ma da un po' di tempo ho sempre i soliti pensieri "ha senso continuare a vivere?se non fosse per mio figlio l'avrei fatta finita perché mi sento inutile, la causa di ogni cosa che non va".
Non riesco neanche a parlarne con mio marito o con l'unico amico che ho; al lavoro sono sorridente, sociale e allegra, ma appena sono sola è come se cambiassi personalità, passo dal ridere in compagnia a pianti e sensazioni di disgusto nei confronti di me stessa. Non ho mai chiesto l'aiuto di un vostro collega perché ho sempre pensato di essere un po' depressa ma anke che prima o poi passa, ma vedo che non è così. Non so che fare, ho paura che prima o poi possa fare qualcosa di stupido perché quando ho queste crisi sento come la voglia di farmi del male; da adolescente mi tagliavo le braccia e le gambe perché mi sembrava giusto sentire dolore, però per fortuna è stato un periodo abbastanza breve. Adesso queste crisi sono più rare ma più intense, so che mi consiglierete di parlare con un vostro collega ma vorrei cercare di superare il tutto da sola seguendo dei consigli.
Grazie mille

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Miglior risposta 20 MAR 2025

Carissima Mamma,
le sue parole raccontano una lotta silenziosa, quella di chi appare sorridente e socievole all’esterno, ma dentro si sente schiacciato da pensieri dolorosi e da una sensazione di inutilità. Mi soffermo su quando dice “ha senso continuare a vivere?” e “mi sento la causa di ogni cosa che non va”: questi pensieri la stanno trascinando in una spirale di autosvalutazione che non merita. Eppure, dentro di lei c’è anche un forte legame con la vita, rappresentato da suo figlio e dal fatto che, nonostante tutto, sta cercando aiuto.
Mi chiedo: cosa le fa credere di dover superare tutto da sola? Quando da adolescente si faceva del male, lo faceva perché il dolore fisico sembrava dare un senso a quello interiore. Oggi le sue crisi sono meno frequenti ma più intense: potrebbe essere un segnale che qualcosa dentro di lei sta cercando disperatamente di essere ascoltato.
In terapia potrebbe lavorare su questi pensieri autodistruttivi, sul senso di colpa e sull’idea di sentirsi “sbagliata”. Esplorare il modo in cui si è sempre relazionata alle sue emozioni, capire da dove nasce questo senso di inadeguatezza e trovare insieme strategie concrete per alleviare il peso che porta con sé ogni giorno.
Lei ha già fatto il primo passo, che è riconoscere che non sta passando da sola e che questo stato d’animo non è destinato a “passare da sé”.
Se lo desidera, lavoro su Roma e anche online.

Dott.ssa Chiara Quinto Psicologo a Roma

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25 MAR 2025

Buongiorno. Da quanto scrive il livello di sofferenza che sta provando e’ elevato e condiziona molto la sua qualità della vita. Se questo dolore riguardasse le sue ossa, i denti, lo stomaco…non esiterebbe credo a chiedere un aiuto specialistico. In quanto donna, mamma, compagna….ha il diritto e il dovere di prendersi cura di sé adeguatamente, senza scorciatoie. Si faccia aiutare. E’ umano aver bisogno di aiuto e credo che lei in questo momento ne abbia davvero bisogno. Può farcela da sola? Forse, non so. Ma non so se vale la pena di fare questa scommessa. A quale costo? La salute viene prima. Prima delle dimostrazioni di forza, prima dell’orgoglio personale, prima delle nostre opinioni. Si rivolga ad uno specialista e senta cosa le propone. Di certo, se non fosse necessario, non le proporrebbe alcun percorso.

