Salve, sono una studentessa universitaria, ho 24 anni e per motivi legati allo studio mi sono recata presso il centro ascolto messo a disposizione dall'università.
Lì ho conosciuto lo psicologo, un bell'uomo, 36 anni, simpatico e molto dolce.
Dopo la seconda seduta mi sono trovata a pensare insistentemente a lui, a quanto avrei bisogno di un uomo come lui nella mia vita, con cui condividere le cose, che mi ascolti ma anche da ascoltare... Non una relazione squilibrata come ora, in cui sono solo io a parlare, ma alla pari.
Premetto che sto con un ragazzo da quasi 5 anni ma non mi sono mai trovata bene con lui tanto quanto col mio psicologo e questo dovrebbe farmi porre qualche domanda.
La verità è che avrei voluto incontrarlo in un altro contesto, in uno di quelli in cui io non sono una sua paziente, in un contesto in cui io e lui siamo due semplici sconosciuti che si incontrano per strada e si conoscono, incontro dal quale magari non nascerà niente o forse, invece, nascerebbe tutto.
Mi sento così distrutta, sto attraversando un periodo difficile della mia vita e l'unica persona con cui sento di voler parlare è lui e questo mi fa sentire tremendamente sola, perché mi sto legando ad un uomo per il quale io sono solo un lavoro, io sono quei 50 minuti, al di fuori di quella stanza io e lui siamo niente.
Siccome le sedute a moa disposizione sono 8 - 9, non di più, dentro di me nutro la speranza che alla fine, magari, qualcosa potrà smuoversi, qualora lo volesse anche lui... ma sono un qualcosa di rotto e lui lo sa, e non penso che una persona "stabile" come lui potrebbe mai scegliere me.
Ho bisogno di essere salvata da me stessa, ma mi sento come se nessuno possa aiutarmi, se non lui ma non nel modo totale in cui vorrei.
Cosa devo fare? Come devo rapportarmi a lui? Avevo pensato di parlarne a settembre con lui (visto che va in ferie ora) e, a seconda delle risposte, decidere se continuare o meno le sedute che mi restano.
Grazie per l'attenzione
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15 LUG 2015
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Cara Francesca,
ci hai visto giusto, brava! E' molto importante che tu condivida con lui quello che senti spiegando che in questi incontri hai provato sentimenti che ti sembrano somigliare all'amore e che ti senti bene con lui, come non ti capita con il tuo ragazzo.
La risposta non solo farà chiarezza, ma, in ogni caso, ti aiuterà a capire qualcosa di te.
Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella
16 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Francesca,
quello che lei descrive è molto comune, anzi auspicabile in un percorso terapeutico perchè sia efficace. E' normale aver riversato su questa figura di aiuto le sue speranze, i suoi desideri e il suo affetto e credo che sia opportuno che lei ne possa parlare con il suo psicologo perchè possa analizzare la situazione e le motivazioni che l'hanno portata a provare queste sensazioni così intense e importanti. E' anche utile riflettere sulla sua attuale relazione di cui si dice insoddisfatta per poter aver chiaro delle premesse diverse su cui poterne stabilire altre eventualmente in futuro o migliorare quella attuale. In ogni caso ne parli in libertà e franchezza con il suo psicologo e vedrà molti dubbi su di sé sciogliersi.
un caro saluto
dott.ssa Sabrina Ornito
15 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ringrazio intanto per le risposte.
La verità è che ho paura di un suo rifiuto, il solo pensare di non vederlo più mi fa soffrire terribilmente.
Quindi chiedo un'altra cosa. Qualora le sedute si sospendessero, io e lui non saremo più paziente e psicologo ma due semplici persone.
C'è la possibilità che la cosa possa evolversi in una qualche direzione? Il codice deontologico riguarda solo un rapporto di terapia, al di fuori lo psicologo può avere relazioni con ex pazienti, qualora lo volesse ovviamente, giusto?
Ti è stata utile?
Grazie per la tua valutazione!
15 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Francesca,
dovresti proprio parlarne con lui e solo lui potrà farti capire cosa ti sta succedendo, se ti stai veramente innamorando di lui oppure no. Assieme potrete anche decidere se continuare le sedute o interromperle.
Cari saluti
Dott.ssa Carla Francesca Carcione
15 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Si, Francesca, dovresti proprio parlarne con lui apertamente e decidere se continuare le sedute che ti mancano.
Quando ci si rivolge ad un professionista delle emozioni, succede che finalmente ci si sente capiti, accolti, apprezzati e non giudicati; tutto questo fa sentire talmente bene che il terapeuta diventa un punto di riferimento totale, imparagonabile e carismatico; se in più si prova anche attrazione fisica il transfert diventa difficilmente sostenibile.
Ti fidi di lui ed è giusto che tu gli dica chiaramente cosa stai provando, potrebbe aiutarti anche in questo.
Potresti capire molte cose riguardo alle tue preferenze relazionali e avere in seguito meno problemi a trovare l'uomo adatto a te, senza intaccare questo percorso finalizzato solamente a migliorare il tuo benessere psichico.
15 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Il transfert! L'amore di transfert! Sono argomenti così tanto discussi nella comunità degli psicologi che i volumi che ci si potrebbero scrivere sono infiniti. Io le dico solamente che il suo amore per lo psicologo è normale ed è anche reale, nel senso che al di fuori della stanza di analisi difficilmente troverà una persona disposta ad ascoltarla come il suo psicologo. Ma appunto "fuori dalla stanza di analisi". Dentro a quella stanza lo psicologo è il suo terapeuta e della terapia fa parte anche il transfert. Deve parlarne con lo psicologo che la aiuterà anche in questo. Fa parte della professionalità dello psicologo saper gestire queste situazione e risolverla in modo professionale. Lei sta vivendo un periodo della sua vita in cui ha bisogno di essere ascoltata e capita. Lo psicologo è lì per questo. Il fatto che riferisce queste sensazioni dimostra che ha ancora molto lavoro da fare su sé stessa. Ne parli con il suo psicologo e vedrà che la aiuterà.