Sono una ragazza di vent'anni. Sono sempre stata una brava ragazza, mia madre mi ha cresciuta bene e non ho quasi mai mentito o fatto cose di nascosto, ero sempre molto corretta su tutto. Quando sono andata via di casa per vivere col mio attuale compagno ho iniziato a sentire un senso di libertà mai avuto prima. Ho iniziato a apre tutte quelle cose che prima non avrei mai fatto perché mi avrebbero fatto sentire una persona orribile e avrei dovuto confessarle a mia madre. la cosa peggiore che ho iniziato a fare era guardare i porno. È stata una cosa molto graduale, ho iniziato per curiosità e voglia di trasgredire, guardando solo qualche film erotico di quelli che fanno vedere anche in TV, finché sono passata a un sito dove ho iniziato a vedere qualche semplice video. Guardavo solo le cose più "normali", e succedeva solo una volta ogni tanto. Poi però ho iniziato a stufarmi delle solite cose, e cercavo cose sempre più spinte, sempre più spinte, perché man mano che mi abituavo a una cosa, quella dopo un po non mi eccitava più, e quindi cercavo qualcosa di più forte. Dovete considerare che inizialmente li guardavo solo per me, giusto per provare eccitazione quando ero da sola.. Ma poi io e il mio compagno abbiamo smessosi vere rapporti e quindi ho iniziato a guardarlo molto spesso, per sfogarmi. Queso meccanismo mi ha portata a cercare cose sempre più estreme, le più estreme che trovavo, sentivo la voglia di guardare cose sempre più trasgressive, finché sono arrivata a guardare addirittura (e me ne vergogno da morire) video di rapporti tra famigliari (genitori, fratelli ecc). Questa cosa mi ha creato un trauma. Ora mi sono convinta che se io ho guardato quesi video è perche sono una persona malata che vorrebbe fare quelle cose con i propri famigliari. So che non è così, la sola idea mi disgusta, ma allora perché li ho guardati? Perché il pensiero che succeda con i miei famigliari mi fa schifo, ma guardare quei video mi dava piacere? E non solo piacere, alla fine arrivavo sempre a masturbarmi. Mi sento in colpa nei confronti del mio compagno, se sapesse questo di me credo che sarebbe finita. Non capirebbe. Credetemi, se sono arrivata a quel punto era perché le solite cose mi annoiavano e cercavo qualcosa di più estremo. Ora ho smesso, non mi piacciono più. Ne ho visti talmente tanti che non sento più niente. Mi sento però una persona disgustosa, non mi sento degna di stare con un uomo meraviglioso come il mio compagno, già parliamo di avere dei figli, ma una persona come me può avere figli? Io non mi sento degna di dargli dei figli, tanto meno di crescerli. Potete aiutarmi a capire perché ho fatto questo? E se è possibile che io, magari inconsciamente, farei quelle cose con la mia famiglia? Io giurerei di no! Vi ripeto, vedere quelle cose in video mi piaceva, ma fatte da LORO, non lo farei mai io, non riesco nemmeno a pensarci!
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
14 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Giulia
alla base di tutto questo c'è un senso di noia e una voglia di trasgredire; forse anche desiderio di sentirsi più grande ed emancipata.
Lei dice che i rapporti col suo ragazzo sono diminuiti e questo come mai?
Conseguenza ha ripiegato ancora di più sui video porno.
Nel "sempre di più, sempre di più" sta la chiave della dipendenza acquisita.
In tutto questo c'è un emozionarsi artificialmente e un desiderio di scaricare le tensioni.
La vita vera dov'è? La sua coppia dov'è?
E' urgente un ritorno alla realtà e alle cose semplici e buone che si vivono nei rapporti sani.
E' importante trovare un terapeuta che possa guidarla sulla via del ritorno a se stessa.
Non perda tempo.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa psicoterapeuta.
9 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Sara,
per avvertire un senso di libertà quando è andata via di casa, è probabile che lei sia stata cresciuta ed educata con eccessiva severità accumulando per reazione qualche desiderio trasgressivo.
Premesso ciò, è da dire che sia nell'area della sessualità che in altri àmbiti, una cosa sono i pensieri e le fantasie, altra cosa sono le azioni.
Relativamente alla pornografia è poi noto il rischio per i fruitori di acquisire una sorta di dipendenza ed assuefazione che porta a ricercare filmati di scene sempre più trasgressive.
Ora che lei è riuscita da sola a disassuefarsi, non è opportuno che si trascini ad oltranza sensi di colpa che potrebbero celare anche un lieve tratto ossessivo.
Le suggerisco perciò di liberarsi da questi pensieri e sensi di colpa e se questa cosa dovesse risultarle particolarmente difficile è consigliabile chiedere l'aiuto della psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
8 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Sara,
la pornografia ha come meccanismo secondario quello di spingere il fruitore alla ricerca di pratiche sempre più ardite ed estreme, perché, come ha ben identificato da sola, l'eccitazione tende ad esaurirsi in fretta guardano la stessa pratica.
Quello che lei, andando sempre un poco oltre, è arrivata a guardare è una messa in scena del proibito per eccellenza (conosce il mito di Edipo re?); che dall'alba dei tempi affascina e repelle il genere umano. Il fatto che abbia fruito di ciò non la relega certo nel girone dei dannati. In primo luogo perché la distanza tra il pensiero è l'azione è tanta e sempre significativa (dovessimo incarcerare tutti quelli che fanno pensieri criminali per strada non ci sarebbe più nessuno) e in secondo luogo, perché il campo della pornografia è stato il settore della sua "rottura" e della sua sana (aggiungo) ribellione.
Quindi, al di là del senso di colpa che adesso si porta addosso, provi a considerare quello che ha fatto come un primo, utile tentativo di una accora in atto, ricerca di identità.
Quando si prova a camminare da soli, ci sta di sbagliare e di ritrovarsi in strade che non avremmo voluto percorre. Ma se questa indipendenza ci espone all'errore dall'altra è l'unica via per crescere.
7 MAR 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara GIulia,
un conto sono le fantasie sessuali, quelle che permettono alle persone di eccitarsi, un conto sono le pratiche sessuali, quelle azioni che si compiono per trarre piacere.
I video fanno parte delle fantasie sessuali, non delle pratiche.
Io sono dell'idea che se lei ha seguito video sempre più estremi è perché cercava qualcosa in quei video che non ha trovato altrove, e per provare a trovarli ne ha aumentato la "trasgressività".
Mi domando: quali altri elementi trovava, in quei video?
Quali non trovava che non le permettevano di eccitarsi?