Dott.ssa Eloisa Boasso Psicologo a Villanova Mondovì

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25 MAR 2025

Buongiorno,
Capisco quanto possa essere difficile scrivere queste parole e riconoscere il proprio dolore. Il fatto che abbia trovato la forza di esprimere ciò che prova è già un passo importante, e non deve affrontare tutto questo da sola.
Quando si è intrappolati in pensieri così dolorosi, cercare di "farcela da soli" può sembrare la strada più logica, ma purtroppo non sempre è possibile. Se fosse così semplice, avrebbe già trovato una via d’uscita. Il malessere che descrive, il senso di inutilità e il desiderio di farsi del male, non sono cose che può gestire con la sola forza di volontà. Questi sentimenti hanno bisogno di uno spazio sicuro in cui essere accolti e compresi, e un aiuto professionale potrebbe davvero fare la differenza.
Non significa che sia "sbagliata" o "debole", ma che sta affrontando qualcosa di molto pesante e merita di ricevere il giusto sostegno. Ha già dimostrato un'enorme forza nel portare avanti la sua vita, il lavoro, il ruolo di madre e moglie, ma ora è il momento di prendersi cura anche di sé. Non deve aspettare che la situazione peggiori: chiedere aiuto non è una resa, ma un atto di coraggio e di amore per sé stessa.
Le consiglio con tutto il cuore di contattare uno psicoterapeuta o un professionista che possa ascoltarla senza giudizio e aiutarla a trovare il modo di stare meglio. Non è sola in questo.
Coraggio! Dott.ssa Alessandra Arena

Alessandra Arena Psicologo a Grottaferrata

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25 MAR 2025

Gentile signora, quello che descrive, un disturbo ansioso depressivo ciclico, di lunga durata, con passati episodi di autolesionismo e pensieri anticonservativi, non giustificato da condizioni esterne negative o penose, non passa da solo con alcuni consigli. Se così fosse lei, con le persone accanto a lei, l’avrebbe già superata. Invece ritorna. Il mio consiglio è di non sottovalutare il suo dolore che merita di essere ascoltato e affrontato. Non si lasci fuorviare dal fatto che dura poco, é intermittente e che nonostante tutto la sua vita è andata avanti in senso generativo. Proprio per questo si merita di lavorare sul suo dolore come un atto di responsabilità verso di sé e la sua vita. Il suo dolore ritorna, si ripete e continua a dire qualcosa che è il caso di ascoltare, comprendere e trovare le vie per risolverlo. Un saluto

Dott. Andrea Alliata Psicologo a Milano

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20 MAR 2025

Buongiorno Bebba, grazie per avere condiviso per la prima volta il suo malessere. proprio con noi. Perché vuole a tutti i costi farcela da sola? Da dove arriva questa convinzione? Pensa che sarà debole se chiederà aiuto? In alcune situazioni l'aiuto dell'altro può essere fondamentale: un coniuge, un amico o un professionista potrebbero sostenerci nei momenti di difficoltà. Potrebbe partire dall'idea di scegliere di condividere con qualcuno anche solo un pezzettino del momento difficile che sta attraversando, ma le consiglio, comunque, di valutare un aiuto psicologico tenendo a mente che il collega sicuramente saprà seguire le sue necessità, anche in termini di volontà di condivisione. Nel momento in cui la possibilità di farsi del male entra nel quadro non è possibile consigliarle di 'sbrigarsela da sola'.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Francesca Gastaldo

Dott.ssa Francesca Gastaldo Psicologo a Milano

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20 MAR 2025

Salve Bebba, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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19 MAR 2025

Buongiorno,
Purtroppo nell’affrontare la depressione non servono consigli, ma bisogna sentirsi capiti, ascoltati e accolti, cosa che potrebbe non aver vissuto appieno nella sua infanzia o adolescenza. Per mettersi in discussione bisogna avere un confronto diretto con un professionista. Se è da anni in questa situazione e non l’ha superata, vuol dire che da sola è difficile. Le chiedo come mai vuole fare da sola? Perché si chiude nel suo mondo? Resto a disposizione per un confronto. Perdoni, ma vista la gravità del suo sentire, preferisco non darle consigli ma darle la possibilità di essere ascoltata.
Cordiali saluti
Dott.ssa Elena Agio

Elena Agio Psicologo a Noventa Padovana

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19 MAR 2025

Buongiorno! Il suo messaggio mi ha emozionato, grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni.
Sono certo che ne abbia passate tante e forse, ad un certo punto, ha pensato che l’unica persona di cui potersi fidare fosse sé stessa. É stata molto forte ed é riuscita, non senza fatica, ad arrivare dove é adesso. Oggi scrive su una piattaforma di psicologi per avere dei consigli, mi chiedo se forse si senta motivata a provare ad affidarsi per potercela fare con le sue forze ma non da sola.
Le auguro il meglio e resto disponibile per un primo colloquio gratuito anche online.

