Possibile depressione esistenziale

Inviata da Axel · 13 mar 2023 Depressione

Salve sono un ragazzo di 23 anni e da un paio di anni succede che in alcuni periodi dell’anno abbia alcuni pensieri fissi nella testa: perché vivere se poi dobbiamo morire? Che senso ha fare tutte queste cose se poi morirò? Qualche anno fa ebbi un bruttissimo attacco di panico dovuto alla paura della morte, soffrivo spesso di insonnia, mal di testa e pensieri ricorrenti ma dopo circa un mesetto sono riuscito ad uscirne, senza un aiuto di uno specialista, nei mesi successivi aveva talvolta qualche pensiero riguardo a questo ma riuscivo a gestirlo e qualche volta sembrava che non mi facesse più paura ma l’estate seguente poco prima di addormentarmi ne ebbi un altro seppur molto più lieve rispetto al precedente, non ebbi più i sintomi fisici, a parte l’insonnia qualche volta, ma continui pensieri esistenziali sul perché vivere se poi morire ecc, tuttavia questi pensieri seppur fastidiosi non interferivano molto nella mia vita quotidiana, questo mi è capitato per altre 2 volte: l’anno scorso verso l’inizio dell’anno e poi successivamente sono riuscito a superarlo e non pensarci più per molto tempo ma anche quest’anno mi sono tornati sempre alla stessa maniera, pensiero della paura della morte prima di andare a dormire e pensieri esistenziali ricorrenti, ora per fortuna sono molto diminuiti di intensità ma noto che vengono per la maggior parte delle volte di sera e qualche volta il pomeriggio. Sul mio pensiero della paura della morte ho provato a farmi un auto-analisi, sono un tipo molto fantasioso che si perde spesso nei suoi pensieri, mi definisco ateo e per questo penso che dopo la morte non ci sia niente, è propio questo a farmi paura e rendermi triste, ho questa viva immagine di un immenso sfondo nero e nient’altro e questo mi terrorizza parecchio, penso spesso che la vita umana sia breve, fugace e priva di senso. Certe volte cerco di pensare positivo e farmene una ragione e spesso ci riesco ma sembra quasi che dopo un po’ di tempo mi dimentichi tutto e torni da dove ero partito. Ho pensato a lungo e ho capito di essere troppo attaccato alla vita, trovo stupendo la possibilità di fare e conoscere cose nuove e trovò inconcepibile che questo un giorno avrà fine, so anche che questa è la legge della natura ma a volte non riesco ad accettarlo. Riguardo a me sono un ragazzo abbastanza tranquillo, ho smesso di fumare dopo quell’attacco di qualche anno fa e bevo alcolici solo alle feste, ho parecchi amici e qualche hobby, come fare escursioni all’aria aperto e ammirare i paesaggi, una cosa che ho notato è che sono molto legato ai ricordi della mia infanzia, li ripenso spesso con un enorme senso di nostalgia. Però devo ammettere che quell’attacco di panico mi ha cambiato anche in positivo, nonostante quei pensieri sono diventato molto meno timido ed introverso e continuò lo stesso a fare le cose che mi piacciono nonostante i pensieri ricorrenti

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Miglior risposta 14 MAR 2023

Buongiorno,
Da sempre l’uomo si è interrogato ripetutamente sulla morte, e non senza timori: la cessazione della vita è un tema che ci spaventa e che ci riguarda tutti, proprio in quanto esserli umani. Se ci pensa, il solo fatto di vivere qui e ora presuppone in un certo senso la morte: le nostre cellule muoiono costantemente per fare spazio alle nuove, i nostri antenati sono morti per fare spazio alle nuove generazioni, i momenti belli e quelli brutti finiscono come tramonta il sole ogni giorno. La morte, in una certa misura, c’è sempre, perché altrimenti non ci potrebbe essere la vita.
I pensieri che porta nel suo messaggio a mio parere denotano una spiccata profondità e auto-osservazione: non è facile interrogarsi su un tema così oscuro e doloroso, come non è facile poter condividere tali riflessioni con altre persone e ammettere di essere terrorizzati dall’idea della morte.
Potrebbe esserle utile esprimere tali riflessioni a tu per tu con un professionista: potrebbe essere un’occasione per sentirsi meno solo dinnanzi ai timori che porta. Inoltre, in sede di colloquio, si potrebbero approfondire gli episodi in cui riferisce di aver avuto questi pensieri, magari scoprendo che questi portano un significato più profondo e intimo riguardo alla sua storia personale e al suo vissuto.
Restando a disposizione, mando un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Del Ben
Pordenone