Dott. Alessio Nunnari Psicologo a Roma

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19 MAR 2025

Capisco quanto possa essere difficile parlarne, soprattutto quando senti di dover mantenere una facciata serena con gli altri. Ma il fatto che tu abbia scritto questo messaggio è un passo importante e significativo: non sei sola, e ci sono modi per stare meglio.

Mi colpisce il contrasto tra la parte di te che mostra un sorriso e quella che soffre nel profondo. Questo tipo di "doppia vita emotiva" può essere estenuante e alimentare la sensazione di solitudine. Mi dispiace sapere che senti di non poterne parlare con tuo marito o il tuo amico, ma ti assicuro che esistono spazi sicuri dove puoi esprimerti senza paura di essere giudicata.

Ti voglio dire con forza una cosa: non sei inutile. Le emozioni che provi, per quanto intense e dolorose, non definiscono chi sei come persona. E il fatto che tu abbia già affrontato momenti difficili e sia ancora qui dimostra una forza enorme, anche se in questo momento non la vedi.

Cosa puoi fare adesso?

- Non restare sola con questi pensieri. Se parlare con un professionista ti sembra troppo, prova almeno a confidarti con una persona di fiducia. Non devi raccontare tutto in una volta, ma anche solo dire "sto passando un momento difficile" può alleggerire un po' il peso.
- Scrivi quello che senti. Tenere un diario delle emozioni può aiutarti a riconoscere i momenti di crisi e trovare schemi nei tuoi pensieri. A volte, mettere nero su bianco il dolore aiuta a prenderne un po’ di distanza.
- Crea un piano di emergenza per i momenti più difficili. Quando senti l’impulso di farti del male, prova a distrarti con qualcosa di sicuro: stringi un cubetto di ghiaccio, disegna linee rosse sulla pelle invece di tagliarti, fai una doccia fredda o cammina. Sono strategie che possono spezzare il momento critico.
- Piccoli passi, non tutto insieme. Non devi "risolvere" la depressione in un giorno. Concentrati su una piccola cosa al giorno che ti faccia stare meglio, anche fosse solo ascoltare una canzone che ti piace o prenderti cinque minuti per respirare profondamente.
- Se i pensieri diventano troppo intensi, chiedi aiuto. Capisco il desiderio di voler farcela da sola, ma non c’è nulla di sbagliato nel cercare supporto. Parlare con uno psicologo non significa che sei debole, significa che meriti di stare meglio.

Dott. Mirko Manzella Psicologo a Trieste

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19 MAR 2025

La depressione è un circolo vizioso costituito da pensieri negativi, disfunzionali e credenze negative disfunzionali riguardo noi stessi, il nostro futuro il nostro capacità.

Tuttavia, questi pensieri e queste credenze non sono veritiere.
Non dobbiamo dare per scontato che i nostri pensieri siano automaticamente veri per il semplice fatto che noi li pensiamo.


È importante approfondire meglio della sua situazione, capire quali sono i pensieri funzionali e le credenze disfunzionali che ne sono alla base e sostituirle con uno stile pensiero comportamentale, più funzionale

Le consiglio di intervenire un percorso psicologico che la possa aiutare a comprendere meglio la sua situazione era affrontarla

Per ulteriori informazioni, mi contatti le risponderò con piacere

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Pontedera

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19 MAR 2025

Buongiorno signora
Vale sempre la pena di vivere.
La vita è tutto un problema sta a noi con le nostre risorse risolvere.
E se non riusciamo chiediamo aiuto ad uno psicoterapeuta.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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19 MAR 2025

Gentile Bebbba9999, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso non solo ai sintomi che descrive, ma anche legato alla fatica che l'affrontare tutto da sola comporta.

Ora lei chiede agli psicologi della piattaforma come dovrebbe comportarsi, ma come professionisti siamo formati per offrire comprensione, conforto, punti di vista differenti, ma non consigli: questo non perchè non vogliamo aiutare chi ci sta davanti, ma perchè lei e lei soltanto può decidere come vivere la sua vita e quali criticità è disposta ad affrontare.
Quello che si può suggerire in queste situazioni è di valutare un consulto psicologico di 1/2 sedute, anche solo per prendere familiarità con la categoria professionale, senza un'idea strutturata di percorso: potrebbe aiutarla a trovare dentro di sè nuove risorse per far fronte a quello che sente e prova ed esplorare in contesto sicuro la sofferenza e le motivazioni dietro a essa.

Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

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19 MAR 2025

Buongiorno,
comprendo il suo dolore e la volontà di farcela da sola: spesso, quando si soffre per tanto tempo in silenzio, ci si abitua ed è molto difficile chiedere aiuto. Lei ha tenuto dentro di sé questa sofferenza per molti anni senza poterla elaborare: a volte capita che, in momenti di vita che prevedono forti cambiamenti, certi sintomi possano ritornare, proprio perché non sono mai stati portati in terapia.
I pensieri che prova e la paura di fare qualcosa di stupido sono frutto di un'enorme sofferenza, ma lei non può portarne il peso da sola: capisco sia difficile chiedere aiuto e parlare di certi argomenti, ma ritengo fondamentale che lei si rivolga ad uno psicoterapeuta, che saprà aiutarla ad affrontare questa situazione ed a dividerne il peso con lei.
Non si isoli, può stare meglio e le cose possono cambiare.
Dr.ssa Alessia Foronchi

Dott.ssa Alessia Foronchi Psicologo a Pesaro

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19 MAR 2025

Mi dispiace tantissimo che tu stia attraversando un periodo così difficile. Sei stata davvero coraggiosa ad aprirti e a condividere quello che stai provando, ed è un passo importantissimo.
Quello che stai vivendo sembra una Depressione mascherata: Fuori mostri un sorriso, ma dentro stai lottando. Questo è più comune di quanto si pensi e può essere incredibilmente stancante. Quella voce interiore che ti fa sentire inutile e colpevole sta cercando di convincerti di qualcosa che non è vero. Anche se ora è meno presente l'autolesionismo il fatto che sia stato un modo per cercare sollievo è significativo e merita di essere affrontato.
La difficoltà a parlarne con tuo marito o con l’amico può rendere tutto ancora più pesante da sopportare.
Anche se può sembrare banale, prendersi cura di te stessa con piccoli gesti quotidiani (camminare, ascoltare musica rilassante, disegnare, leggere qualcosa che ti piace) può fare la differenza.
Cerca di dedicare almeno 10 minuti al giorno a qualcosa che ti fa stare bene. All’inizio potrebbe sembrare inutile, ma è un modo per ricordarti che meriti di sentirti bene.
Considera l'aiuto di un professionista (quando ti sentirai pronta): un terapeuta potrebbe darti strumenti ancora più forti per affrontare il dolore che stai vivendo e migliorare davvero la qualità della tua vita.
Se vuoi, posso aiutarti a costruire un piccolo piano per prenderti cura di te stessa giorno dopo giorno. Posso anche guidarti nel mettere nero su bianco i tuoi pensieri per liberarli dalla tua mente.
Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon Psicologo a Massa

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19 MAR 2025

Mi dispiace davvero tanto per quello che stai vivendo. Quello che racconti è un segno di quanto il dolore interiore possa essere schiacciante e paralizzante. Quando una persona si sente persa e sola, è come se il mondo intorno a lei continuasse a girare, ma lei restasse bloccata in un posto buio. Non è facile, lo so, e spesso ci si sente intrappolati in un circolo che sembra senza via d’uscita. Ma voglio che tu sappia che questo dolore non è un riflesso di chi sei veramente, e non sei affatto la causa di ciò che non va. Senti che sei inutile, ma il fatto stesso che tu stia scrivendo e cercando un modo per affrontare tutto questo dimostra quanto tu invece sia forte.
Quello che descrivi, il cambiamento di “personalità” tra il tuo essere con gli altri e il sentirti poi sola, è una manifestazione comune in molte persone che affrontano un malessere emotivo profondo. La cosa più importante ora è che tu non debba affrontarlo da sola. Anche se hai paura di chiedere aiuto, a volte è il primo passo verso la guarigione. Siamo tutti esseri umani e non dobbiamo portare da soli tutto il peso che sentiamo. Il fatto che tu stia riflettendo su come affrontare il tutto è già un segno che hai dentro di te una grande capacità di resilienza. Spero che tu possa trovare il coraggio di cercare il supporto che meriti, magari con qualcuno che ti aiuti a esplorare davvero ciò che ti fa stare così, senza paura di essere giudicata. Le crisi, per quanto intense, non devono essere affrontate in solitudine. Tu meriti di stare bene, e questo è possibile.
Dott.ssa Selene Scappini

Selene Scappini Psicologo a Verona

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