Dott.ssa Alessandra Del Ben Psicologo a Pordenone

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15 MAR 2023

Buongiorno Axel,
affrontare il tema della morte e dargli una propria personale risposta è uno dei compiti evolutivi che gli adolescenti (ma sempre più spesso anche le persone adulte che hanno dribblato, a suo tempo, la domanda) devono assolvere. Perché la morte è un aspetto ineludibile della realtà e prima o poi la incontri: vuoi perché muore qualcuno vicino a te vuoi perché non riesci più a scacciare il pensiero, erroneamente ritenuto molesto, che ti riporta sempre lì.
Che fare quindi? Credo che a questo punto occorra armarsi di coraggio e provare a non scacciare il pensiero che fa paura cercando invece piano piano di abituarsi all'idea. Perché (contrariamente ai tuoi timori) non si muore se si pensa che un giorno si dovrà morire ma invece si impara a vivere.
Hai già fatto esperienza di quelli che, parafrasando Henry Potter, potremmo chiamare "i doni della morte" : dopo gli attacchi di panico hai già cambiato la tua vita, ti sei fatto più attento nel salvaguardarla ("ho smesso di fumare, bevo alcoolici solo alle feste, amo l'aria aperta, ho molti amici etc. etc.), hai insomma fatto i conti con i limiti della nostra esperienza esistenziale, perché la morte è l'estremo limite.
Sul piano strettamente psicologico devo però aggiungere un'osservazione a tutte le considerazioni precedenti: se vuoi fare i conti con il pensiero della morte ti conviene farlo con qualcuno che ha già percorso quella strada prima di te, non perché ti dica quello che devi fare (è inutile e non serve) ma perché è importante per te sapere che qualcuno è già passato di lì e che quindi si può fare, di lì si può passare, ognuno a modo suo.
Uno psicologo bravo e preparato anche su questo aspetto (la formazione psicodinamica e psicoanalitica in questo caso sarebbe preferibile) ti può essere molto d'aiuto. Chiama con fiducia.

Dott.ssa Rinalda Sabbadini Psicologo a Arese

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14 MAR 2023

Buongiorno.
Leggendo la sua lettera la mia sensazione è stata che queste domande sul senso della vita e della morte svuotino la vita stessa della sua essenza e bellezza.
Simbolicamente la morte rappresenta l'abbandono totale, il lasciarsi e lasciare andare, lasciar fluire perdendo il controllo in senso positivo, quanto per lei è difficile ?
La nostalgia e l'attaccamento ai ricordi di infanzia sembrano rappresentare questa paura di crescere e avvicinarsi sempre di più alla morte.
Le consiglio un percorso con uno psicoterapeuta per poter lavorare su queste sue paure così invalidanti e svuotanti e poter vivere appieno questa vita che ama, e non è poco!
Spero di essere stata utile, resta a disposizione.
Un caro saluto
Dottoressa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso Psicologo a Torino

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14 MAR 2023

Buonasera
La morte fa parte della vita.
E la vita è sempre meravigliosa, anche quando ci da dei problemi.
Vale sempre la pena vivere, e quando abbiamo un problema si cade, e ci si rialza.
Ti consiglierei dei colloqui con uno psicoterapeuta.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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14 MAR 2023

Gentile Axel,
è meraviglioso sentirla dire che è così attaccato alla vita che quasi ha paura che questa possa finire, perchè quel che dice, anche se è il cuore della sua difficoltà, cela anche la possibilità di risolverla.
Lei ama la vita, ma la paura le sta togliendo l'opportunità di goderne intensamente e pienamente, quindi per poter vivere a pieno la sua esistenza è necessario dissipare la paura.
Per questo il mio suggerimento è quello di gestire, con l'aiuto di un professionista, questa paura, per poter controllare l'unica cosa di cui è davvero in potere: l'intensità di ogni singolo attimo della sua vita.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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14 MAR 2023

Buongiorno
Farei dei colloqui con uno psicoterapeuta
Per vedere meglio le situazioni
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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14 MAR 2023

Ciao, grazie per aver condiviso con me la tua esperienza. Sembra che tu stia affrontando dei pensieri e delle paure che ti creano un certo disagio e ti impediscano di vivere la vita in modo sereno. Vorrei incoraggiarti a considerare l'idea di iniziare una terapia per aiutarti a gestire questi pensieri e trovare strategie per affrontare la tua paura della morte. In terapia, potresti lavorare con un professionista per identificare le radici dei tuoi pensieri e paure, esplorando i tuoi valori e credenze più profondi sulla vita e la morte. Potresti anche imparare tecniche di gestione dello stress e dell'ansia per aiutarti a gestire i tuoi sintomi fisici e psicologici. Inoltre, la terapia potrebbe offrirti un ambiente sicuro e confortevole per esplorare i tuoi pensieri e sentimenti senza giudizio. Potresti trovare un sostegno emotivo nella tua terapeuta e trovare un senso di connessione e comprensione.
In sintesi, la terapia potrebbe essere un'opzione utile per aiutarti a gestire i tuoi pensieri e le tue paure sulla morte e sulla vita. Ti consiglio di parlare con un professionista qualificato per discutere delle tue preoccupazioni e scoprire se la terapia può essere utile per te. Ricorda che non sei solo e ci sono risorse disponibili per aiutarti a superare questi pensieri e paure.
MI trovi online

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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